Approcci Educativi
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L’Attualità della Pedagogia Steineriana
L’Attualità della Pedagogia Steineriana: Un’Educazione per il Presente
La Pedagogia Steineriana Oggi
La percezione della pedagogia steineriana viene spesso presentata come troppo distante dalla realtà e dalle esigenze dei tempi attuali.
Un pregiudizio diffuso, ma infondato.
La proposta pedagogica di Rudolf Steiner non è legata a un’epoca, ma rappresenta una visione educativa che nasce da qualcosa di profondamente umano e atemporale.
Questa pedagogia viene spesso fraintesa. C’è chi la considera un modello del passato, non adatto alla società contemporanea; ma tali giudizi affrettati nascono da una conoscenza parziale, o da un’immagine distorta di ciò che questa proposta realmente porta.
La visione educativa steineriane nasce per rispondere ai bisogni interiori di crescita, sviluppo e realizzazione del bambino.
È una pedagogia che accompagna, ascolta, osserva. Che non si limita a trasmettere contenuti, ma coltiva interiorità, creatività, relazione.
In un tempo in cui l’istruzione tende sempre più alla velocità, alla prestazione, alla standardizzazione e alla frammentazione, questa proposta appare tanto più necessaria, attuale e importante.
Quella Steineriana è una pedagogia dell’essere, che riconosce nella crescita del bambino un processo continuo, profondo, radicato nella sua interiorità.
E proprio per questo, estremamente attuale.
Educare Conoscendo il Bambino
Uno degli aspetti più vivi e delicati della pedagogia steineriana è l’impegno a conoscere profondamente ogni allievo, non soltanto nei suoi risultati o comportamenti esteriori, ma nella sua nella sua costituzione e natura più autentica.
Per Steiner educare significa prima di tutto osservare, ascoltare e comprendere l’individualità dell’alunno. A questo scopo, introduce lo studio dei temperamenti, non come strumenti di classificazione rigida, ma come chiavi di lettura dinamiche per comprendere la natura e le inclinazioni individuali, per cogliere le modalità con cui ogni bambino si relaziona al mondo.
I Quattro Temperamenti nella Pedagogia Waldorf
Nella visione pedagogica di Rudolf Steiner, i quattro temperamenti — sanguinico, collerico, flemmatico e melanconico — rappresentano modalità fondamentali e archetipiche con cui l’essere umano si rapporta al mondo.
Riconoscere il temperamento predominante non significa etichettare, ma creare una relazione educativa più consapevole e personalizzata. È un atto di attenzione profonda: significa scegliere ritmi, strumenti, attività, perfino parole, che risuonino davvero con il bambino che si ha di fronte.
In ogni persona sono presenti tutti e quattro i temperamenti, ma due tendono generalmente a essere più evidenti o dominanti. È compito del pedagogista comprendere questa combinazione, lavorare per bilanciarla, e sostenere così lo sviluppo armonico del bambino nel tempo.
Di seguito, una descrizione orientativa delle caratteristiche prevalenti associate a ciascun temperamento.
Il temperamento sanguinico è caratterizzato da vivacità, apertura e curiosità verso il mondo esterno.
Il bambino sanguinico mostra un’attitudine giocosa, è facilmente attratto dalle novità e tende a spostare rapidamente la sua attenzione da un’esperienza all’altra. È spesso socievole, comunicativo e incline al movimento.
Per questo temperamento, la sfida educativa è favorire la capacità di concentrazione e approfondimento, senza soffocare l'entusiasmo spontaneo.
Il temperamento collerico si manifesta attraverso una forte carica volitiva. Il bambino collerico è spesso determinato, energico e orientato all’azione. Mostra un senso innato di direzione e scopo, e reagisce con intensità agli ostacoli o alle frustrazioni. Questo temperamento porta con sé una grande forza trasformativa, che va accompagnata con attenzione affinché l’impulsività si evolva in iniziativa cosciente e responsabilità.
Il temperamento flemmatico si distingue per una disposizione tranquilla, osservatrice e stabile.
Il bambino flemmatico ama i ritmi regolari, i gesti ripetuti, e spesso manifesta una certa riluttanza al cambiamento.
Tende a osservare più che agire e trae sicurezza dalla routine. L’educatore può aiutare questo temperamento a sviluppare interesse attivo e partecipazione, stimolandolo con tatto e gradualità, rispettando i suoi tempi interiori.
Il temperamento melanconico è associato a una profonda interiorità, sensibilità e capacità di riflessione.
Il bambino melanconico può apparire più ritirato, incline all'autosservazione e talvolta al dolore o alla malinconia.
Spesso mostra una forte empatia e un senso etico sviluppato. Il compito pedagogico qui consiste nel offrire sostegno e fiducia, aiutandolo a trovare significato nelle esperienze, trasformando la sofferenza in maturazione interiore.
