Il Blog di Che Scuola?!

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7 Dic
2024
La pedagogia della lentezza: come metterla in pratica

Orientamento e Open Day 0-3 anni

La pedagogia della lentezza: come metterla in pratica

Scegliere la scuola dell’infanzia è un passo importante per ogni genitore. La ricerca della scuola dell'infanzia ideale è guidata dal desiderio di trovare un luogo dove il bambino possa sentirsi accolto, protetto e stimolato, un ambiente che gli permetta di esprimere la sua personalità e di sviluppare le sue potenzialità in modo sereno. È naturale desiderare per i propri figli un luogo che assecondi i loro bisogni, non solo cognitivi, ma soprattutto emotivi. In un mondo in cui spesso si corre troppo, alcuni asili e scuole dell’infanzia decidono di ridurre la velocità, per poter garantire che tutto sia orientato al benessere del bambino. In queste scuole il tempo rallenta e diventa il prezioso amico dell’infanzia, in grado di aiutare i bambini a vivere ogni esperienza lentamente e con tranquillità. L’importanza della lentezza durante l'infanzia Nel periodo dell’infanzia, il tema della lentezza assume una grande importanza. I bambini, soprattutto quelli più piccoli, non dovrebbero sperimentare la fretta. Il tempo per un bambino dovrebbe scorrere con naturalezza e rispetto dei suoi ritmi. Studi scientifici sottolineano come un ambiente sereno, dove i tempi del bambino vengono rispettati, possa sviluppare non solo il benessere emotivo, ma anche le sue capacità di apprendimento e relazione. Come ha scritto il pedagogista Loris Malaguzzi: “Ogni bambino ha cento linguaggi per raccontare il suo mondo, ma il problema è che gli viene rubato novantaquattro.” Favorire ritmi lenti non significa rallentare il progresso, ma creare le condizioni per una crescita equilibrata, in cui il bambino possa esprimere liberamente il proprio potenziale. Pratiche quotidiane negli asili per garantire il benessere Per rendere più chiaro ai genitori cosa si intende per lentezza nelle scuole dell'infanzia abbiamo chiesto alla Dott.ssa Elisa Brosio, supervisore pedagogico dell’Asilo Morelli in che modo mettono in pratica nella loro quotidianità la pedagogia della lentezza. “Presso l’Asilo Morelli tutto l’approccio educativo è orientato al benessere dei bambini e la pedagogia della lentezza guida la scelta di una routine che bilancia cura, apprendimento e scoperta”. La natura come compagna nella crescita Il nostro asilo è immerso in un piccolo e silenzioso borgo della collina torinese e questo contesto facilita un approccio basato su ritmi lenti e non frenetici. La vicinanza ai boschi e al parco Europa ci offre la possibilità di fare spesso passeggiate in natura offrendo un’esperienza educativa unica e profonda. Passeggiate, giochi all’aperto e attività creative con materiali naturali stimolano la curiosità, favoriscono l’equilibrio emotivo e insegnano il rispetto per il mondo circostante. Spazi e ambiente per i bambini Il nostro asilo ha spazi molto ampi e luminosi che accolgono e tranquillizzano i bambini poiché trasmettono sensazioni di sicurezza e comfort. Il giardino e l’orto offrono ai bambini la possibilità di esplorare in assoluta sicurezza coccinelle, farfalle, la crescita degli ortaggi. Imparano che ogni processo ha un tempo, che questo tempo va accettato e rispettato; i bambini fanno così esperienza della scoperta ma sperimentano nel contempo la capacità di aspettare e pazientare.     La scelta di Educatori empatici: l’asilo come ambiente di ascolto e cura Crediamo che gli educatori siano le figure di riferimento fondamentali nella vita dei bambini e che debbano guidarli con gioia e cura. Per questa ragione nel nostro asilo poniamo grande attenzione nella fase di selezione di educatori empatici e amorevoli che sappiano accogliere le unicità di ogni bambino per incoraggiare la manifestazione delle loro emozioni con grande pazienza e capacità di ascolto.   Creare una comunità educante per la serenità dei genitori Spesso i genitori con bambini piccoli vivono momenti di grande stress e preoccupazione. All’asilo Morelli crediamo che sia importante accogliere, non solo i bisogni dei bambini, ma anche quelli dei genitori e per questa ragione poniamo grande attenzione all’ascolto della famiglia. Organizziamo spesso momenti di aggregazione tra le famiglie e promuoviamo una relazione di fiducia e collaborazione tra tutte le figure che accompagnano i bambini nella loro crescita. Abbiamo constatato che questa connessione aiuta i genitori ad affrontare le sfide quotidiane con più leggerezza e serenità. Approfondimenti bibliografici sulla Pedagogia della Lentezza Per approfondire i temi trattati in questo articolo e scoprire ulteriori evidenze scientifiche a sostegno dell'importanza di un'educazione lenta e rispettosa dei ritmi del bambino, vi suggeriamo la consultazione delle seguenti risorse: Malaguzzi, L. I cento Linguaggi dei bambini Un classico della pedagogia dell'infanzia, che offre una visione approfondita del pensiero di Malaguzzi e del modello educativo delle scuole Reggio Emilia. Louv, R. (2005). L'ultimo bambino dei boschi Un'opera fondamentale che sottolinea l'importanza del contatto con la natura per lo sviluppo del bambino. Open day: Prenota subito il tuo posto per conoscere meglio L'Asilo Morelli Sabato 11 gennaio 2025 10:30 - 12:30 Open Day e laboratorio per i bambini ''I colori dell'inverno'' Giovedì 23 gennaio 2025 16:30 Open Day e Merenda coi bambini Per organizzare al meglio gli eventi è gradita la registrazione all' Open Day attraverso il modulo allegato. Per altre informazioni l'asilo attraverso: il numero di telefono 0116612588 oppure scrivendo una email all'indirizzo info@asilomorelli.it

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2 Dic
2024
Cosa sono le Scuole Parentali

Nuovi Scenari Educativi Per tutte le età

Cosa sono le Scuole Parentali

Le scuole parentali e i progetti educativi a gestione familiare stanno crescendo in numero sempre di più alto. L’interesse sempre maggiore verso questa alternativa educativa nasce in virtù della partecipazione diretta dei genitori che queste realtà prevedono attraverso un patto educativo scuola-famiglia chiaro e condiviso.  Talvolta, soprattutto nelle piccole realtà, il ruolo dei genitori può andare oltre la condivisione di intenti educativi prevedendo, per esempio, la partecipazione attiva nella gestione dei servizi e nell’organizzazione interna. La suddivisione di compiti e responsabilità nella gestione della scuola dei propri figli rende i genitori attivi e partecipi in luoghi in cui generalmente sono solo spettatori. Andare nella scuoletta di tuo figlio e partecipare con altri genitori alla pulizia dei locali, alla scelta del menù o riparando la lampadina rotta, ripaga delle ore che non hai passato con lui e ti rende parte del suo ambiente di crescita anche quando non ci sei. La realtà delle scuole parentali permette di riscoprire il valore della comunità e della condivisione permettendo di trasmettere ai bambini anche attraverso l’esempio. Sempre più educatori credono nell’importanza di un’alleanza scuola-famiglia poiché supporta la crescita sana dei bambini e, per tale ragione, vale la pena impegnarsi nella ricerca di un percorso educativo condiviso, anche se non sempre risulta semplice e di immediata attuazione. Le scuole parentali presenti a Torino Nella sola città di Torino sono presenti almeno quattro realtà educative a gestione parentale, e decine sono quelle nei comuni limitrofi. Questo numero tende a crescere sempre di più proprio in virtù della risposta che le scuole parentali permettono di dare ai genitori che vogliono partecipare attivamente alle scelte educative dei propri figli.  Nell’ottica di orientare le tante famiglie che cercano questo tipo di realtà “Che Scuola” presenta un breve elenco delle scuole parentali e progetti educativi presenti nelle vicinanze della città di Torino. Ricordiamo, inoltre, che attraverso il nostro motore di ricerca sarà possibile individuare facilmente anche quelle che nasceranno in futuro.   Che Scuola!? si augura, come nel nostro manifesto esplicitato, di essere di supporto alle famiglie e a “tutte” le realtà educative che mirano a crescere i bambini in uno spirito di collaborazione e unità di intenti. Ecco l’elenco dei contatti. La Casa delle Meraviglie Progetto Educativo 2-3 anni, 3-6 anni, 6-11 anni Parco della Maddalena, Moncalieri Sito-web Email: casadellemeraviglietorino@gmail.com Tel 39 3285428753 La Vita al Centro Micronido, Giardino d’Infanzia, Istruzione parentale Elementare e Media Strada del Nobile 86/92 Torino    Profilo Che Scuola Email retevitaalcentro@gmail.com Tel 011 450 6456 Tel 373 7161926 Crescendo – Pedagogia Waldorf Progetti educativi a gestione parentale 6-10 anni e 10 – 14 anni Corso Casale 246, 10132 Torino sito web tel 39 3714189356 Scuola San Martino  Infanzia 3-5 anni, ludoteca Via Villar 25, Torino, zona Borgo Vittoria https://www.sanmartino.education/ Email memore.sara@gmail.com Tel 32930028 Una Balena Nel Bosco Progetto di libera immersione in Natura 2-6 anni Rivoli Pagina Facebook Email uabalenanelbosco@gmail.com Tel 389 427 3541 Malacatù Ambiente Educativo Progetto educativo a gestione parentale 6-10 anni, Pavarolo (TO) Educazione diffusa in Torino Pagina Facebook Email malacatu.edu@gmail.com Tel 340 583 5823 L’officina Sul Po Progetti di pedagogia nel bosco 0-2 anni e 3-6 anni Via Diaz 19 San Mauro Torinese Pagina Facebook Email educazione@lofficinasulpo.it Tel 328 549 5472 Il Chicco di Grano, Pedagogia Steiner-Waldorf Progetti educativi a gestione parentale 3-6 anni e 6-10 anni Via Arnaldo da Brescia 22 - 10134 Torino Email: segreteria@chiccodigrano.it Pagina Facebook Tel 011 414 3554 Tel 3315271399 Arcadia Progetto Educativo  Progetto educativi parentale 1-3 anni e 3-6 anni Piossasco Pagina Facebook Email arcadiaprogettoeducativo@gmail.com Tel 340 464 9848 A Modo Mio Progetto Educativo In Outdoor Progetto educativo in outdoor dai 6 -10 anni e 11-13 anni. Strada Gran Turna, Giaveno Pagina Facebook Tel 3357561198 Montessori In Pratica – Val di Susa  Progetto educativi parentale 1-3 anni e 3-6 anni Almese, Druento, San mauro Pagina Facebook Email montessoriinpratica@gmail.com Tel 333 756 1780  Polo Educativo Montessori Progetti educativi 2-6 anni, 6-11 anni, 11- 14 anni Via Vittoria Nenni 90,Rivalta Email info.poloeducativo@gmail.com Tel 331 280 2146 Tel 379 122 2086 La Bottega delle Ranocchie Progetti educativi a gestione parentale 0-3 anni e 3-6 anni  Lungo Po Abellonio 9 Moncalieri  sio web pagina Facebook Tel 373 708 57 64 Gli gnomi dei Kiwi Progetti educativi a gestione parentale 0-3 anni, 3-6 anni, 6-10 anni Via Bassino 27 Abbadia di Pinerolo sito web pagina Facebook Email glignomi.deikiwi@gmail.com Tel 3338950575 Scuoletta Montessori Progetti educativi a gestione parentale 3-6 anni, 6-10 anni, 10-13 anni  Strada Stupinigi 104 – Orbassano sito web pagina Facebook Email associazione@scuolettamontessori.it Tel 0110269835  Il Bosco dei Marmocchi & Natura Nostra Maestra Asilo nel bosco dai 2 ai 5 anni, Scuoletta nel Bosco dai 6 agli 11 anni Strada Trognani 15, Druento sito web Email naturanostramaestra.info@gmail.com Tel 3474009367 Liberi Tutti! Imparare in Natura Laboratori in Natura per crescere ed imparare Tutor e sostegno, Primi Voli 2 – 5 anni, Volpi Primaria 6-10 anni, Superior 11-13 anni Poirino Pagina Facebook Email liberituttiscuolafamigliare@gmail.com Tel 349 435 3159 Santa Clelia Progetto educativo 6-10 anni Regione Rossana 7, Mazzè, Torino Email radicipersognare@virgilio.it Tel 3387022261 La Tana sulla Luna Progetto di Educazione Parentale 2-6 anni Pagina Facebook Strada Galassa 12, Cumiana, Torino Email latanasullaluna@gmail.com Tel 399 6684781 Tel 347 47187286 La casa del Cuore Casa dei Bambini Montessori 3-6 anni  Via Tetti Grella 180 Vinovo (To) Tel. 39 328 971 1380 Email: casadelcuore.montessori@gmail.com La Casa di Ghitin Casa dei Bambini Montessori 3-6 anni Via Rivalta 9 Rivoli (To) Tel. 3519144930 Email: casadighitin.montessori@gmail.com La tana nell’albero Casa dei Bambini Montessori 3-6 anni Via Cascina Romana 66 Rivalta di Torino Email:info.poloeducativo@gmail.com Tel. 3312802146 La Masera  Progetto pedagogia in natura età 4-13 anni. Via Carpanea, 8_ San Raffaele Cimena (To) Sito web La Masera Progetto 6-11 anni email lamasera.info@gmail.com Cell 371 364 4168 Antonella Giostra

