2 Maggio 2025
Le rilevazioni standardizzate dell'apprendimento, comunemente note con l'acronimo INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione), rappresentano uno strumento di valutazione periodica somministrato agli studenti italiani in momenti cruciali del loro percorso scolastico.
Struttura delle Prove
Le prove sono composte prevalentemente da quesiti a risposta chiusa (scelta multipla) o a risposta aperta di breve estensione. Pur garantendo l'anonimato individuale degli studenti durante lo svolgimento, l'esito complessivo viene registrato a livello di istituto scolastico.
Obiettivi Dichiarati
Queste rilevazioni sono ufficialmente finalizzate a:
Stimare i livelli di apprendimento degli studenti su scala nazionale.
Accertare la comprensione degli studenti nelle discipline di italiano, matematica e, recentemente, inglese.
Offrire dati statistici utili al miglioramento del sistema scolastico (come dichiarato dall'ente).
Tempistiche e Destinatari
Le rilevazioni coinvolgono i seguenti gradi scolastici:
Secondo anno della scuola primaria: Italiano e Matematica.
Quinto anno della scuola primaria: Italiano, Matematica e Inglese.
Terzo anno della scuola secondaria di primo grado: Italiano, Matematica e Inglese.
Secondo anno della scuola secondaria di secondo grado: Italiano e Matematica.
Quinto anno della scuola secondaria di secondo grado: Italiano, Matematica e Inglese.
Le Prove INVALSI mirano a fornire una valutazione standardizzata dei livelli di apprendimento degli studenti a livello nazionale in alcune discipline chiave.
Tipologie: Prove standardizzate di Italiano, Matematica e Inglese (per alcuni gradi).
Sono anonime per lo studente durante lo svolgimento, ma il risultato è tracciato a livello di scuola.
Vengono raccolti anche dati di contesto tramite questionari anonimi rivolti a studenti.
La gestione dei dati derivanti dalle rilevazioni interne di una scuola e dai dati INVALSI rappresenta un aspetto cruciale per un utilizzo efficace delle informazioni volte al miglioramento del sistema scolastico. Sebbene le finalità primarie e le modalità di raccolta siano diverse, l'integrazione e l'analisi congiunta di questi due tipi di dati possono offrire una visione più completa e sfumata della realtà educativa di un istituto.
Finalità
Le rilevazioni interne sono progettate e implementate autonomamente dalla scuola per rispondere a specifiche esigenze valutative e conoscitive del proprio contesto. Possono mirare a valutare competenze specifiche non coperte dalle prove standardizzate, monitorare l'efficacia di progetti didattici innovativi, raccogliere feedback dagli studenti e dalle famiglie su aspetti particolari dell'offerta formativa, o valutare il clima scolastico.
Tipologie
Possono includere prove di verifica personalizzate, osservazioni sistematiche in classe, questionari, autovalutazioni degli studenti, analisi di prodotti degli allievi (compiti, progetti), ecc.
Gestione dei DatiLa gestione di questi dati è responsabilità della scuola e avviene nel rispetto della normativa sulla privacy. I dati vengono raccolti, analizzati e utilizzati dal corpo docente, dal consiglio di classe, dal collegio docenti e dal dirigente scolastico per:
Monitorare i progressi degli studenti a livello individuale e di classe.
Adattare le strategie didattiche alle esigenze specifiche degli alunni.
Valutare l'efficacia delle proprie scelte metodologiche e progettuali.
Individuare aree di forza e di debolezza dell'istituto.
Fornire informazioni per l'autovalutazione d'istituto (RAV) e il Piano di Miglioramento (PdM).
L'INVALSI gestisce la raccolta, l'elaborazione e la restituzione dei dati alle scuole in forma aggregata (a livello di istituto, classe e, con maggiori restrizioni, per gruppi di studenti). Le scuole possono accedere a questi dati attraverso una piattaforma dedicata.
La gestione dei dati INVALSI da parte della scuola deve avvenire nel rispetto della normativa sulla privacy.
Le scuole utilizzano i dati INVALSI per confrontare i livelli di apprendimento dei propri studenti con quelli di altre scuole a livello regionale e nazionale.
