Il Blog di Che Scuola?!

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7 Dic
2024
La pedagogia della lentezza: come metterla in pratica

Orientamento e Open Day 0-3 anni

La pedagogia della lentezza: come metterla in pratica

Scegliere la scuola dell’infanzia è un passo importante per ogni genitore. La ricerca della scuola dell'infanzia ideale è guidata dal desiderio di trovare un luogo dove il bambino possa sentirsi accolto, protetto e stimolato, un ambiente che gli permetta di esprimere la sua personalità e di sviluppare le sue potenzialità in modo sereno. È naturale desiderare per i propri figli un luogo che assecondi i loro bisogni, non solo cognitivi, ma soprattutto emotivi. In un mondo in cui spesso si corre troppo, alcuni asili e scuole dell’infanzia decidono di ridurre la velocità, per poter garantire che tutto sia orientato al benessere del bambino. In queste scuole il tempo rallenta e diventa il prezioso amico dell’infanzia, in grado di aiutare i bambini a vivere ogni esperienza lentamente e con tranquillità. L’importanza della lentezza durante l'infanzia Nel periodo dell’infanzia, il tema della lentezza assume una grande importanza. I bambini, soprattutto quelli più piccoli, non dovrebbero sperimentare la fretta. Il tempo per un bambino dovrebbe scorrere con naturalezza e rispetto dei suoi ritmi. Studi scientifici sottolineano come un ambiente sereno, dove i tempi del bambino vengono rispettati, possa sviluppare non solo il benessere emotivo, ma anche le sue capacità di apprendimento e relazione. Come ha scritto il pedagogista Loris Malaguzzi: “Ogni bambino ha cento linguaggi per raccontare il suo mondo, ma il problema è che gli viene rubato novantaquattro.” Favorire ritmi lenti non significa rallentare il progresso, ma creare le condizioni per una crescita equilibrata, in cui il bambino possa esprimere liberamente il proprio potenziale. Pratiche quotidiane negli asili per garantire il benessere Per rendere più chiaro ai genitori cosa si intende per lentezza nelle scuole dell'infanzia abbiamo chiesto alla Dott.ssa Elisa Brosio, supervisore pedagogico dell’Asilo Morelli in che modo mettono in pratica nella loro quotidianità la pedagogia della lentezza. “Presso l’Asilo Morelli tutto l’approccio educativo è orientato al benessere dei bambini e la pedagogia della lentezza guida la scelta di una routine che bilancia cura, apprendimento e scoperta”. La natura come compagna nella crescita Il nostro asilo è immerso in un piccolo e silenzioso borgo della collina torinese e questo contesto facilita un approccio basato su ritmi lenti e non frenetici. La vicinanza ai boschi e al parco Europa ci offre la possibilità di fare spesso passeggiate in natura offrendo un’esperienza educativa unica e profonda. Passeggiate, giochi all’aperto e attività creative con materiali naturali stimolano la curiosità, favoriscono l’equilibrio emotivo e insegnano il rispetto per il mondo circostante. Spazi e ambiente per i bambini Il nostro asilo ha spazi molto ampi e luminosi che accolgono e tranquillizzano i bambini poiché trasmettono sensazioni di sicurezza e comfort. Il giardino e l’orto offrono ai bambini la possibilità di esplorare in assoluta sicurezza coccinelle, farfalle, la crescita degli ortaggi. Imparano che ogni processo ha un tempo, che questo tempo va accettato e rispettato; i bambini fanno così esperienza della scoperta ma sperimentano nel contempo la capacità di aspettare e pazientare.     La scelta di Educatori empatici: l’asilo come ambiente di ascolto e cura Crediamo che gli educatori siano le figure di riferimento fondamentali nella vita dei bambini e che debbano guidarli con gioia e cura. Per questa ragione nel nostro asilo poniamo grande attenzione nella fase di selezione di educatori empatici e amorevoli che sappiano accogliere le unicità di ogni bambino per incoraggiare la manifestazione delle loro emozioni con grande pazienza e capacità di ascolto.   Creare una comunità educante per la serenità dei genitori Spesso i genitori con bambini piccoli vivono momenti di grande stress e preoccupazione. All’asilo Morelli crediamo che sia importante accogliere, non solo i bisogni dei bambini, ma anche quelli dei genitori e per questa ragione poniamo grande attenzione all’ascolto della famiglia. Organizziamo spesso momenti di aggregazione tra le famiglie e promuoviamo una relazione di fiducia e collaborazione tra tutte le figure che accompagnano i bambini nella loro crescita. Abbiamo constatato che questa connessione aiuta i genitori ad affrontare le sfide quotidiane con più leggerezza e serenità. Approfondimenti bibliografici sulla Pedagogia della Lentezza Per approfondire i temi trattati in questo articolo e scoprire ulteriori evidenze scientifiche a sostegno dell'importanza di un'educazione lenta e rispettosa dei ritmi del bambino, vi suggeriamo la consultazione delle seguenti risorse: Malaguzzi, L. I cento Linguaggi dei bambini Un classico della pedagogia dell'infanzia, che offre una visione approfondita del pensiero di Malaguzzi e del modello educativo delle scuole Reggio Emilia. Louv, R. (2005). L'ultimo bambino dei boschi Un'opera fondamentale che sottolinea l'importanza del contatto con la natura per lo sviluppo del bambino. Open day: Prenota subito il tuo posto per conoscere meglio L'Asilo Morelli Sabato 11 gennaio 2025 10:30 - 12:30 Open Day e laboratorio per i bambini ''I colori dell'inverno'' Giovedì 23 gennaio 2025 16:30 Open Day e Merenda coi bambini Per organizzare al meglio gli eventi è gradita la registrazione all' Open Day attraverso il modulo allegato. Per altre informazioni l'asilo attraverso: il numero di telefono 0116612588 oppure scrivendo una email all'indirizzo info@asilomorelli.it