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12 Nov
2024
L’Autunno e le Sue Ricorrenze: le Lanterne di San Martino

Eventi e Incontri Per tutte le età

L’Autunno e le Sue Ricorrenze: le Lanterne di San Martino

Nel cuore dell’autunno la natura si trasforma: le giornate si accorciano inesorabilmente, le foglie cambiano colore prima di cadere, lasciando i rami spogli. Tutto si prepara alla quiete invernale. La natura si addormenta esteriormente e la terra si sveglia nel sottosuolo, accogliendo nel suo grembo quei semi che daranno nuova vita nella primavera futura. Allo stesso modo l’essere umano non gode più di quella solarità sognante estiva; l’oscurità e il freddo lo costringono a ritirarsi nella propria interiorità per coltivare una luce nuova, una luce interiore. Il ritmo delle stagioni ricorda che, nonostante le sfide, possiamo sempre trovare un’opportunità di rinnovamento. La Storia di San Martino San Martino è vissuto nel IV secolo dopo Cristo; di origini romane, figlio di un tribuno della legione, nacque nell’odierna Ungheria e trascorse l’infanzia a Pavia. Divenne poi militare, inviato in Gallia. Così il narratore Jacob Streit immagina il momento che, secondo la tradizione, cambiò la sua vita: “Cavalcava alla volta della città di Amiens, soffiava un vento gelido, ed era troppo freddo persino per i corvi in volo nell’aria. Le ultime rigide foglie d’autunno turbinavano via dagli alberi quasi spogli. D’improvviso, dinanzi a sé, ai margini della strada, Martino scorse una figura. Era poco vestita e si appoggiava a una grande pietra per trovare riparo dal vento. Il mendicante alzò una mano implorante e mormorò parole che il vento disperse e guardò con occhi grandi verso Martino. Allora egli si tolse il mantello dalle spalle, sguainò la spada e tagliò dall’alto in basso il mantello in due. Porse la metà al mendicante che vi avvolse le sue membra tremanti, pieno di riconoscenza. Martino si gettò l’altra metà sulle spalle. Continuò a cavalcare verso la città per trovare albergo”, affrontando pioggia battente e forte vento. Poco dopo le nubi si diradarono, la pioggia cessò e l’aria divenne mite; il sole fece capolino tra le nubi, come se fosse un giorno d’estate.  La notte seguente, il cavaliere fece un sogno in cui vide Cristo vestito con la metà del suo mantello. Al risveglio, per sua grande meraviglia, si accorse che il mantello era integro. Questo sogno non solo segnò un momento di profonda trasformazione per Martino, ma anche la scoperta del legame tra la sua generosità e la luce interiore.  Origini della Festa Originariamente celebrata in Francia, la festa di San Martino, che cade l'11 novembre, segnava la fine dei lavori nei campi, si diffuse nel corso dei secoli in tutta Europa. Le tradizioni legate a San Martino sono variegate, specialmente in Germania e Scandinavia, dove la ricorrenza è celebrata con un grande falò chiamato “Martinsfeuer”. Nelle notti che precedono l’11 novembre, adulti e bambini partecipano a processioni, portando lanterne e intonando canti dedicati a San Martino dirigendosi verso la piazza principale, dove il grande falò viene acceso. Dopo la "Laternenumzug", la processione notturna, le lanterne di carta vengono appese a dei rami e i partecipanti recitano filastrocche propiziatorie. Ogni partecipante riporta a casa la propria lanterna, da accendere ogni giorno fino al periodo dell’Avvento, poiché si crede che essa porti prosperità, gioia e fortuna. Come si Festeggia San Martino nelle Scuole Waldorf Nei giorni che precedono la festa di San Martino le scuole Waldorf organizzano attività per trasmettere ai bambini l'importanza di questi valori attraverso storie, canti e laboratori. Nei giardini d’infanzia e nelle prime classi delle scuole, si respira un’atmosfera di attesa e vivace entusiasmo. I bambini, guidati dai loro insegnanti, si immergono in attività di preparazione. La storia di San Martino viene raccontata, poi recitata e cantata dagli allievi stessi, un racconto che non solo narra le sue gesta, ma trasmette anche valori di generosità e condivisione. Mentre le parole prendono vita, i piccoli si lasciano ispirare e coinvolgere, immaginando l’eroico gesto del santo che condivide il suo mantello con il povero. Contemporaneamente nelle classi dei più grandi si avviano le preparazioni culinarie, si impastano biscotti o pane arricchito con uvetta e mandorle, ingredienti che non solo rendono il pane delizioso, ma simboleggiano anche il calore e l’abbondanza della stagione. Le mani si muovono con entusiasmo, creando prelibatezze da condividere.  Altrettanto importante è la creazione delle lanterne, un'attività che stimola la creatività, utilizzando materiali diversi e adatti a ogni fascia d’età: dall’asilo fino all’VIII, si assemblano e si decorano le poetiche lanterne che illumineranno la sera della festa. Tali attività, ricche di significato, contribuiscono a rendere i preparativi di San Martino un momento speciale di apprendimento e crescita collettiva. Queste festività offrono momenti di riflessione volte a rafforzare i legami tra le persone, L’accensione dei lumini e delle lanterne simboleggia la speranza, invita a contemplare e valorizzare gli aspetti positivi della propria esistenza e della propria persona.  Francesca Merlo

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2 Ago
2024
Scuola e Crescita Personale: Campioni dentro e fuori dal campo!

Generiche

Scuola e Crescita Personale: Campioni dentro e fuori dal campo!

Benedetta Pilato, con il suo quarto posto alle Olimpiadi di Parigi 2024, ci ha offerto una lezione inaspettata di crescita personale. A un soffio dal podio, separata dal bronzo da un solo centesimo, la giovane nuotatrice nelle interviste a fine gara ha espresso una gioia incontenibile, suscitando reazioni di sorpresa, e quasi di contrarietà, nei giornalisti e sportivi che l'hanno ascoltata. Una gioia inaspettata! Perché l’entusiasmo di Benedetta Pilato ha così tanto sorpreso? In un mondo dove il successo è spesso equiparato al podio e dove le medaglie sono considerate l’unico metro di misura della vittoria, la sua reazione è apparsa quasi fuori luogo. Eppure, la giovane atleta ha dimostrato una maturità e una consapevolezza che vanno oltre i risultati numerici. Benedetta ha offerto ad adulti e ragazzi una lezione sul vero significato di successo e crescita personale cioè: porsi degli obiettivi, lavorare con costanza e determinazione per raggiungerli, gioire al superamento dei propri limiti e non al superamento degli altri concorrenti. La scuola come un luogo di crescita personale Il caso di Benedetta Pilato ci ricorda l’importanza della scuola come luogo di crescita personale e integrale della persona. Anche le Indicazioni Nazionali sottolineano la necessità di un’educazione che vada oltre la mera trasmissione di conoscenze, promuovendo lo sviluppo di competenze trasversali come la resilienza, la capacità di gestire le emozioni e la consapevolezza di sé. Come la scuola può sostenere la crescita personale La scuola può fare molto per sostenere la crescita personale degli studenti. Innanzitutto, attraverso una valutazione costruttiva che si concentri sui progressi individuali e offra feedback costruttivi, aiutando gli studenti a capire i propri punti di forza e le aree di miglioramento. In secondo luogo, promuovendo una didattica cooperativa che favorisca il lavoro di gruppo, la collaborazione e lo sviluppo di competenze sociali in alternativa all'antagonismo. Attività come progetti di gruppo, laboratori creativi e giochi cooperativi possono aiutare gli studenti a costruire relazioni positive, a sviluppare l'empatia e a superare le difficoltà insieme. Il Ruolo dell'Orientamento e Supporto Psicologico Molte scuole offrono servizi di orientamento e supporto psicologico che possono aiutare gli studenti a riflettere sui propri obiettivi, a riconoscere i propri successi personali e a sviluppare un senso di autoefficacia. Infine, è fondamentale creare un clima scolastico positivo dove gli studenti si sentano valorizzati e supportati, e dove possano esprimere liberamente le proprie idee e le proprie emozioni. Le Scuole della Felicità Nelle scuole Italiane diversi sono i progetti che riconoscono lo sviluppo della leadership personale alla base di una crescita sana dell'individuo; un esempio tra tutti è il Progetto delle Scuole della Felicità. Questo movimento mira alla diffusione di un'educazione che va oltre i libri, insegnando ai ragazzi a conoscere se stessi e a gestire le emozioni. Gli studenti in queste scuole imparano a comunicare, a stabilire relazioni sane e a trovare un equilibrio tra studio e vita privata. Sono scuole dove il benessere è al centro, dove ogni studente è valorizzato e supportato nel suo percorso di crescita, per diventare protagonista del proprio futuro. Anche Mariano Laudisi, fondatore del movimento, ha espresso in un video su Facebook la sua opinione rispetto all'intervista che ha scatenato tante riflessioni sul significato di successo. Ecco riassunta l'opinione del Prof. Laudisi che ricorda anche il ruolo genitoriale. " Il successo non si misura solo in termini di vittoria: è importante valorizzare anche i piccoli traguardi e i progressi personali di ragazzi e ragazze. La pressione da parte dei genitori per ottenere risultati può essere dannosa: è fondamentale creare un ambiente in cui i ragazzi si sentano liberi di esprimere le proprie emozioni e a perseguire i propri obiettivi con serenità; L'educazione dovrebbe puntare a formare persone felici ed equilibrate: oltre alle competenze, è importante sviluppare le capacità di gestire le emozioni, di relazionarsi con gli altri e di trovare la propria strada nella vita." Il ruolo dei media e l'impatto sui giovani Anche i media hanno un ruolo importante nella creazione personale del significato del successo e nel definire i canoni di valore e perfezione. È importante educare i giovani a un consumo critico dei media, aiutandoli a sviluppare un pensiero proprio e a non farsi influenzare da modelli irraggiungibili. L'importanza del sostegno della famiglia La famiglia svolge un ruolo cruciale nello sviluppo della personalità e dell'autostima dei ragazzi. È fondamentale creare un ascolto attivo e abituare fin da piccoli i bambini a considerare i genitori come persone di fiducia che non giudicano ma comprendono e guidano nel rispetto delle proprie emozioni. A riguardo consigliamo il video della Dott.ssa Silvia Spinelli "Come aumentare l'autostima dei tuoi bambini" e la lettura dell'articolo Lo sviluppo dell'autostima in famiglia Conclusioni Benedetta Pilato ci ha mostrato che il successo non si misura solo in termini di medaglie o classifica rispetto agli altri concorrenti. La sua gioia autentica ci ricorda che lo sport, come la vita, è un percorso fatto di alti e bassi, e che l’importante è dare il meglio di sé. La scuola, attraverso un’educazione alla crescita personale, può aiutare i giovani a sviluppare le competenze necessarie per affrontare le sfide della vita con positività e determinazione. Antonella Giostra

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14 Giu
2024
Benessere nelle scuole dell'Infanzia, l'esempio dell'Asilo Morelli di Torino