Steiner sottolinea che ogni individuo porta in sé tutti e quattro i temperamenti, anche se in combinazioni differenti, con due che di solito risultano predominanti. L’obiettivo dell’educazione non è uniformare né accentuare le caratteristiche, ma armonizzarle e accompagnare il bambino nel suo processo di crescita, sviluppando una personalità equilibrata e libera. Modelli dinamici che offrono all’educatore una chiave di lettura per comprendere la natura interiore e le inclinazioni individuali di ciascun allievo.
Riconoscere il temperamento predominante non significa stigmatizzare il bambino in una categoria, ma entrare in relazione con lui nel modo più adeguato.
Un Apprendimento Organico e Continuo
Un elemento centrale di questa pedagogia è la modalità con cui si affrontano le materie principali: il lavoro per epoche.
Ogni disciplina viene approfondita in un periodo dedicato, solitamente di tre o quattro settimane, in cui la classe si immerge completamente nell’argomento: storia, matematica, geometria, botanica… non come materie astratte, ma come esperienze vive, collegate al ritmo della giornata e della vita.
Questa modalità ha un valore profondo: offre tempo e spazio alla concentrazione, permette al bambino di costruire un legame personale con ciò che apprende, e lascia poi un tempo di pausa, utile alla sedimentazione.
Il sapere non è mai separato dalla vita, e non si esaurisce nel momento in cui viene “insegnato”. Nella pedagogia steineriana si cerca di rispettare i tempi interiori dell’apprendimento, mantenendo un equilibrio tra attività e raccoglimento, stimolo e riposo.
Un Percorso Continuo: il Maestro che Accompagna
Un altro pilastro della pedagogia steineriana, spesso sottovalutato, è la continuità educativa.
Nell'educazione Waldorf-Steiner, o pedagogia steineriana, il maestro idealmente accompagna la stessa classe per otto anni, dalla prima all’ottava (Scuola Primaria e Scuola Secondaria di Primo Grado). Questo permette una conoscenza profonda e rispettosa degli allievi e crea una relazione educativa stabile, oggi sempre più rara.
Questa continuità non è solo una scelta organizzativa: è una visione dell’educazione come processo di sviluppo, in cui il maestro può seguire da vicino l’evoluzione di ciascuno, adattando metodi e contenuti ai cambiamenti che avvengono nel tempo.
La classe non è vista come un insieme omogeneo, ma come un organismo vivente, fatto di individualità in cammino.
Come scrive Steiner:
"Non si tratta di impartire nozioni, ma di creare le condizioni affinché ogni essere umano possa sviluppare liberamente ciò che è in potenza dentro di sé."
L’insegnante, quindi, non è un trasmettitore di saperi, ma un mediatore tra il mondo e il bambino.
Un adulto che, con responsabilità e presenza, cerca ciò che è giusto nel momento giusto, per quel gruppo e per ogni suo componente.
Una Visione Educativa Sistemica: Coerenza, Cura e Visione a Lungo Termine
Ciò che rende la pedagogia steineriana sempre attuale è la sua coerenza interna.
Non è un insieme di progetti scollegati, ma un percorso organico, in cui ogni anno si innesta sul precedente e prepara il successivo. I contenuti non sono scelti a caso, ma in relazione ai bisogni evolutivi dei bambini in quella fase della vita.
È una pedagogia che tiene insieme conoscenze, emozioni, abilità pratiche e attività artistiche; che non divide, ma crea ponti tra le discipline, tra l’interiorità del bambino e il mondo che lo circonda.
In un tempo in cui l’educazione tende a inseguire efficienza e semplificazione, questa visione educativa invita a fermarsi, ad ascoltare, a prendersi il tempo per crescere.
Educare per Coltivare l’Umano
La pedagogia steineriana è un invito a guardare l’educazione non come un insieme di tecniche o programmi, ma come un percorso di accompagnamento all’umano.
Un cammino che si nutre di ascolto, sguardo profondo, fiducia nei processi interiori.
In questo tempo di cambiamenti rapidi, di frammentazione e incertezza, ritrovare un senso educativo che tenga insieme, che dia continuità, che parli al cuore e alla mente, è forse una delle urgenze più grandi.
Questa è solo un’introduzione a un approccio pedagogico che ha ancora molto da raccontare, da proporre, da ispirare.
Perché educare, oggi più che mai, significa coltivare il futuro dell’essere umano con coraggio, coerenza e profondità.
Un’Occasione per Approfondire Insieme
Per chi desidera approfondire questa visione educativa, incontrare i maestri delle realtà Torinesi, l’8 novembre 2025 a Torino, nel suggestivo Palazzo della Luce (Via Antonio Bertola, 40 – 10122 Torino), si terrà un evento speciale dedicato alla pedagogia steineriana.
L'evento sarà l'occasione ideale per dialogare con esperti, educatori e famiglie, approfondire i fondamenti e le applicazioni concrete di questo approccio, e riflettere su cosa significhi oggi educare con consapevolezza, coerenza e rispetto per l’unicità di ogni bambino.
Un invito a confrontarsi, ascoltare e lasciarsi ispirare dalla pedagogia Waldorf-Steiner che guarda al futuro coltivando l’umano nel presente
Francesca Merlo
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