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2 Dic
2024
Cosa sono le Scuole Parentali

Nuovi Scenari Educativi Per tutte le età

Cosa sono le Scuole Parentali

Le scuole parentali e i progetti educativi a gestione familiare stanno crescendo in numero sempre di più alto. L’interesse sempre maggiore verso questa alternativa educativa nasce in virtù della partecipazione diretta dei genitori che queste realtà prevedono attraverso un patto educativo scuola-famiglia chiaro e condiviso.  Talvolta, soprattutto nelle piccole realtà, il ruolo dei genitori può andare oltre la condivisione di intenti educativi prevedendo, per esempio, la partecipazione attiva nella gestione dei servizi e nell’organizzazione interna. La suddivisione di compiti e responsabilità nella gestione della scuola dei propri figli rende i genitori attivi e partecipi in luoghi in cui generalmente sono solo spettatori. Andare nella scuoletta di tuo figlio e partecipare con altri genitori alla pulizia dei locali, alla scelta del menù o riparando la lampadina rotta, ripaga delle ore che non hai passato con lui e ti rende parte del suo ambiente di crescita anche quando non ci sei. La realtà delle scuole parentali permette di riscoprire il valore della comunità e della condivisione permettendo di trasmettere ai bambini anche attraverso l’esempio. Sempre più educatori credono nell’importanza di un’alleanza scuola-famiglia poiché supporta la crescita sana dei bambini e, per tale ragione, vale la pena impegnarsi nella ricerca di un percorso educativo condiviso, anche se non sempre risulta semplice e di immediata attuazione. Le scuole parentali presenti a Torino Nella sola città di Torino sono presenti almeno quattro realtà educative a gestione parentale, e decine sono quelle nei comuni limitrofi. Questo numero tende a crescere sempre di più proprio in virtù della risposta che le scuole parentali permettono di dare ai genitori che vogliono partecipare attivamente alle scelte educative dei propri figli.  Nell’ottica di orientare le tante famiglie che cercano questo tipo di realtà “Che Scuola” presenta un breve elenco delle scuole parentali e progetti educativi presenti nelle vicinanze della città di Torino. Ricordiamo, inoltre, che attraverso il nostro motore di ricerca sarà possibile individuare facilmente anche quelle che nasceranno in futuro.   Che Scuola!? si augura, come nel nostro manifesto esplicitato, di essere di supporto alle famiglie e a “tutte” le realtà educative che mirano a crescere i bambini in uno spirito di collaborazione e unità di intenti. Ecco l’elenco dei contatti. La Casa delle Meraviglie Progetto Educativo 2-3 anni, 3-6 anni, 6-11 anni Parco della Maddalena, Moncalieri Sito-web Email: casadellemeraviglietorino@gmail.com Tel 39 3285428753 La Vita al Centro Micronido, Giardino d’Infanzia, Istruzione parentale Elementare e Media Strada del Nobile 86/92 Torino    Profilo Che Scuola Email retevitaalcentro@gmail.com Tel 011 450 6456 Tel 373 7161926 Crescendo – Pedagogia Waldorf Progetti educativi a gestione parentale 6-10 anni e 10 – 14 anni Corso Casale 246, 10132 Torino sito web tel 39 3714189356 Scuola San Martino  Infanzia 3-5 anni, ludoteca Via Villar 25, Torino, zona Borgo Vittoria https://www.sanmartino.education/ Email memore.sara@gmail.com Tel 32930028 Una Balena Nel Bosco Progetto di libera