Generiche

Benessere nelle scuole dell'Infanzia, l'esempio dell'Asilo Morelli di Torino

La scelta della scuola dell'infanzia è un passo importante per le famiglie poiché in questo periodo, i bambini imparano e crescono a un ritmo molto veloce, e sono particolarmente vulnerabili agli effetti delle esperienze positive e negative.  La cura e il benessere sono ingredienti basilari per una crescita serena e sana e hanno un impatto positivo su diversi aspetti dello sviluppo dei bambini: cognitivo, emotivo e sociale. Le ricerche scientifiche mostrano chiaramente come i bambini che si sentono curati e al sicuro sono più propensi a essere curiosi e a esplorare il mondo, a sviluppare un senso di sé positivo, a gestire le emozioni in modo sano e a sviluppare competenze sociali come la capacità di cooperare e risolvere i conflitti. Per tutti i motivi sopra citati alcune attenzioni sono assicurate in tutte le scuole dell’infanzia: una chiara routine giornaliera, ambienti puliti, garanzia di ore di sonno adeguate e cibo sano.  Tuttavia, ci sono scuole dell'infanzia che fanno del benessere dei bambini l'obiettivo primario del loro progetto educativo. E' questo il caso dell' Asilo Onorato Morelli di Torino, che si trova nella collina della città e che siamo andati a visitare per saperne di più. Asilo Onorato Morelli: dove il benessere e la cura sono alla base del progetto educativo All' Asilo Onorato Morelli si giunge dopo appena cinque minuti d'auto dall'Ospedale Molinette di Torino, salendo su per la collina. Il piccolo Borgo di Cavoretto, che ospita l'asilo, è territorio del Comune di Torino eppure, lontano dai rumori della città e con un'aria molto più leggera, si ha la sensazione di essere già molto lontani. Il clima di paese che si respira giungendo all'asilo mette presto l'anima in pace e si percepisce immediatamente perché qui il benessere è di casa. Abbiamo fatto un giro tra gli ambienti dell'asilo e intervistato la coordinatrice pedagogica per conoscere meglio il pensiero e le azioni messe in pratica nella scuola dell'Infanzia. Ambiente accogliente e sicuro "Il benessere a scuola è il risultato di molte variabili, tutte importanti e nessuna trascurabile. Tra queste fondamentali sono gli ambienti che devono accogliere ciascun bambino e favorire scambi e dialoghi".  Con queste parole ci accoglie la Dott.ssa Elisa Marino, coordinatrice pedagogica dell'asilo. Non possiamo che essere d'accordo con questa presentazione. Gli spazi dell'asilo sono molto ampi e luminosi grazie a tetti alti e grandi finestre che permettono di vedere gli alberi che circondano l'asilo. Tutte le stanze si affacciano sull'orto o sullo spazioso giardino di pertinenza. Anche il refettorio è grande e accogliente con disegni colorati alle pareti che trasmettono gioia e allegria. Ogni attività ha una stanza dedicata: le tre aule per le attività creative, il salone di psicomotricità, l'aula per musica e la sala mensa. Le aule fanno da cornice al giardino che, con ampi alberi e un gazebo, permette di far giocare i bambini in tutte le stagioni. Orto e giardino diventano per i bambini dell'asilo palestre quotidiane per il corpo e la mente. Benessere fisico Respirare aria pulita e praticare movimento quotidiano sono i presupposti per far crescere i bambini sani. La posizione in collina permette ai bambini che frequentano l'asilo Morelli di respirare un'aria più salubre rispetto a quella della città e di offrire un ambiente più silenzioso lontano dai rumori della città. Per garantire ai bambini di correre, saltare e soddisfare il naturale bisogno di muoversi, nella routine quotidiana dell'asilo sono presenti attività motorie all'aria aperta che aiutano a sviluppare competenze motorie e a stimolare e rinforzare il sistema immunitario. Anche i pasti sono momenti di scoperta e condivisione e, grazie alla sensibilità della cuoca Stefania, i bimbi vengono coinvolti attivamente nella scoperta di cibi gustosi e la sensibilizzati a un’educazione alimentare sana. Attività stimolanti adatte alla crescita dei bambini. La curiosità e il bisogno di imparare che i bambini hanno durante il periodo dell'infanzia vengono soddisfatti quotidianamente attraverso una psicopedagogia positiva in cui il bambino viene curato in tutto ciò che lo rende attivo ovvero: l’attività motoria, la fantasia, la creatività e l’iniziativa personale.  L’Asilo offre per tutta la durata dell’anno scolastico attività specialistiche quali la psicomotricità, la musica e l’inglese, che si coordinano con l’attività quotidiana delle maestre; il tutto nel pieno rispetto dei ritmi del bambino.   Un asilo che accoglie tutta la famiglia " La scuola dell'Infanzia Onorato Morelli mette al centro delle sue azioni il bambino e il suo benessere e fare questo implica necessariamente ascoltare e accogliere anche la sua famiglia". Questo aspetto sta molto a cuore a Elena Maggiolo, direttrice dell'asilo, che ci racconta: '' Fin dalla sua fondazione la linfa vitale della scuola è stato lo spirito di comunità. Per noi è molto importante ascoltare i bisogni dei genitori, le loro difficoltà quotidiane nella gestione della famiglia e il loro bisogno di affidare i bambini con fiducia e serenità. Siamo soliti organizzare feste per le ricorrenze che permettono ai bambini di scoprire i rituali della nostra tradizione e cerchiamo di coinvolgere le famiglie nell'organizzazione per offrire loro l'occasione di scoprirsi comunità ''. Per agevolare le famiglie la scuola offre i servizi di pre-scuola e post-scuola tutti i giorni di attività, e il centro estivo fino al 31 luglio. A settembre 2024 partirà, sotto richiesta delle famiglie che vivono in città, anche il servizio di navetta con educatrice dell'asilo che partirà dalla fermata dell'Ospedale Molinette. Per finire, ricordiamo che l'Asilo Morelli è una scuola paritaria convenzionata, che permette alle famiglie di affrontare costi paragonabili a quelli delle scuole dell'infanzia statali. Conclusione Se stai cercando una scuola dell'infanzia che mette al primo posto il benessere di tuo figlio o tua figlia, l'Asilo Morelli è la scelta giusta per te. La scuola offre un ambiente accogliente e al contempo stimolante, dove i bambini possono vivere la spensieratezza della loro età e diventare grande secondo i propri ritmi, con stupore e gioia. Open Day Prenota subito il tuo posto per conoscere meglio questo asilo davvero unico! Sabato 11 gennaio 2025 10:30 - 12:30 Open Day e laboratorio per i bambini ''I colori dell'inverno'' Giovedì 23 gennaio 2025 16:30 Open Day e Merenda coi bambini Per organizzare al meglio gli eventi è gradita la registrazione all' Open Day attraverso il modulo allegato. Per altre informazioni l'asilo attraverso: il numero di telefono 0116612588 oppure scrivendo una email all'indirizzo info@asilomorelli.it

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6 Mag
2024
La soluzione per conciliare maternità e carriera: aprire un nido famiglia

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La soluzione per conciliare maternità e carriera: aprire un nido famiglia

Sempre più donne si trovano di fronte alla difficoltà di non poter conciliare il proprio lavoro con le esigenze della famiglia. Questa sfida è difficile soprattutto per le madri di bambini piccoli, che spesso sono costrette a scegliere tra offrire le cure necessarie ai figli e continuare un percorso professionale. Questa è stata la sfida affrontata anche da Katiuscia Levi che, circa diciotto anni fa, l'ha portata ad aprire un asilo nido in casa propria. L’esperienza di Katiuscia è stata così arricchente e rivoluzionaria che in maniera del tutto naturale ha iniziato a trasferirla anche ad altre donne per permettere loro di trasformare un momento di difficoltà in una vera e propria rinascita. E' nata così l’Associazione Scarabocchiando che supporta la creazione di nidi famiglia in tutto il territorio nazionale e che, dalla sua nascita a oggi, ha sostenuto l’apertura di circa 200 asili nido famiglia. Incuriositi da tale successo abbiamo contattato la Fondatrice e Presidente dell’associazione per saperne di più.   Cara Katiuscia, può spiegarci in breve cos’è un asilo nido famiglia? Un nido famiglia è un asilo nido organizzato in un ambiente domestico generalmente abitato da una famiglia. Gli asili nido famiglia accolgono un ristretto numero di bambini in un ambiente caldo e armonioso i cui spazi vengono adeguati per ricevere il piccolo gruppo e le attività educative. Grazie ai vantaggi offerti da questa soluzione, sempre più mamme oggi aprono un nido in famiglia dopo aver seguito una formazione dedicata, tuttavia questa possibilità è un'interessante occasione lavorativa anche per educatrici e maestre. Quali sono i vantaggi che offre l’apertura di un nido in famiglia? Oltre all’evidente possibilità di conciliare il lavoro di educatrice con quello di mamma, esistono altri importanti vantaggi. Gli investimenti necessari per l’apertura dell’attività e per la gestione sono minimi. Con il giusto supporto e affiancamento i tempi di apertura dell'asilo famiglia sono molto rapidi. Le educatrici professioniste passano dall'attività da dipendente all’attività autonoma, diventando a tutti gli effetti imprenditrici: ciò permette loro esprimere al massimo la propria creatività e il proprio sentire educativo all'interno dell'asilo. Si instaurano relazioni molto costruttive e gratificanti con le famiglie e i bambini. Come supportate concretamente le educatrici? L'associazione offre una formazione mirata attraverso corsi strutturati con personale esperto. Questi corsi coprono tutti gli aspetti necessari per gestire un nido in casa: dalla pedagogia alla burocrazia. Scarabocchiando si impegna inoltre a fornire supporto per i primi mesi di attività, assistendo le imprenditrici nel loro viaggio professionale. Perché crede sia necessario sentirsi parte di una rete? Nella nostra esperienza unirsi alla rete di Scarabocchiando significa far parte di una comunità di professionisti che condividono la stessa visione e che sono sempre disponibili a offrire il loro supporto. L'associazione conta oltre 200 nidi famiglia attivi in Italia, ognuno operante con l'obiettivo di fornire un'educazione di qualità in un ambiente sicuro e stimolante. I frequenti momenti di incontro, in presenza o on-line, offrono sempre occasioni di crescita professionale e umana. Chi è adatto ad aprire un nido in famiglia? Tutte le donne possono aprire un nido in famiglia a patto che abbiano tanta energia, vogliano dedicarsi al proprio figlio o figlia, che vogliano mettersi in gioco. Naturalmente è necessario seguire dei corsi di formazione per conseguire l'attestato previsto nella propria regione di appartenenza e che assicura l'idoneità prevista dalla legge. Come dicevo prima, questa soluzione lavorativa è da consigliare anche alle tantissime educatrici che cercano lavoro presso gli asili nido per stipendi spesso non congrui. Non sono poche le educatrici formate ignare della realtà dei nidi in famiglia; e spesso non sanno che possono aprire facilmente un asilo tutto loro: in casa propria. Cosa consigli a chi vuole esplorare questa opportunità? Per chi è interessato, Scarabocchiando offre consulenze gratuite per discutere i dettagli e le potenzialità di questa attività nel territorio dell'educatrice. È un'occasione per fare una scelta informata e capire insieme come aprire un nido famiglia nella propria città. Crediamo molto in questa come soluzione ideale per molte famiglie e professioniste dell'educazione infantile. Per maggiori dettagli, visita il sito di Scarabocchiando e scopri da subito come poter avviare il tuo nido famiglia Scarabocchiando. Per saperne di più scopri Scarabocchiando su YouTube Casa nostra non è mai stata così casa! Scopri come aprire il tuo Asilo Nido a casa tua. - YouTube

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12 Mar
2024
Asili Nido in Famiglia: un modo nuovo per Conciliare Lavoro e Famiglia

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Asili Nido in Famiglia: un modo nuovo per Conciliare Lavoro e Famiglia

La Conciliazione Lavoro-Famiglia in Italia: Sfide e Opportunità La conciliazione tra lavoro e famiglia è un tema centrale per molte famiglie e ad affrontare le maggiori difficoltà nel cercare di bilanciare le esigenze della carriera con quelle della famiglia sono, senza dubbio, le mamme. Vediamo insieme le statistiche riguardanti la conciliazione lavoro famiglia in Italia, le sfide che le mamme incontrano nel mantenere un impiego e un'occasione di lavoro molto gratificante che pochi conoscono: l'apertura di un asilo nido in famiglia. Le Sfide della Conciliazione Lavoro Famiglia in Italia. Secondo le statistiche più recenti, le donne italiane continuano a confrontarsi con grandi sfide in termini di conciliazione lavoro famiglia: 11,1% è la percentuale di donne con almeno un figlio che non hanno mai lavorato per prendersi cura dei figli; 38,3% è la quota di donne occupate con figli che hanno modificato aspetti professionali per conciliare lavoro e famiglia. L'Unione Europea già nel 2002 ha riconosciuto come una maggior copertura sul territorio di servizi educativi per la prima infanzia possa essere un elemento fondamentale a favore della conciliazione lavoro famiglia. Per tale ragione agli stati membri è stato dato l'obiettivo target del 33% di copertura di servizi per l'infanzia da raggiungere entro il 2010. Uno studio condotto dall'Istat ha rilevato che ancora oggi in Italia solo il 29% dei bambini frequenta l'asilo nido e che l'Italia resta al di sotto delle richieste dell'Europa. Il grafico Istat sopra riportato mostra il divario tra la copertura attuale e la richiesta dell'Europa e come questa differenza sia accentuata soprattutto nel Sud della penisola. La mancanza di supporto in termini di politiche familiari e servizi di assistenza all'infanzia accessibili può portare le donne a dover fare scelte difficili tra carriera e famiglia. Di conseguenza, molte mamme sono costrette ad abbandonare il lavoro o a ridurre le ore di lavoro, con un impatto negativo sulle loro prospettive di carriera e sulla stabilità economica delle stesse famiglie. L'Asilo Nido in Famiglia: un'alternativa da considerare. Una possibile soluzione a sostegno della conciliazione lavoro famiglia è l'apertura di asili nido in famiglia (o asili nido in casa). Questa opzione offre numerosi vantaggi sia per le famiglie che per le comunità. Gli asili nido in famiglia sono asili nido che accolgono un piccolo numero di bambini generalmente tra 4 e 6, organizzati nell'ambiente casalingo di una mamma o un'educatrice. Gli asili nido in casa forniscono un ambiente più familiare e accogliente per i bambini, rispetto ad un asilo tradizionale, il che contribuisce al loro benessere emotivo e alla loro crescita. Gli asili nido in famiglia permettono alle mamme che ospitano l'asilo in casa propria di mantenere un forte legame con i propri figli durante la giornata lavorativa, facilitando così il processo di transizione tra lavoro e famiglia. Dal punto di vista economico, l'apertura di asili nido in famiglia può essere una soluzione vantaggiosa per l'intera comunità e per tale ragione vengono sostenuti in alcune regioni dalle politiche territoriali come in Veneto. Rispetto agli asili nido tradizionali, che spesso hanno liste d'attesa lunghe e costi elevati, gli asili nido in casa possono essere più accessibili e flessibili in termini di orari e tariffe. Questo può aiutare a ridurre lo stress finanziario delle famiglie e rendere più sostenibile il mantenimento di un lavoro per le mamme. Nidi in Famiglia in Europa. Guardando oltre i confini nazionali possiamo osservare che molti paesi europei hanno adottato con successo il modello degli asili nido in casa. Ad esempio, sia nei Paesi Bassi che in Scandinavia, gli asili nido in famiglia sono diffusi e rappresentano una parte importante del sistema di assistenza all'infanzia. Questi paesi hanno certamente politiche familiari progressiste e servizi di assistenza all'infanzia ben sviluppati, che favoriscono una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Per fortuna anche in Italia si sta diffondendo questo modello e per chi vuol saperne di più su questa opportunità lavorativa suggeriamo di consultare il sito dell'associazione Scarabocchiando. L'Associazione Scarabocchiando a oggi ha sostenuto la fondazione di oltre 200 asili nido in famiglia, e si interfaccia con le politiche territoriali per permettere la diffusione di questo modello e sostenere le donne e la famiglia. In conclusione. La conciliazione lavoro famiglia è una sfida importante in Italia e talvolta ha grandi ripercussioni per le mamme e le loro famiglie. L'apertura di asili nido in casa rappresenta un'alternativa promettente, poiché questa soluzione offre benefici per le mamme, per i bambini e per l'intera comunità. Guardando agli esempi positivi in Europa, è chiaro che investire in politiche familiari e servizi di assistenza all'infanzia può portare a risultati positivi per tutti. È tempo che l'Italia faccia passi avanti per garantire una migliore conciliazione tra lavoro e famiglia per tutte le sue cittadine e cittadini. Altre News sugli Asili Nido Asili Nido in Italia News dal Veneto Nidi in Famiglia a Torino