Per identificare tendenze e aree in cui i propri studenti mostrano maggiori difficoltà o eccellenze nelle competenze valutate.
per Integrare questi dati nel processo di autovalutazione d'istituto (RAV) e nel Piano di Miglioramento (PdM).
Riflettere sull'efficacia del proprio curricolo e delle proprie pratiche didattiche in relazione agli standard nazionali.
La vera potenzialità risiede nell'integrare i dati provenienti dalle rilevazioni interne con i dati INVALSI.
Un approccio efficace alla gestione dei dati prevede di:
Correlare i risultati delle prove standardizzate con le valutazioni interne: Analizzare se le tendenze evidenziate dalle Prove INVALSI trovano riscontro nelle rilevazioni interne e viceversa. Questo può aiutare a validare le valutazioni interne e a fornire una visione più completa delle competenze degli studenti.
Utilizzare i dati INVALSI per orientare la progettazione delle rilevazioni interne: Se i dati INVALSI evidenziano particolari aree di debolezza, la scuola può decidere di approfondire tali aspetti con specifiche rilevazioni interne.
Contestualizzare i dati INVALSI con le informazioni raccolte internamente
I dati di contesto raccolti internamente (es. informazioni sul background socio-economico degli studenti, specifiche metodologie didattiche adottate) possono aiutare a interpretare meglio i risultati delle Prove INVALSI e a individuare strategie di intervento più mirate.
Utilizzare i dati con un approccio formativo
Sia i dati interni che quelli INVALSI devono essere utilizzati principalmente per informare e migliorare le pratiche didattiche e l'offerta formativa, piuttosto che per stilare classifiche o esercitare pressioni.
Comunicare i dati in modo trasparente e costruttivo
Condividere i risultati (aggregati e nel rispetto della privacy) con il corpo docente, gli studenti e le famiglie, promuovendo una riflessione comune sulle aree di miglioramento.
Una gestione efficace dei dati richiede una visione strategica che sappia integrare le informazioni provenienti da diverse fonti (rilevazioni interne e dati INVALSI) per supportare un processo continuo di autovalutazione, riflessione e miglioramento a tutti i livelli della scuola.
L'obiettivo finale è utilizzare i dati non come un fine, ma come uno strumento per garantire un'istruzione di qualità e promuovere il successo formativo di ogni studente.
Le rilevazioni INVALSI sono oggetto di diverse critiche. le Principali Obiezioni alle Rilevazioni Standardizzate da docenti, studiosi e associazioni:
Valutazione Parziale delle Competenze
Le prove INVALSI si concentrano su abilità teoriche, spesso decontestualizzate. Non riescono a misurare in modo completo:
Molti insegnanti e studenti segnalano un forte carico emotivo legato alle prove. L’attenzione alla “performance” rischia di creare ansia, a scapito della serenità del percorso educativo.
Si teme che l'attenzione verso queste prove possa trasformare la scuola in una "fabbrica di test", dove l’insegnamento viene piegato alla logica della preparazione al quiz, riducendo il tempo e lo spazio per un apprendimento autentico e significativo.
I risultati delle prove non tengono conto in modo adeguato di:
Questo rischia di generare confronti iniqui tra scuole molto diverse tra loro.Nonostante le intenzioni dichiarate, le rilevazioni INVALSI sono oggetto di diverse critiche, tra cui:
Si contesta la loro capacità di misurare in modo esaustivo le abilità pratiche e le competenze trasversali, concentrandosi primariamente su specifiche abilità teoriche decontestualizzate.
Generazione di Pressione
Si evidenzia la potenziale induzione di tensione e apprensione sia negli studenti che nel corpo docente, focalizzati sulla performance nel test
Orientamento all'Esecuzione del Test
Si teme che promuovano una visione di scuola incentrata sulla preparazione specifica per la prova, a discapito di un modello educativo orientato alla maturazione personale e all'apprendimento significativo.
Mancanza di Contestualizzazione
Si sottolinea la difficoltà di tenere adeguatamente conto delle differenze intrinseche tra i contesti scolastici, le realtà socio-economiche e territoriali, nonché le peculiarità individuali degli studenti.
Francesca Merlo
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