immersione in Natura 2-6 anni Rivoli Pagina Facebook Email uabalenanelbosco@gmail.com Tel 389 427 3541 Malacatù Ambiente Educativo Progetto educativo a gestione parentale 6-10 anni, Pavarolo (TO) Educazione diffusa in Torino Pagina Facebook Email malacatu.edu@gmail.com Tel 340 583 5823 L’officina Sul Po Progetti di pedagogia nel bosco 0-2 anni e 3-6 anni Via Diaz 19 San Mauro Torinese Pagina Facebook Email educazione@lofficinasulpo.it Tel 328 549 5472 Il Chicco di Grano, Pedagogia Steiner-Waldorf Progetti educativi a gestione parentale 3-6 anni e 6-10 anni Via Arnaldo da Brescia 22 - 10134 Torino Email: segreteria@chiccodigrano.it Pagina Facebook Tel 011 414 3554 Tel 3315271399 Arcadia Progetto Educativo  Progetto educativi parentale 1-3 anni e 3-6 anni Piossasco Pagina Facebook Email arcadiaprogettoeducativo@gmail.com Tel 340 464 9848 A Modo Mio Progetto Educativo In Outdoor Progetto educativo in outdoor dai 6 -10 anni e 11-13 anni. Strada Gran Turna, Giaveno Pagina Facebook Tel 3357561198 Montessori In Pratica – Val di Susa  Progetto educativi parentale 1-3 anni e 3-6 anni Almese, Druento, San mauro Pagina Facebook Email montessoriinpratica@gmail.com Tel 333 756 1780  Polo Educativo Montessori Progetti educativi 2-6 anni, 6-11 anni, 11- 14 anni Via Vittoria Nenni 90,Rivalta Email info.poloeducativo@gmail.com Tel 331 280 2146 Tel 379 122 2086 La Bottega delle Ranocchie Progetti educativi a gestione parentale 0-3 anni e 3-6 anni  Lungo Po Abellonio 9 Moncalieri  sio web pagina Facebook Tel 373 708 57 64 Gli gnomi dei Kiwi Progetti educativi a gestione parentale 0-3 anni, 3-6 anni, 6-10 anni Via Bassino 27 Abbadia di Pinerolo sito web pagina Facebook Email glignomi.deikiwi@gmail.com Tel 3338950575 Scuoletta Montessori Progetti educativi a gestione parentale 3-6 anni, 6-10 anni, 10-13 anni  Strada Stupinigi 104 – Orbassano sito web pagina Facebook Email associazione@scuolettamontessori.it Tel 0110269835  Il Bosco dei Marmocchi & Natura Nostra Maestra Asilo nel bosco dai 2 ai 5 anni, Scuoletta nel Bosco dai 6 agli 11 anni Strada Trognani 15, Druento sito web Email naturanostramaestra.info@gmail.com Tel 3474009367 Liberi Tutti! Imparare in Natura Laboratori in Natura per crescere ed imparare Tutor e sostegno, Primi Voli 2 – 5 anni, Volpi Primaria 6-10 anni, Superior 11-13 anni Poirino Pagina Facebook Email liberituttiscuolafamigliare@gmail.com Tel 349 435 3159 Santa Clelia Progetto educativo 6-10 anni Regione Rossana 7, Mazzè, Torino Email radicipersognare@virgilio.it Tel 3387022261 La Tana sulla Luna Progetto di Educazione Parentale 2-6 anni Pagina Facebook Strada Galassa 12, Cumiana, Torino Email latanasullaluna@gmail.com Tel 399 6684781 Tel 347 47187286 La casa del Cuore Casa dei Bambini Montessori 3-6 anni  Via Tetti Grella 180 Vinovo (To) Tel. 39 328 971 1380 Email: casadelcuore.montessori@gmail.com La Casa di Ghitin Casa dei Bambini Montessori 3-6 anni Via Rivalta 9 Rivoli (To) Tel. 3519144930 Email: casadighitin.montessori@gmail.com La tana nell’albero Casa dei Bambini Montessori 3-6 anni Via Cascina Romana 66 Rivalta di Torino Email:info.poloeducativo@gmail.com Tel. 3312802146 La Masera  Progetto pedagogia in natura età 4-13 anni. Via Carpanea, 8_ San Raffaele Cimena (To) Sito web La Masera Progetto 6-11 anni email lamasera.info@gmail.com Cell 371 364 4168 Antonella Giostra