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12 Feb
2024
 A Varzi apre una scuola alberghiera: un'occasione imperdibile!

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A Varzi apre una scuola alberghiera: un'occasione imperdibile!

A Varzi, in provincia di Pavia, apre una scuola alberghiera: un'occasione imperdibile per il territorio! Per l'Istituto Comprensivo di Varzi c'è grande soddisfazione, poiché è stato approvato e partirà dall'anno scolastico 2024-2025, il nuovo corso di "Enogastronomia e ospitalità alberghiera" con curvatura "Conoscenza e trasformazione dei prodotti del territorio" Perché questa scuola è importante Questa scuola è molto importante per il territorio poiché tende a valorizzare le eccellenze enogastronomiche locali, creando un legame forte tra il territorio, la cultura e la tradizione della zona. Il corso risponde al crescente sviluppo turistico dell' Oltrepo Pavese, offrendo una concreta opportunità di lavoro per i giovani. Gli studenti acquisiranno competenze in diversi ambiti: dall'enogastronomia all'ospitalità alberghiera, dalla comunicazione alle lingue straniere e la gestione dei servizi enogastronomici. Le caratteristiche del corso di Enogastronomia e ospitalità alberghiera Durata: 5 anni Biennio comune Indirizzi specifici dal terzo anno: accoglienza turistica, cucina e pasticceria, servizi di sala e vendita Sede: Via Mazzini a Varzi Frequenza: 5 giorni a settimana, dal lunedì al venerdì (non obbligatoria per chi è in regime di istruzione parentale) Destinatari: Studenti che hanno conseguito la licenza media Per chi non si accontenta Per coloro che hanno difficoltà a seguire le lezioni con una didattica tradizionale ci sarà la possibilità di usufruire di una convenzione speciale tra la scuola e il progetto ''Change Your Life'' la cui sede è proprio a Varzi. Il Progetto Change You Life permette di acquisire un metodo rivoluzionario di apprendimento che si fonda sulla tecnica di lettura 3D. Questo metodo è una vera rivoluzione per tutti i ragazzi, soprattutto per coloro che non hanno più grande motivazione nello studio; grazie a questo metodo gli studenti riusciranno a ritrovare fiducia in se stessi e studiare con leggerezza ma eccellenti risultati formativi. Perché questa scuola è importante Questa scuola rappresenta una grande occasione per la valorizzazione del territorio poiché mette al centro il legame tra le persone, la cultura e le eccellenze enogastronomiche della zona. Il corso risponde altresì al bisogno dei giovani di oggi di crescere in consapevolezza e avere un rapporto concreto con il mondo del lavoro e il territorio in cui vive. Per iscriversi Mancano pochi giorni alla chiusura delle iscrizioni che si chiuderanno il 18 febbraio 2024. Per maggiori informazioni scrivere a info@chescuola.net

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21 Nov
2023
 Nasce a Torino il Patto Digitale per le Famiglie

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Nasce a Torino il Patto Digitale per le Famiglie

Nasce a Torino il Patto Digitale per le famiglie: un'occasione anche per te Come genitori ci troviamo ogni giorno a prendere decisioni che riguardano il bene e il benessere dei nostri figli: decisioni semplici o più complesse. Decisioni che riguardano periodi brevi e ambiti definiti e decisioni invece che riguardano il nostro stile educativo e richiedono di andare più in profondità, soffermandosi sul perché fare una scelta piuttosto che un’altra. Negli ultimi decenni, il processo di digitalizzazione ha aumentato la complessità del compito educativo dei genitori: l’accessibilità e l’invasività degli schermi sembra inarrestabile e questo influisce e modifica la nostra vita quotidiana sempre più velocemente. La nostra vita come quella dei nostri figli. La nuove tecnologie e il quotidiano Le nuove tecnologie hanno semplificato moltissimo il nostro quotidiano, così come ci hanno rese immediate e semplici molte azioni. Sotto altri aspetti però la gestione degli schermi e di tutti gli strumenti digitali può risultare complessa e nascondere diversi rischi. Molti genitori si sentono in difficoltà nel porre limiti efficaci all'uso dei diversi strumenti e nel gestire le richieste insistenti dei figli che si confrontano ogni giorno con gli amici e si stimolano a vicenda, finendo per chiedere con sempre maggiore anticipo l'accesso a dispositivi, contenuti online, videogame e applicazioni. È inevitabile iniziare a porsi alcune domande non appena i figli iniziano a crescere, se non già quando sono appena nati. Occorre informarsi, orientarsi, farsi una propria idea, stabilire delle regole, andare per tentativi e fare delle scelte. Ma da soli è davvero una sfida che fa mancare il fiato. Nasce il comitato Genitori A quale età consegnare uno smartphone ad uso personale? Come gestire gli schermi in famiglia? Quali App e quali videogiochi favorire? Per quanto tempo? Cosa evitare e cosa invece favorire? Queste sono solo alcune delle numerose domande che spesso affollano la mente dei genitori, senza trovare risposte chiare, motivate e definite. Con addosso queste e altre domande e dopo aver partecipato a un incontro sul tema del digitale a cura di Stefania Garassini, giornalista a docente Universitaria, una ventina di genitori con figli in diverse scuole di Torino e provincia si sono ritrovati insieme per aprire un dialogo alla ricerca di un approccio consapevole, concreto e propositivo. Nasce così questo primo Comitato genitori: ci si ritrova insieme con lo scopo di aiutarsi e educarsi in questo ambito. Tante idee si uniscono a professionalità diverse con in comune una forte sensibilità verso il tema del digitale. Da qui nasce il Progetto dei Patti Digitali di Torino, un progetto che vuole essere un aiuto concreto e reale alle famiglie, a partire dal modello dei Patti Digitali che si sta sviluppando in diverse realtà in Italia. Insieme si può fare “Ci sembra che la soluzione più efficace sia accordarsi fra famiglie per definire alcune regole comuni e dare un messaggio coerente e chiaro ai nostri bambini e ragazzi. Ogni famiglia potrà poi farsi portatrice e propositrice di questo patto nei diversi ambiti dove i minori passano il loro tempo oltre che in famiglia: in primis nelle scuole e poi pensiamo anche agli oratori, alle associazioni sportive e ludiche” ci racconta Sabrina, che a maggio di quest’anno si è fatta propositrice di un incontro di formazione con i genitori della scuola primaria D’Azeglio a Torino.  “Mi sono mossa a partire da un mio bisogno di maggior chiarezza in questo ambito, ne ho avuto indietro un riscontro molto positivo da tantissimi genitori che dopo l’incontro mi hanno chiesto di intraprendere insieme questo percorso. Il dialogo con la Prof.ssa Stefania Garassini è stato il punto d’inizio di un grande interesse e ha fatto emergere un bisogno enorme di confronto in questo ambito così delicato”, aggiunge. A maggio Stefania Garassini si è trovata come relatrice a Torino anche in altro incontro, questa volta a Casa S. Giulia all’interno della Rassegna del “Maggio in Oratorio”. “Dopo l’incontro numerosi genitori ci hanno scritto e contattato per chiederci di organizzare altro, di muoverci insieme, di parlarne. È come se si fosse reso chiaro che insieme si poteva costruire qualcosa per il bene dei nostri figli”, aggiunge Elisabetta, promotrice insieme a Sabrina del Patto Digitale di Comunità di Torino. I punti nodali di un Patto Ma quali sono i contenuti di questo Patto? Un patto risponde solitamente a quattro questioni sulle quali il gruppo decide insieme. Successivamente, la sottoscrizione viene proposta a tutte le famiglie che desiderano sperimentarli insieme al gruppo proponente. I quattro punti nodali di un patto sono i seguenti: 1. Decidere insieme il momento in cui i bambini fanno esperienza di specifiche pratiche digitali, quali contenuti sono adatti per la loro età e quali strumenti consegnare (ad es. l’età di arrivo dello smartphone personale connesso in rete, preferibilmente non prima della seconda media); 2. Partecipare con i figli a momenti di educazione digitale, proporre ed organizzare incontri di approfondimento e di scambio di esperienze, anche coinvolgendo esperti con competenze diverse ovviamente partendo dalle proposte e dai bisogni che esprime ciascuno dei gruppi promotori, a livello locale. 3. Regolare l'utilizzo dei dispositivi digitali sottoscrivendo accordi con i nostri figli che - insieme a loro - ci impegneremo a rispettare e verificare periodicamente. In particolare: decidere i luoghi (niente schermi a tavola, in camera da letto, nelle uscite con la famiglia) decidere i tempi (momenti della giornata in cui si usano gli schermi, e un tempo massimo dopo il quale si spegne); decidere i contenuti (rispettare lo standard PEGI e le indicazioni di età sia dei programmi sia dei social media); promuovere un utilizzo creativo e condiviso utilizzando le potenzialità degli strumenti digitali non solo per fruire passivamente dei contenuti, ma per crearli insieme ai nostri figli, imparando insieme e anche divertendosi. Il patto si allarga: Collegno e Torino Insieme Contemporaneamente anche a Collegno è nato un Patto Digitale, con il gruppo di Collegno ci si relaziona costantemente per lavorare in sinergia e collaborazione. “Puoi informarti, leggere, documentarti, trarne ciò che pensi sia valido per affrontare questa sfida educativa nell’utilizzo delle tecnologie in modo sano e creativo. Puoi scegliere di tenere tutto per te. Oppure puoi scegliere di salire su questo treno e coinvolgerti con questo progetto per diffonderlo e far sì che il villaggio che serve per crescere un bambino torni ad essere vivo e presente”, conclude Elisabetta. Come aderire e rimanere informati Per avere informazioni, chiedere supporto e unirsi al progetto non vi resta che contattare i promotori del patto via mail o tramite i social.- Per leggere e aderire al Patto di Torino Per contattare i referenti, chiedere informazioni o iscriversi alla newsletter scrivere a pattidigitalitorino@gmail.com Per seguire la pagina Facebook Famiglie in Rete Per seguire il profilo Instagram Famiglie in Rete Per seguire il gruppo Telegram Famiglie in Rete Per conoscere il Manifesto patti digitali   Per leggere l'articolo sullo smartphone sul Blog mammadicorsa Elisabetta Coccia

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2 Nov
2023
Scuola dell'Infanzia Onorato Morelli: una Scuola che Celebra la Tradizione della Comunità

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Scuola dell'Infanzia Onorato Morelli: una Scuola che Celebra la Tradizione della Comunità