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12 Nov
2024
L’Autunno e le Sue Ricorrenze: le Lanterne di San Martino

Eventi e Incontri Per tutte le età

L’Autunno e le Sue Ricorrenze: le Lanterne di San Martino

Nel cuore dell’autunno la natura si trasforma: le giornate si accorciano inesorabilmente, le foglie cambiano colore prima di cadere, lasciando i rami spogli. Tutto si prepara alla quiete invernale. La natura si addormenta esteriormente e la terra si sveglia nel sottosuolo, accogliendo nel suo grembo quei semi che daranno nuova vita nella primavera futura. Allo stesso modo l’essere umano non gode più di quella solarità sognante estiva; l’oscurità e il freddo lo costringono a ritirarsi nella propria interiorità per coltivare una luce nuova, una luce interiore. Il ritmo delle stagioni ricorda che, nonostante le sfide, possiamo sempre trovare un’opportunità di rinnovamento. La Storia di San Martino San Martino è vissuto nel IV secolo dopo Cristo; di origini romane, figlio di un tribuno della legione, nacque nell’odierna Ungheria e trascorse l’infanzia a Pavia. Divenne poi militare, inviato in Gallia. Così il narratore Jacob Streit immagina il momento che, secondo la tradizione, cambiò la sua vita: “Cavalcava alla volta della città di Amiens, soffiava un vento gelido, ed era troppo freddo persino per i corvi in volo nell’aria. Le ultime rigide foglie d’autunno turbinavano via dagli alberi quasi spogli. D’improvviso, dinanzi a sé, ai margini della strada, Martino scorse una figura. Era poco vestita e si appoggiava a una grande pietra per trovare riparo dal vento. Il mendicante alzò una mano implorante e mormorò parole che il vento disperse e guardò con occhi grandi verso Martino. Allora egli si tolse il mantello dalle spalle, sguainò la spada e tagliò dall’alto in basso il mantello in due. Porse la metà al mendicante che vi avvolse le sue membra tremanti, pieno di riconoscenza. Martino si gettò l’altra metà sulle spalle. Continuò a cavalcare verso la città per trovare albergo”, affrontando pioggia battente e forte vento. Poco dopo le nubi si diradarono, la pioggia cessò e l’aria divenne mite; il sole fece capolino tra le nubi, come se fosse un giorno d’estate.  La notte seguente, il cavaliere fece un sogno in cui vide Cristo vestito con la metà del suo mantello. Al risveglio, per sua grande meraviglia, si accorse che il mantello era integro. Questo sogno non solo segnò un momento di profonda trasformazione per Martino, ma anche la scoperta del legame tra la sua generosità e la luce interiore.  Origini della Festa Originariamente celebrata in Francia, la festa di San Martino, che cade l'11 novembre, segnava la fine dei lavori nei campi, si diffuse nel corso dei secoli in tutta Europa. Le tradizioni legate a San Martino sono variegate, specialmente in Germania e Scandinavia, dove la ricorrenza è celebrata con un grande falò chiamato “Martinsfeuer”. Nelle notti che precedono l’11 novembre, adulti e bambini partecipano a processioni, portando lanterne e intonando canti dedicati a San Martino dirigendosi verso la piazza principale, dove il grande falò viene acceso. Dopo la "Laternenumzug", la processione notturna, le lanterne di carta vengono appese a dei rami e i partecipanti recitano filastrocche propiziatorie. Ogni partecipante riporta a casa la propria lanterna, da accendere ogni giorno fino al periodo dell’Avvento, poiché si crede che essa porti prosperità, gioia e fortuna. Come si Festeggia San Martino nelle Scuole Waldorf Nei giorni che precedono la festa di San Martino le scuole Waldorf organizzano attività per trasmettere ai bambini l'importanza di questi valori attraverso storie, canti e laboratori. Nei giardini d’infanzia e nelle prime classi delle scuole, si respira un’atmosfera di attesa e vivace entusiasmo. I bambini, guidati dai loro insegnanti, si immergono in attività di preparazione. La storia di San Martino viene raccontata, poi recitata e cantata dagli allievi stessi, un racconto che non solo narra le sue gesta, ma trasmette anche valori di generosità e condivisione. Mentre le parole prendono vita, i piccoli si lasciano ispirare e coinvolgere, immaginando l’eroico gesto del santo che condivide il suo mantello con il povero. Contemporaneamente nelle classi dei più grandi si avviano le preparazioni culinarie, si impastano biscotti o pane arricchito con uvetta e mandorle, ingredienti che non solo rendono il pane delizioso, ma simboleggiano anche il calore e l’abbondanza della stagione. Le mani si muovono con entusiasmo, creando prelibatezze da condividere.  Altrettanto importante è la creazione delle lanterne, un'attività che stimola la creatività, utilizzando materiali diversi e adatti a ogni fascia d’età: dall’asilo fino all’VIII, si assemblano e si decorano le poetiche lanterne che illumineranno la sera della festa. Tali attività, ricche di significato, contribuiscono a rendere i preparativi di San Martino un momento speciale di apprendimento e crescita collettiva. Queste festività offrono momenti di riflessione volte a rafforzare i legami tra le persone, L’accensione dei lumini e delle lanterne simboleggia la speranza, invita a contemplare e valorizzare gli aspetti positivi della propria esistenza e della propria persona.  Francesca Merlo