Nel pittoresco borgo di Cavoretto, a Torino, si nasconde un tesoro: la Scuola dell'Infanzia Onorato Morelli, un’ oasi di apprendimento per i bambini dai 3 ai 6 anni in un ambiente sereno e lontano dal caos cittadino.  Perché sceglierla? Ecco una lista delle cose che ci hanno conquistato! Spazi sani e abitudini felici: un ambiente che nutre Situata a soli cinque minuti di auto dalla fermata metro Carducci, questa scuola offre l’opportunità di crescere in uno spazio d’altri tempi, dove si respirano aria pulita e una quotidianità che scorre lenta. Il benessere al centro, dunque, declinato in una pluralità di servizi: una cucina interna, dove ogni giorno vengono preparati piatti freschi, pensati dal nutrizionista, e attività motorie settimanali con la presenza di una psicomotricista. A queste, aggiungete piacevoli passeggiate nel vicino Parco Europa e un orto didattico, dove sperimentare insieme l’arte della cura e della sostenibilità. Un curriculum ben strutturato, per ispirare curiosità e fiducia Quello che distingue in modo unico questa scuola è l’offerta di attività stimolanti, radicate in una routine accogliente che permette ai bambini di crescere con sicurezza e autonomia.  Dall'esperienza nell'orto alle lezioni con un insegnante d’inglese che arriva da un paese lontano, senza dimenticare di muovere il corpo ed esplorare i dintorni della scuola. Ogni apprendimento si consolida attraverso il fare ed anche le cose più astratte, come l’esser gentili e collaborare, diventano gesti concreti di una quotidianità che offre l’esempio prima ancora d’insegnare. Facile da raggiungere, accogliente fin dal primo momento A partire da settembre 2024, l’Onorato Morelli ha pensato di agevolare i genitori nel trasporto dei piccoli con l'introduzione di una navetta speciale. Direttamente alla fermata dell'Ospedale Molinette, un'educatrice qualificata attenderà i bambini per accompagnarli a scuola, trasformando i 5 minuti di viaggio in un’occasione per divertirsi e socializzare. Insomma, un bel modo di sentirsi a Casa prima ancora di arrivarci!  Cittadini del mondo… e del territorio! Per garantire un apprendimento efficace dell’Inglese, la Scuola ha adottato il metodo Jack & Jill, una metodologia che favorisce un processo naturale di acquisizione linguistica attraverso un'immersione graduale e divertente. Due mattine a settimana, rispettando il ritmo di ogni bambino, ci si concentra su ascolto e comprensione, per sviluppare nel tempo l'abilità di comunicare con la stessa naturalezza di chi con quella lingua è cresciuto. Se è bella la libertà di andare ovunque, non è da meno quella di sapere da dove veniamo: tra le peculiarità di questa Scuola dell’Infanzia c’è la proposta di un’educazione diffusa, che coinvolge la comunità del borgo, creando un ambiente di apprendimento autentico dove i piccoli incontrano i grandi del posto e da questi imparano le storie dei luoghi e i segreti dei saperi. In conclusione, se state cercando un luogo accogliente, stimolante dove i bambini possano esplorare, crescere e imparare secondo i propri ritmi, la Scuola dell'Infanzia Onorato Morelli fa per voi! Non perdete l’occasione di scoprire di persona perché tante famiglie, i cui bambini sono ormai grandi, continuano ancora oggi a ritornarvi e sostenere attivamente questo vero e proprio tesoro dell’educazione.  Contatti Per altre informazioni potete esplorare sul web visitando il sito web, la pagina Fabebook, o il Profilo Instagram dell'asilo Morelli. Per conoscere il personale educativo e scoprire gli ambienti della scuola potete contattare l'asilo attraverso: il numero di telefono 0116612588 oppure scrivendo una email all'indirizzo info@asilomorelli.it

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17 Ago
2023
 Coltivare la Conoscenza: come e perchè portare la Permacultura nella Scuola

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Coltivare la Conoscenza: come e perchè portare la Permacultura nella Scuola

Nel mondo in continua evoluzione in cui viviamo, educare le nuove generazioni su pratiche sostenibili e consapevoli è diventato più cruciale che mai. La Permacultura si erge come un faro di speranza in questo contesto, offrendo un approccio olistico all'agricoltura e alla progettazione degli spazi che promuove l'armonia tra l'uomo e la natura. Integrare la permacultura all'interno delle aule scolastiche non solo apre le porte a un apprendimento pratico ed esperienziale, ma getta anche le basi per una mentalità ecologicamente responsabile nelle future generazioni. In questo articolo, esploreremo il potenziale trasformativo della permacultura nel contesto educativo, analizzando i suoi benefici e fornendo spunti su come le scuole possano abbracciare questa filosofia per coltivare sia il terreno che la mente dei propri studenti. Esploreremo questo percorso attraverso l'intervista che ci ha rilasciato l'Educatrice Annalisa Rolfo, esperta in Permaculura e Orto Sinergico e che ha organizzato un corso dedicato proprio a questo argomento: "la Permacultura applicata alla scuola" Il tuo corso a quali insegnanti è rivolto? Che livello di istruzione? Le etiche della Permacultura che conosceremo durante il percorso sono declinabili in diverse materie scolastiche ed educative. Quello che propongo è percorso e non una ricetta, ciascuno è responsabile del del suo passo ...io posso indicare strade, vie e alternative , i paesaggi saranno poi ciò che ispirerà un metodo personalizzato. Per le ragioni sopra esposte il percorso non è riferito a insegnanti di un livello di istruzione specifico e può essere utile a chiunque. Alcuni insegnanti svolgono già attività come gli orti in classe. Cosa impareranno gli insegnanti in più rispetto a quello che comunemente viene svolto? L'orto in classe è una cosa interessante, ma è solo uno strumento, la Permacultura non è formazione per fare un orto, la Permacultura è uno stile di vita, un approccio alla vita, un modo di stare ...è un percorso personale profondo e si parte da un lavoro sul sé. Utilizzeremo tecniche svariate come il teatro di comunità, tecniche conduzione di gruppi a livello emotivo ed elementi di psicomotricità. Quando e in che modalità si svolgerà questo percorso? Il percorso si svolgerà nelle giornate 21-27-28 agosto e 10 settembre, in modalità Zoom in diretta, ci saranno anche parti interattive. Le lezioni verranno registrate e le persone riceveranno le registrazioni e tutto il materiale in formato digitale Ogni serata avrà come focus le etiche della permacultura che sono tre, la terza etica è stata suddivisa in due parti, per cui il percorso si concentrerà su: cura della terra, cura delle persone, condivisione dell'abbondanza la cura del futuro. Ogni etica verrà letta e argomentata con gli occhi della permacultura e saranno proposte delle azioni declinate in attività precise. Impareremo ad applicare in ogni materia e laboratori le etiche e i principi della Permacultura, migliorando l'ascolto emotivo dell'educatore e dei bambini per una scuola che veda il bambino al centro. Hai riscontri di insegnanti che hanno portato la Permacultura in classe con una visione sinergica? Ho esperienza di allievi che hanno portato ad es al nido comunale l'orto sinergico, ma anche educatori con adulti o bambini, io stessa ho portato avanti un progetto che si chiama Pesamimo in collaborazione con la Asl e in collaborazione con il dipartimento di prevenzione. Tutti i riscontri sono positivi e raccontano di percorsi costruttivi. Chi non può perdersi questa occasione? Io direi tutte quelle persone che vogliono avere occhi nuovi per entrare nel mondo dei bambini e dei ragazzi, un insegnante, ma anche un genitore o un educatore... Come ti può contattare chi vuole maggiori informazioni o iscriversi? Iscriversi al gruppo Telegram Link sito di Annalisa Rolfo scrivere una email a lisarolfo@gmail.com Antonella Giostra

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16 Ago
2023
Navigare le acque dell'istruzione: come può supportare lo psicologo scolastico?

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Navigare le acque dell'istruzione: come può supportare lo psicologo scolastico?

A scuola tra le diverse figure che accompagnano gli insegnanti, oltre al dirigente e gli assistenti, c'è quella dello psicologo scolastico. Per conoscere meglio questa figura professionale, cosa fa, e qual è il suo ruolo abbiamo posto alcune domande alla Dott.ssa Silvia Di Paola. Dott.ssa Di Paola può spiegare qual è lo scopo e il ruolo dello Psicologo Scolastico? Lo psicologo scolastico crea uno spazio/tempo dove potersi fermare ad ascoltarsi. Accoglie e accompagna in un clima di non giudizio le persone che portano difficoltà collegate a situazioni scolastiche e personali fonte di preoccupazioni e disagio. Supporta e sostiene nei momenti difficili, riscoprendo e potenziando le risorse individuali che ciascuno di noi già possiede, sostenendo l'autostima e rafforzando le capacità relazionali. I colloqui sono gratuiti e riservati e non hanno finalità terapeutiche né diagnostiche.  L'obiettivo primario dello Psicologo Scolastico a scuola è quello della prevenzione e la promozione del benessere al fine di cogliere e intercettare precocemente differenti forme di disagio che potrebbero inibire o impedire i processi di crescita, di apprendimento e la partecipazione alla vita scolastica e sociale.    Cosa fa in pratica lo Psicologo Scolastico? Lo psicologo scolastico favorisce la cura delle relazioni e il benessere psico-fisico all'interno di un sistema molto complesso. La scuola, infatti, è una realtà composta da individui (studenti, insegnanti, operatori) e da gruppi (classi, famiglie, corpo docente e amministrativo) ed è inserita a sua volta in un contesto territoriale più ampio.  Lo psicologo lavora nella consapevolezza delle relazioni tra questi diversi attori sociali, svolgendo la funzione di facilitatore di un lavoro di rete (scuola-famiglia-istituzioni): accoglie la domanda, la traduce, attiva le risorse adeguate e garantisce un ruolo attivo ad ogni nodo della rete. Ognuno dei tre vertici osservativi può, se messo in rete con gli altri in modo sinergico e non escludente, essere una risorsa per il benessere degli alunni (con ricadute positive anche sul clima affettivo in famiglia e in classe).  Ecco cosa fa nel concreto: • Facilita i processi di comunicazione e lo sviluppo di adeguate modalità di relazione tra alunni, genitori e insegnanti volte a potenziare l’alleanza educativa. • Promuove il confronto tra genitori e figli. • Crea una rete di lavoro con gli insegnanti della scuola per agevolare la gestione delle situazioni problematiche onde evitare il disagio e la dispersione scolastica. • Osserva, rileva e analizza le problematiche emergenti e, laddove necessario, attiva interventi specifici nelle classi al fine di favorire e promuovere azioni facilitanti la risoluzione dei conflitti relazionali all’interno del gruppo classe. • Facilita il “lavoro di rete” promuovendo collaborazione tra Scuola e Servizi territoriali competenti, nella presa in carico dei soggetti con difficoltà specifiche   Chi può rivolgersi allo psicologo scolastico? Dalla scuola dell’infanzia agli istituti delle scuole superiori, i contesti di intervento sono connotati da specificità che richiedono allo psicologo scolastico di adattare le proprie competenze.  Nelle scuole d'infanzia e primaria i destinatari sono gli adulti: - le famiglie con le quali si lavora sul potenziamento delle capacità genitoriali e comunicative e sulle dinamiche evolutive dei figli - i docenti, con l’obiettivo di supportare richieste specifiche e offrire indicazioni psicopedagogiche di sostegno alla relazione con gli studenti e individuare strategie efficaci per affrontare le difficoltà del gruppo classe. Nelle scuole secondarie (medie inferiori e superiori)anche i ragazzi possono accedere autonomamente allo sportello d'ascolto previa autorizzazione dei genitori che a inizio anno devono firmare il consenso informato. Solo in questo modo si da loro la possibilità di usufruire dello sportello d'ascolto in caso di bisogno.  È bene specificare che in tutte le situazioni lo psicologo è tenuto al segreto professionale e non può divulgare senza consenso le identità degli utenti e i contenuti emersi durante i colloqui.  Quanto spesso i disagi derivano dalla mancanza di alleanza educativa ? Nelle scuole di ogni ordine e grado l’alleanza tra l’istituzione scuola e l’istituzione famiglia è necessaria e va implementata perché la sinergia tra gli adulti ha ricadute positive anche sugli alunni. Questo è reso possibile da un clima emotivo sufficientemente accogliente, che non nega le differenze, i diversi punti di vista, ma che li possa integrare. Il clima emotivo a scuola deve evitare scivolamenti giudicanti, in stile «tribunale», alla ricerca dei colpevoli e degli innocenti. Bisogna so-stare, coltivando il dubbio e tollerando la difficoltà di lasciare punti interrogativi aperti, dubbi, co-responsabilità. I genitori devono trovare il modo di rapportarsi adeguatamente con la scuola, fare squadra con gli insegnanti per proporsi in termini coerenti e affidabili ai ragazzi; gli insegnanti dal canto loro, devono trovare strategie efficaci di gestione della classe e devono riuscire ad aprire una comunicazione più efficace con le famiglie; infine i ragazzi devono trovare uno spazio di crescita e sperimentazione di sé e del gruppo adeguato, in cui le differenze possano venire accolte, sentendo di avere a che fare con adulti affidabili, attenti e partecipi piuttosto che spaventati e difensivamente autoritari.    Quali sono le novità rispetto alla psicologia scolastica in Piemonte? Sino a oggi la figura dello psicologo nella scuola non era stata definita da una norma che ne prevedesse l’inserimento stabile, né nazionale, né regionale, ma veniva lasciato alle scuole l’autonomia di avvalersi o meno di tale servizio. Il 21 giugno è stata approvata in Consiglio Regionale Piemonte la proposta di legge che istituisce il servizio di psicologia scolastica. In Piemonte il servizio sarà finanziato con i fondi stanziati dall'Assessorato Regionale alle Politiche Sociali: si parla di un cifra pari a 600.000 euro, che verrà suddivisa in 3 anni, dal 2023 al 2025 che sarà destinata ad una prima fase di sperimentazione che probabilmente riguarderà inizialmente le scuole superiori di Torino.  Speriamo che questo sia un inizio promettente e che dia la possibilità in futuro a tutte le scuole piemontesi di usufruire di questo prezioso servizio fondamentale alla prevenzione alla salute dei giovani.  Antonella Giostra & Dott.ssa Silvia Di Paola

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14 Ago
2023
La consapevolezza ambientale va a scuola: come scegliere le scuole ecologiche

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La consapevolezza ambientale va a scuola: come scegliere le scuole ecologiche

La scuola è il luogo principe in cui promuovere la cultura delle scelte virtuose e rispettose dell’ambiente in cui viviamo. L’insegnamento delle abitudini sane dovrebbe essere tra gli obiettivi principali di una scuola considerando in questi luoghi i bambini diventano la società del domani. Ma l’azione della scuola non può fermarsi alla semplice sensibilizzazione di bambini e studenti: la scuola deve diventare il luogo del risveglio, scegliendo il cambiamento e mostrando come la scelta ecologica, se pur difficoltosa, è doverosa e assolutamente percorribile. Oggi ci auguriamo che le scuole facciano una scelta coraggiosa e si attivino promuovendo l’amore e il rispetto per l’ambiente attraverso azioni quotidiane forti, concrete e continuative, dall’impatto ambientale misurabile. Adottare pratiche sostenibili nella quotidianità è sempre più diffuso e questa tendenza non si esaurisce in casa. Anche le scuole hanno un ruolo importante e le famiglie cercano di puntare su istituti che abbiano l’educazione ecologica e le pratiche green nel proprio programma. Le scuole ecologiche possono rappresentare la scelta su cui puntare soprattutto per le famiglie che vogliano promuovere l’educazione ambientale e l’impegno nella tutela del pianeta.  Ma cosa sono le scuole ecologiche? E soprattutto quali azioni concrete possono essere adottate all'interno delle istituzioni scolastiche e nelle famiglie? Come scegliere la giusta scuola orientata all’ecologia? Se dovessimo definire le scuole ecologiche, potremmo dire che si tratta di istituti educativi che integrano principi di sostenibilità e pratiche eco-compatibili all’interno delle loro strutture, nei curriculum e nelle attività quotidiane. Esistono scuole ecologiche? Sul territorio Nazionale ci sono diverse scuole che hanno attivato progetti sostenibili riconosciuti anche livello internazionale. Tra le varie iniziative importanti vi è stata la costituzione, nel 2019, della ''Rete Nazionale Scuole Green" attraverso un Protocollo di Intesa tra scuole. La Rete scuole Green porta avanti le sue iniziative basandosi sulle indicazionministeriali Green public procurement. Questo tipo di scuole mira a formare cittadini e cittadine consapevoli e responsabili nei confronti dell’ambiente, promuovendo comportamenti eco-friendly e sviluppando una mentalità attenta alla conservazione delle risorse naturali. Le azioni concrete Quali sono le azioni, le materie e le pratiche che è opportuno assicurarsi ci siano in una scuola che promuove la sostenibilità e si definisce ecologica? • Riduzione dei rifiuti: Ogni classe dovrebbe promuovere una corretta raccolta differenziata e l’utilizzo di materiali riutilizzabili, riducendo l’uso di strumenti usa e getta, non collocare distributori con merende poco sane e incarti superflui, promuovere l'uso di borracce • Risparmio energetico: Una scuola ecologica dovrebbe adottare strutturalmente misure per ridurre il consumo energetico, come l’uso di luci a LED, il controllo della climatizzazione e l’ispezione regolare degli impianti, fare attenzione nel non lasciare le luci spente promuovendo tra i bambini la pratica dei guardiani della luce • Educazione ambientale: Essenziale è che ci siano programmi educativi dedicati all’ambiente e all’ecologia, coinvolgendo gli studenti in attività pratiche legate alla natura e alla conservazione. • Giardinaggio e orti: Molte scuole oggigiorno integrano nei curriculum la coltivazione di orti scolastici e la cura di spazi verdi, coinvolgendo gli studenti e le studentesse nella crescita di piante e nella comprensione dei cicli naturali. • Mobilità sostenibile: Ogni scuola dovrebbe puntare sulla mobilità rispettosa, incentivando l’uso di biciclette o il carpooling tra gli studenti, riducendo l'impatto dei trasporti su strada, installare rastrelliere e parcheggi ( per bici, monopattini e passeggini), organizzare pedibus per i bambini . • Mensa sostenibile: Ogni scuola dovrebbe proporre un menu con materie prime biologiche e a km 0 Come può una scuola diventare ecologica Oltre a intraprendere iniziative singole, gli istituti scolastici possono affidarsi a professionisti e professioniste dell’ambiente. Esistono infatti programmi, come per esempio quelli di Legambiente Scuola e Formazione, dedicati esattamente alla transizione ecologica delle scuole, per portare alle nuove generazioni un’istruzione che sia fin da subito orientata al rispetto nei confronti dell’ambiente. Anche il WWF organizza progetti a cui le scuole possono partecipare e mette a disposizione la piattaforma One Planet Schoolche permette di accedere a corsi di formazione per insegnati, una libreria digitale, contenuti e informazioni su eventi di formazione. Tutte queste iniziative sono mportantissime! Basta pensare al ruolo che le scuole hanno svolto negli anni Novanta nel portare la consapevolezza riguardante la raccolta differenziata nel Paese. Furono proprio i bambini e la bambine a diffonderla in famiglia, rendendola una pratica quotidiana abituale.

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2 Ago
2023
Scuole della Felicità in Italia: intervista al fondatore

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Scuole della Felicità in Italia: intervista al fondatore

Sempre più persone si trovano a confrontarsi con il desiderio di raggiungere una felicità autentica e duratura, non solo a livello personale ma anche nel contesto delle comunità e delle scuole. In risposta a questa esigenza, è nato un movimento che sta guadagnando sempre più popolarità in Italia: le "Scuole della Felicità". Queste scuole innovative si propongono di insegnare e coltivare il benessere psicologico e sociale tra gli studenti, creando un ambiente educativo che valorizza la felicità come fondamento per il successo scolastico e la realizzazione personale. Esploreremo l'evoluzione delle Scuole della Felicità in Italia, analizzando il loro approccio e i risultati ottenuti finora attraverso un'intervista che ci ha rilasciato il Prof. Mariano Laudisi ideatore del progetto “Le scuole della felicità”. Professor Laudisi come è nata l'idea di creare le Scuole della Felicità? C'è un evento o una motivazione particolare che l'ha ispirata? Non ho mai creduto al caso. Credo fortemente che la vita di ciascuno di noi sia guidata da un disegno che bisogna saper cogliere e interpretare. L’idea di questo progetto è la risultante di due fattori: uno professionale ed uno personale. Nel 2018, convinto che non potesse più bastare la semplice lezione frontale o tutto l’entusiasmo che mettevo nelle mie ore di insegnamento, cercavo un qualcosa per cui rendere davvero la scuola un percorso personale, utile all’alunno. Un cammino nel quale gli studenti potessero crederci davvero e attraverso il quale trovare il vero interesse per la realizzazione dei propri sogni. Così, professionalmente iniziai a muovere i primi passi interessandomi al “metodo danese” e, nel contempo, poiché stavo attraversando un periodo particolare della mia vita, mi avvicinai alla Psicologia Positiva e alla PNL (Programmazione Neuro Linguistica). Unendo queste due esigenze, capii che era, inizialmente un’intuizione, ma poi, a seguito delle conseguenze del Covid, una necessità improcrastinabile, creare un progetto in cui le tecniche della PNL e della Psicologia Positiva venissero declinate nella didattica italiana. Quali sono i principali pilastri su cui si basa il vostro metodo educativo? Sono partito dal comandamento biblico dell’ “ama il prossimo tuo come te stesso”, soffermandomi sulla seconda parte, “come te stesso”, forse poco attenzionata. Quanto mi amo? Quanto tempo dedico a me stesso? Cosa faccio per una mia crescita personale e per il mio benessere? Si può amare l’altro, ci si può prendere cura dell’altro solo nel momento in cui sono ben piantato e centrato su me stesso. Per arrivare a tutto ciò, è necessario un cammino consapevole, fatto di scelte e azioni mirate. È un percorso che deve tendere alla creazione di una leadership personale. Sono profondamente convinto che tutte le competenze non cognitive (dalle soft skills alle life skills) siano condensate in un unico obiettivo: la costruzione e l’implementazione di una leadership personale.  La vision della nuova scuola che questo metodo suggerisce si fonda su alcuni principi: non identificare l’alunno con il voto, valorizzarlo per il sol fatto che esiste, non stigmatizzare i suoi errori, dare massimo spazio alle sue emozioni, aiutarlo nella creazione di un pensiero positivo per un più proficuo apprendimento, eliminare le sue credenze tossiche, educarlo a nuove mappe mentali, educarlo alla vocazione, far venire fuori tutto il suo potenziale. In che modo la felicità si integra con l'apprendimento e lo sviluppo degli studenti ? Il rischio, sempre maggiore, è che gli studenti terminino il ciclo scolastico con il solo impianto cognitivo (fondamentale e propedeutico alla realizzazione di ogni alunno) che, in molte circostanze (ed in merito ci sono i dati allarmanti provenienti da ambienti medico-scientifici che ci danno un quadro drammatico della situazione dei nostri ragazzi in fascia pediatrica. In forte aumento i disturbi legati alla psiche, l’uso di ansiolitici e psicofarmaci, il ricorso a droghe ed alcool e il sempre crescente fenomeno dell’autolesionismo) non è bastevole o è offuscato e invalidato da una mancanza di gestione del sé.  C’è bisogno, dunque, che l’apprendimento cognitivo sia preceduto e poggi su un saldo impianto non cognitivo. È da questa certezza che nasce la mia massima “meglio sto e più so”. Il metodo Le Scuole della Felicità, con la creazione di una leadership personale, tende ad incarnare davvero la sperata didattica personalizzata. Infatti, i ragazzi imparando a padroneggiare le cinque aree di miglioramento personale (gestione delle emozioni, gestione delle relazioni, gestione e conoscenza della comunicazione, gestione del tempo e degli obiettivi, benessere psicofisico) potranno da un lato accrescere e moltiplicare esponenzialmente il loro potenziale cognitivo, dall’altro, i più indecisi, i più fragili, quelli che ancora non hanno sviluppato un’identità o un progetto di vita, avranno gli strumenti per avere fiducia in sé stessi. Ciò consentirà loro di porsi al centro del proprio cammino di crescita, di non essere in balìa del caso e di evitare il fenomeno della dispersione scolastica quale soluzione adottata da molti studenti poiché vista come l’unica alternativa al dolore provocato dai continui fallimenti che essi percepiscono e interiorizzano.  È un intervento che va a prevenire ciò che Seligman, padre della psicologia positiva, chiama “impotenza appresa”, anticamera di depressione e di quasi sicuro insuccesso nella vita e nel percorso scolastico. Quando parlo di successo, è giusto sottolinearlo, non mi riferisco ai risultati che ognuno può ottenere in campo lavorativo, ma il successo a cui punto è il benessere dell’individuo, il sapersi approcciare alla vita, il saper sviluppare resilienza, il sapersi rapportare all’altro, il saper amare il prossimo, il saper gestire le emozioni traducendo e trasformando gli eventi della vita da improduttivi a produttivi. Le Scuole della Felicità stanno guadagnando sempre più attenzione e partecipazione. Quali sono state e sono le sfide principali nel promuovere questo approccio all'interno del sistema educativo tradizionale? Ad oggi hanno aderito ben 31 istituti scolastici da tutta Italia. Collaborano con noi anche associazioni del terzo settore. Non ho avuto particolari difficoltà nel diffondere questa idea. Sono profondamente convinto che il cambiamento non si debba presentare con la forza o a suon di pubblicità. Al momento, non ho investito denaro per divulgare questa idea. Mi sono solo affidato alla mia incrollabile voglia di lavorare seriamente per dare il massimo della qualità a docenti e alunni. Per far ciò ho investito (e sto investendo) tanto, in studio e in denaro, per formarmi alle migliori scuole di formazione e crescita personale. Mi sono iscritto alle scuole di formazione di Roberto Re, a mio avviso il numero uno in Italia in questo campo, e ho avuto l’onore di incrociare i passi di un fantastico coach, Gianfranco Secondo, direttore dell’area sud Italia delle scuole di Roberto Re, con il quale collaboro per offrire il top della formazione ai docenti. Per questo tipo di approccio, creando un rapporto cha va al di là della semplice dinamica formatore-corsista, resto nel tempo legato a ciascuno di loro. Sono, poi, questi fantastici docenti, che con il loro entusiasmo e la gran voglia di cambiamento, invogliano e invitano altri insegnanti ad unirsi a questa grande famiglia. Sì, la chiamo famiglia perché si crea un ambiente intimo e di grande condivisione tra noi. Quali cambiamenti positivi avete osservato tra gli studenti che hanno partecipato a queste scuole?  I risultati tangibili sono sotto gli occhi di tutti noi docenti quotidianamente. Personalmente ho assistito alla cancellazione totale di quegli schemi tossici con cui i ragazzi leggevano la loro vita andando ad impattare negativamente anche sul rendimento scolastico. Innalzamento dei voti, nuovo approccio alle interrogazioni e alle prove scritte, nuovo modo di interpretare la vita scolastica e il rapporto docente-alunno, rinnovata fiducia in una scuola per l’alunno e non per il “programma”. La vera novità è che gli studenti si sentono davvero protagonisti e al centro di un percorso cucito sulle loro necessità di vita e di scuola. Oltre agli studenti, in che modo coinvolgete gli insegnanti e il personale scolastico nel vostro programma? Oltre agli studenti, che beneficiano di questo metodo durante l’orario curriculare o extracurriculare, anche per i docenti è previsto un percorso di formazione (al momento risultano formati a questo metodo ben 180 docenti). Infatti, ritengo fondamentale che ogni docente, prima di divulgare idee e proposte agli alunni, debba sperimentare questo fattivo cambiamento su di sé. Come diceva l’adagio latino “nemo dat quod non habet” Quali benefici hanno riscontrato a seguito di questa nuova prospettiva sull'educazione? I docenti che hanno partecipato ai nostri corsi affermano che finalmente si è strutturata una formazione che tenga presente prima la persona e poi la figura del docente. Sono entusiasti nell’apprendere che davvero un cambiamento radicale e fattivo sia realmente possibile per la vita di ciascuno. Molti ci confessano che è un corso davvero innovativo dove non si diffondono nozioni sterili, ma suggerimenti e tecniche per il ben vivere e per il ben insegnare. Le scuole della rete vedono coinvolto tutto il personale didattico o è a discrezione dell'insegnante la partecipazione o meno al progetto?  Per partecipare è essenziale che partecipi la scuola intera o l'approccio può essere portato anche nelle singole classi grazie al singolo insegnante? Per aderire al progetto abbiamo creato un modello molto “sburocratizzato”. Basta solamente la firma del dirigente scolastico e, liberamente, ogni docente può parteciparvi. Ci sono realtà che aderiscono con classi parallele, chi per moduli, chi, invece, ha iniziato la sperimentazione come singolo docente. Il mio sogno è quello di non creare gabbie affinchè ogni docente possa sentirsi libero di mettere in campo tutta la sua creatività al servizio della sua felicità e di quella dei suoi alunni. Come rete di scuole, quali obiettivi sperate di raggiungere in futuro?  Il mio sogno è quello di arrivare ad un riconoscimento del metodo a cui, insieme ai tanti colleghi, stiamo lavorando. Sono convinto che, nei fatti, il metodo abbia una validità già assodata. Dico ciò perché le tecniche messe in campo sono quelle già rodate e misurate nel campo della psicologia positiva e nella PNL. Nulla è inventato: è una traduzione di quanto già esistente curvato sulla didattica italiana. Questa è la vera rivoluzione. Bisogna solo lavorare seriamente, con pazienza e con amore affinché sempre più dirigenti e docenti possano essere persuasi da questa nuova vision. Quali sono i prossimi appuntamenti e i corsi di formazione che proponete? I mesi che vanno da Settembre a Novembre saranno ricchi di novità. A fine Agosto ci sarà un’esperienza di formazione fantastica con 30 docenti. Sarà una full immersion di due giorni, in una struttura di Cerignola (Fg), in cui, con il coach Gianfranco Secondo, parleremo di Felicità e benessere. L’11 Settembre sarò ospite nella trasmissione GEO di Sveva Sagramola, su Rai 3, per parlare del nostro progetto. Il 21 dello stesso mese ritireremo un premio per quanto fatto in tema di benessere per gli alunni. A fine Settembre uscirà il libro “La Scuola della Felicità” edito da Sanoma Italia con prefazione di Robero Re. Nel mese di Novembre parteciperò al BookCity Milano 2023 per presentare il mio libro. Nei primi mesi del nuovo anno scolastico, poi, tre scuole della provincia di Cuneo verranno in Puglia per un week end formativo sempre con me e con Gianfranco. Questo al momento il fitto calendario di appuntamenti già fissati. Per quanto concerne altri cicli di formazione renderemo note le date attraverso i social o il sito internet www.lescuoledellafelicita.it

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29 Mag
2023
A cento anni dalla sua nascita ricordiamo Don Lorenzo Milani

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A cento anni dalla sua nascita ricordiamo Don Lorenzo Milani

Personaggio  Don Lorenzo Milani Vita  27 maggio 1923 Firenze - 26 giugno 1967 Firenze Pensiero  Promotore dell’educazione dei giovani appartenenti ai ceti più disagiati Titolo Sacerdote della chiesa cattolica e insegnante  Perché la figura di Don Lorenzo Milani si ricorda ancora oggi. Per capire come mai la figura di Don Milani richiami, ancora oggi, tanta attenzione, e perché viene citato spesso in riferimento all'educazione e alla scuola, riportiamo brevemente la sua vita da educatore e da prete e come, nel vivere questi due ruoli, fu assolutamente controcorrente. Durante il suo primo incarico di cappellano, nel 1947, Don Milani creò una scuola popolare e gratuita per gli operai e i contadini. Le sue riflessioni sull’emancipazione e l’insegnamento fecero maturare in lui il chiaro pensiero secondo cui alla base dell’emancipazione, al superamento delle ingiustizie sociali, e alla realizzazione dell’uguaglianza, ci fosse la capacità di padroneggiare la lingua. Per questo motivo la sua missione divenne fin da subito quella di istruire le classi disagiate: l’istruzione era per Don Lorenzo Milani un vero e proprio strumento politico necessario per l’emancipazione e il raggiungimento dell’ideale di uguaglianza tra gli individui. Questa posizione politica chiara e forte non fu l’unica a farlo risultare una figura scomoda.  Durante le elezioni amministrative del 1951 e poi delle politiche nel 1953, una direttiva vaticana chiese esplicitamente ai cristiani di votare in senso ‘’non contrario alla chiesa’’ ma Don Milani, non soltanto non rispettò tale direttiva, ma, addirittura, ricordava ai cittadini l’importanza della libertà del voto e dell’ascolto della propria coscienza.  Per questo atto, considerato di ribellione, venne trasferito a Barbiana: una borgata isolata dell’appennino abitata da sole 120 anime senza corrente e strade.  Anche a Barbiana Don Milani perseguì la sua Missione di insegnante realizzando una scuola per i figli dei contadini e dei poveri che non avevano strumenti per emanciparsi.  La sua scuola fu rivoluzionaria per due motivi: in primis per l’obiettivo chiaro volto a portare l’emancipazione delle classi disagiate, in secondo luogo per il suo metodo che metteva al centro dell’istruzione lo sviluppo di un pensiero critico che si fonda sulla padronanza della lingua.  La scuola era aperta anche dodici ore al giorno e tutti i giorni dell'anno. Il tempo era per Don Milani un grande dono di dio e non poteva essere sprecato. Per Don Milani un uomo è libero, e capace di emanciparsi, solo se padroneggia la lingua necessaria a costruire il proprio pensiero critico, utile anche ad esercitare i propri diritti.  Don Milani portò in classe come pratica la scrittura collettiva: tutti i giorni dopo la lettura dei quotidiani si rifletteva insieme per poi redigere un commento condiviso per iscritto.   Oltre alla didattica vera e propria, la scuola consisteva anche di incontri con intellettuali e uomini attivi della politica. Per assicurare un lavoro di crescita personale, e l’acquisizione di competenze linguistiche, durante gli incontri la precedenza alla parola era sempre data a chi aveva titolo di studio inferiore.  L’obiettivo di questo vero e proprio progetto educativo era l’emancipazione e il riscatto.  Quella di Barbiana non era una scuola volta a creare fedeli, infatti Don Milani non volle neppure la croce in aula, ma era una scuola volta alla libertà dell’individuo e alla costruzione di un senso critico e civile per assicurarne la sovranità.  Nel 1965 Don Milani scrisse una Lettera ai cappellani militari in cui difendeva apertamente l’obiezione di coscienza al servizio militare.  La lettera venne pubblicata da una testata giornalistica e Don Lorenzo venne accusato e processato per apologia di reato. Durante il periodo a Barbiana vennero pubblicati tre testi: Esperienze pastorali, L’obbedienza non è più una virtù, Lettera a una professoressa.  Le opere di Don Milani accesero grandi dibattiti sulla scuola e sulla necessità di un suo rinnovamento alla luce dell’importanza sociale di questa.  Don Milani morì di leucemia il 26 giugno del 1967. Frasi celebri di Don Lorenzo Milani “Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri.” “L’arte dello scrivere è la religione. Il desiderio di esprimere il nostro pensiero e di capire il pensiero altrui è l’amore. E il tentativo di esprimere le verità che solo si intuiscono e le fa trovare a noi e agli altri.  Per cui essere maestro, essere sacerdote, essere cristiano, essere artista e essere amante e essere amato sono in pratica la stessa cosa.” “Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l’obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far scudo né davanti agli uomini né a Dio, che bisogna che si sentano ognuno l’unico responsabile di tutto. “Se si perde loro (i ragazzi più difficili) la scuola non è più scuola. É un ospedale che cura i sani e respinge i malati.” Per approfondimenti Sito della Fondazione Don Milani Film su RaiPlay Don Milani il priore di Barbania Speciale su TG1 Documentario Antonella Giostra

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26 Mag
2023
Voucher Scuola 2023/2024: bando aperto

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Voucher Scuola 2023/2024: bando aperto

Voucher Scuola 2023/2024: bando aperto L'istruzione è un diritto dei bambini ma questo diritto si accompagna anche a dei costi spesso importanti per le famiglie. Per agevolare il diritto allo studio la Regione Piemonte anche quest'anno offre la possibilità di richiedere il voucher scuola. Cos'è il voucher scuola? Il voucher scuola è un buono virtuale che può essere utilizzato dai genitori con figli iscritti al prossimo anno scolastico in scuole statali, paritarie o agenzie formative accreditate. Come può essere usato il voucher scuola? Il voucher scuola può essere usato per pagare direttamente beni e servizi legati all'ambito educativo come per esempio: libri di testo materiale didattico dotazioni tecnologiche per l’istruzione trasporti attività integrative inserite nel piano dell’offerta formativa retta scolastica Chi può presentare la domanda? Il Voucher è indirizzato alle famiglie dello studente con Isee 2023 inferiore 26.000 euro. Quando presentare la domanda? Il bando è stato aperto il 24 maggio e sarà accessibile fino al 28 giugno alle ore 12:00. Come presentare la domanda? Per poter richiedere il voucher scuola, è necessario prima di tutto disporre dell'Isee 2023 e delle credenziali SPID. Successivamente, occorre accedere al portale PiemonteTu con le credenziali SPID oppure tramite la Carta Identità Elettronica (CIE) oppure ancora tramite la Tessera Sanitaria con funzionalità di Carta Nazionale dei Servizi. Se avessi dei dubbi sulla compilazione? Qualsiasi comunicazione relativa al nuovo bando per il voucher 2023-2024 può essere inviata all'indirizzo e-mail: bandovoucher2023@regione.piemonte.it. E' stato predisposto una pagina online con le domande più frequenti FAQ Per assistenza telefonica si può usare il Numero verde gratuito della Regione Piemonte 800 333 444 Se ti è stato utile il nostro articolo e non vuoi perdere alcuna news dal mondo dell'educazione e dell'istruzione continua a seguire Che Scuola anche attraverso i Social! Antonella Giostra

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3 Ott
2022
Strade Scolastiche: l’impegno del Comune di Torino per una mobilità a misura di bambini.

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Strade Scolastiche: l’impegno del Comune di Torino per una mobilità a misura di bambini.

Cos’è la zona scolastica La zona scolastica è una definizione stradale comparsa nel codice della strada in vigore dal 15 Settembre 2020 a seguito del Decreto Semplificazioni (76/2020). La volontà di ‘’definire’’ questi luoghi comuni nasce dall’obiettivo di  ridurre la principale fonte di inquinamento negli spazi adiacenti le scuole durante le ore di punta e favorire la ricerca di strategie che invoglino le famiglie a scegliere una mobilità eco sostenibile. L’articolo 3 del decreto semplificazioni definisce “la zona scolastica”. Zona scolastica:” zona urbana in prossimità della quale si trovano edifici adibiti ad uso scolastico, in cui è garantita una particolare protezione dei pedoni e dell’ambiente, delimitata lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e di fine sarà il Comune ad individuare se istituire la nuova tipologia di struttura stradale con apposita ordinanza. Nelle zone scolastiche urbane possono essere limitate o escluse la circolazione, la sosta o la fermata di tutte o di alcune categorie di veicoli, in orari e con modalità definite con ordinanza del sindaco (N.B.: queste limitazioni ed esclusioni non si applicano a scuolabus, ad autobus destinati al trasporto degli studenti o degli alunni, né a titolari di contrassegno invalidi)”. Perché sono importanti le strade scolastiche? La strada scolastica è una strada, o una zona, il cui accesso è consentito esclusivamente a pedoni e biciclette. Attraverso un intervento semplice quale liberare alcune aree da mezzi ingombranti, inquinanti, rumorosi e pericolosi, le zone scolastiche permettono di restituire ai bambini il loro spazio: uno spazio che è stato loro tolto ma di cui hanno diritto. I motivi per cui incentivare la diffusione di strade scolastiche sono diversi. Benessere Una comunità che intende mettere al centro delle proprie azioni il benessere dei bambini deve anche rispettare il loro diritto di respirare un’aria pulita e camminare sicuri per le strade. Autonomia Una zona sicura permette al bambino di spostarsi da solo, favorisce la sua autonomia e lo  sviluppo delle proprie a capacità di orientamento e di socializzazione, e se può percorrere dei tratti di strada da soli permette di costruire fiducia nelle proprie capacità. Movimento La zona scolastica incentiva spostamenti attivi come andare in bici e camminare, favorisce il gioco libero e la socializzazione per il bambino e per le famiglie Inquinamento La zona sicura orienta le scelte dei cittadini verso mezzi più sostenibili e abbassa l’altro livello di inquinamento presente vicino le scuole. Sicurezza L’alta concentrazione di auto davanti alle scuole rende questo luogo molto pericoloso a causa di manovre in spazi piccoli tra bambini che sbucano all’improvviso correndo. Strade scolastiche a Torino La costituzione di "Strade Scolastiche" è uno dei dieci progetti del Comune di Torino i cui cantieri partiranno entro gennaio 2023 grazie ai fondi React-EU. Alla promozione dell'iniziativa ha contribuito La Consulta della Mobilità Ciclistica e della Moderazione del Traffico. I progetti si propongono di rinnovare la mobilità della città in maniera tale da favorire la scelta di mezzi eco-sostenibili per gli spostamenti quotidiani del cittadino: prevedono pedonalizzazioni, restringimenti di carreggiate, riammodernamento di marciapiedi, installazioni di fioriere e dissuasori. Il progetto "Strade Scolastiche", in particolare, ha come l’obiettivo quello di ridurre il traffico in prossimità delle scuole garantendo la sicurezza delle famiglie che scelgono di spostarsi a piedi o in bici. Come promuovere le Zone Scolastiche A chi intende approfondire l’argomento, o sostenere la realizzazione di strade scolastiche, consigliamo la lettura di un Blog dedicato alla promozione delle strade scolastiche e scaricare dal sito di Bikeitalia.it l’ebook “Strade Scolastiche – Nuove piazze per le città”. Le strade scolastiche: cosa possono fare i genitori I cambiamenti nelle abitudini costano certamente fatica: smettere di usare l’auto e cominciare la giornata camminando o pedalando non è certamente una scelta facile. Cambiare mezzo di trasporto per accompagnare i bambini a scuola, scegliendo di passeggiare insieme consente, però, di rendere questo momento piacevole e sano, un momento di ascolto e dialogo in cui ci si parla con calma guardandosi negli occhi. Chi vive lontano da scuola può sempre scegliere la bici per ogni bimbo e pedalare insieme, nel caso di bimbi piccoli si usa il seggiolino e, in caso di più figli, esistono mezzi dedicati come le cargo-bike a pedalata assistita. Anche gli automobilisti di lunga data scopriranno con il tempo il beneficio di vivere il tempo fuori dalla scuola come un momento piacevole e gioioso in compagnia di altri adulti e bambini. Riappropriarsi del tempo per qualche chiacchiera tra adulti senza lo strombazzamento di clacson migliorerà il benessere di genitori, figli e insegnanti. E se la nostra scuola non avesse una strada scolastica? Oppure abitiamo troppo lontano dalla scuola? In tal caso possiamo entrare in contatto con le tante associazioni che lavorano sul territorio e scoprire a quali iniziative possiamo partecipare insieme ai bambini: per esempio essere presenti, anche solo un giorno e come occasione speciale, all'evento Bike To School promosso da FIAB, o partecipare alle passeggiate domenicali insieme ad atre famiglie. Sono tante le associazioni che sul nostro territorio lavorano per favorire lo sviluppo di una società più lenta, ecosostenibile e a misura di bambino ma, senza la partecipazione attiva dei genitori, i bambini non possono usufruire delle tante occasioni pensate per loro. Noi di Che Scuola?! faremo del nostro meglio per farvi conoscere attraverso e un'agenda mensile anche le iniziative a favore dell'Educazione Green perché concordiamo sul fatto che l'esempio sia il metodo più efficace per trasmettere le buone abitudini. "Se è nostro intento educare le nuove generazioni ad una presa di responsabilità per il benessere della collettività la scelta ecologica va fatta dagli adulti Oggi!" Antonella Giostra https://www.bikeidentity.it/le-cargo-bike

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9 Set
2022
Calendario Scolastico Piemonte

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Calendario Scolastico Piemonte

Calendario scolastico 2022-2023 nella Regione Piemonte   La scuola ripartirà lunedì 12 settembre per la maggior parte dei bambini piemontesi. Per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e di secondo grado le lezioni si svolgeranno da lunedì 12 settembre 2022 a sabato 10 giugno 2023 mentre la scuola dell'infanzia, avrà inizio lo stesso giorno e terminerà venerdì 30 giugno 2023. Il calendario scolastico che avrà inizio lunedì prossimo è una gradita sorpresa per tutti i genitori lavoratori per due motivi: il primo è che nessuna festività sarà di sabato o domenica e potranno usare tutti i giorni di vacanza possibili, in secondo luogo le festività saranno giorni molto vicini al weekend permettendo pochi e brevissimi ponti. Ponti nel calendario scolastico La festività in vicinanza del weekend viene spesso usata dalle istituzioni scolastiche per organizzare un periodo di riposo al personale e per garantire ai bambini importanti pause dallo studio. Le vacanze aggiunte alle festività per prolungare il periodo di riposo scolastico, e chiamate ponti, potrebbero però risultare un problema per la famiglia poiché mentre le festività comandate prevedono, nella maggior parte dei casi, anche la chiusura di uffici e negozi, il ponte è una vacanza solo a scuola. Se i giorni di vacanza dalla scuola sono quindi tanto attesi da bambini e insegnanti, per i genitori lavoratori potrebbero risultare giorni di complessa organizzazione familiare che va pensata per tempo e per questo motivo il calendario scolastico è sempre molto atteso, scrutato e studiato. I ponti del calendario scolastico 2022/2023 La prima vacanza per gli studenti sarà, come sempre, quella prevista per il giorno di Tutti i Santi che sarà un martedì ma per cui non è stato previsto un ponte; tuttavia potrebbe essere inserito dall'Istituzione scolastica Vacanza di Tutti i Santi: martedì 1 novembre 2022 La vacanza per il giorno dell’Immacolata essendo di giovedì regala il primo ponte Vacanza e ponte dell'Immacolata: da giovedì 8 dicembre a sabato 10 dicembre 2022 Il periodo di Natale quest’anno ci riserva una piacevole sorpresa per quanto riguarda le vacanze e cioè la presenza di due settimane intere e senza interruzioni dal lunedì al venerdì: Pausa natalizia da sabato 24 dicembre 2022 a sabato 7 gennaio 2023 Le vacanze per il periodo di Carnevale saranno di due giorni lunedì 20 febbraio e martedì 21 febbraio 2023 La Santa Pasqua sarà giorno 9 Aprile le vacanze pasquali da giovedì 6 aprile a martedì 11 aprile 2023 Il 25 Aprile 2023 essendo un martedì facilita l’organizzazione di una vacanza ponte Festa della Liberazione e ponte lunedì 24 aprile al 25 aprile 2023 Il primo maggio 2023, festa dei lavoratori, sarà un lunedì, quindi si al weekend lungo ma nessun ponte. E, per finire, la festa della Repubblica del 2 giugno sarà un venerdì quindi, anche in questo caso niente ponti, ma un weekend lungo per il primo bagno al mare in attesa della chiusura dell’anno scolastico. Antonella Giostra

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17 Apr
2022
Zaino Digitale

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Zaino Digitale

Tutti i libri scolastici in formato digitale in un unico portale web. Il tuo bambino ha dimenticato il libro a scuola e non può fare i compiti? Un libro è stato smarrito o danneggiato e per pochi mesi non vale la pena ricomprarlo?  Tuo figlio ha scordato il libro in montagna o a casa dei nonni? Zaino Digitale è nato per venire incontro a queste e altre esigenze! La scorsa primavera in tempo di lockdown, quando la DAD era agli inizi e avevo bisogno di recuperare dei testi scolastici per mio figlio, abbiamo avuto modo di scoprire la piattaforma www.zainodigitale.it: una piattaforma attiva dal 2017 ma che pochi genitori conoscono. Zaino Digitale è un’idea dell’Associazione Italiana Editori (AIE) che attualmente raccoglie testi scolastici e materiali integrativi adottati dagli insegnanti di varie scuole e per tutti gli ordini, dalla primaria alla secondaria di secondo grado. La piattaforma permette di consultare tutti i testi in un unico luogo virtuale e per me è stato un aiuto prezioso in un momento difficile ma può essere utile anche in tanti altri casi in cui occorre consultare un libro di scuola ma non è possibile. Perché usare Zaino Digitale Naturalmente non è necessario essere in DAD per poter usufruire del servizio. Uno dei motivi per scegliere, in accordo con gli insegnanti, l’uso del formato digitale è quello di ridurre il peso dello zaino che bambini e ragazzi sono costretti a portare in spalla.  Secondo una raccomandazione del Ministero dell’Istruzione in collaborazione con il Consiglio Superiore di Sanità, il peso degli zaini non dovrebbe superare il 10- 15% del peso corporeo dell’alunno. Spesso questa indicazione viene trascurata con gravi danni all’apparato scheletrico-muscolare dei ragazzi. Come funziona Zaino Digitale Vediamo come funziona la piattaforma: L’utente si registra  sceglie tra due profili a seconda che l’alunno sia maggiorenne oppure minorenne Ottenuti ID e password si può entrare nell’Area Personale per scegliere la scuola, la classe e la sezione frequentata si ottiene così l’elenco dei libri di testo adottati dalla classe. Da qui in poi, con pochi click, è possibile accedere agli ebook dei testi e a tutti i materiali digitali integrativi presenti sulla piattaforma e messi a disposizione dagli editori che hanno aderito all’iniziativa: più di 80. Il digitale a scuola  Una ricerca mostra che soltanto il 10% degli studenti sarebbe propenso ad utilizzare la versione digitale di un testo cartaceo, mentre il 54% continua a prediligere la carta e un 30% utilizzerebbe il formato ebook soltanto per alcune materie. Sappiamo che l’Italia non si trova nelle prime posizioni tra i paesi più digitalizzati nel mondo; secondo il DESI (l’indice di digitalizzazione dell’economia e della società pubblicato ogni anno dalla Commissione europea) nel 2020 abbiamo perso una posizione rispetto al 2019 e ci troviamo venticinquesimi (25) su ventotto (28). Per contro, il Report Digital 2020, ci dice che sono quasi 50 milioni gli italiani online ogni giorno e 35 milioni quelli attivi sui canali social, oltre al fatto che risultano circa 80 milioni di smartphone su una popolazione residente di circa 60 milioni, abbiamo quindi più telefoni cellulari che abitanti e spendiamo in media circa 6 ore della nostra giornata online, accedendo da qualsiasi dispositivo. Eppure di queste 6 ore nessuna viene dedicata alla consultazione di testi scolastici:  1h e 57 minuti sui social media 3h e 7 minuti su smart TV o piattaforme di streaming 1h e 1 su piattaforme di streaming musicale 49 minuti online su piattaforme di gaming Da questa analisi emerge come il mondo dell’educazione sia rimasto fino ad oggi “fuori” dal mondo digitale e le difficoltà riscontrate durante la DAD forzata lo hanno ampiamente dimostrato. Sicuramente c’è ancora molto da fare sul tema del digitale a livello educativo e, al momento, Zaino Digitale è un’iniziativa valida da provare.   Yvonne Pizzigati

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