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2 Dic
2024
Cosa sono le Scuole Parentali

Nuovi Scenari Educativi Per tutte le età

Cosa sono le Scuole Parentali

Le scuole parentali e i progetti educativi a gestione familiare stanno crescendo in numero sempre di più alto. L’interesse sempre maggiore verso questa alternativa educativa nasce in virtù della partecipazione diretta dei genitori che queste realtà prevedono attraverso un patto educativo scuola-famiglia chiaro e condiviso.  Talvolta, soprattutto nelle piccole realtà, il ruolo dei genitori può andare oltre la condivisione di intenti educativi prevedendo, per esempio, la partecipazione attiva nella gestione dei servizi e nell’organizzazione interna. La suddivisione di compiti e responsabilità nella gestione della scuola dei propri figli rende i genitori attivi e partecipi in luoghi in cui generalmente sono solo spettatori. Andare nella scuoletta di tuo figlio e partecipare con altri genitori alla pulizia dei locali, alla scelta del menù o riparando la lampadina rotta, ripaga delle ore che non hai passato con lui e ti rende parte del suo ambiente di crescita anche quando non ci sei. La realtà delle scuole parentali permette di riscoprire il valore della comunità e della condivisione permettendo di trasmettere ai bambini anche attraverso l’esempio. Sempre più educatori credono nell’importanza di un’alleanza scuola-famiglia poiché supporta la crescita sana dei bambini e, per tale ragione, vale la pena impegnarsi nella ricerca di un percorso educativo condiviso, anche se non sempre risulta semplice e di immediata attuazione. Le scuole parentali presenti a Torino Nella sola città di Torino sono presenti almeno quattro realtà educative a gestione parentale, e decine sono quelle nei comuni limitrofi. Questo numero tende a crescere sempre di più proprio in virtù della risposta che le scuole parentali permettono di dare ai genitori che vogliono partecipare attivamente alle scelte educative dei propri figli.  Nell’ottica di orientare le tante famiglie che cercano questo tipo di realtà “Che Scuola” presenta un breve elenco delle scuole parentali e progetti educativi presenti nelle vicinanze della città di Torino. Ricordiamo, inoltre, che attraverso il nostro motore di ricerca sarà possibile individuare facilmente anche quelle che nasceranno in futuro.   Che Scuola!? si augura, come nel nostro manifesto esplicitato, di essere di supporto alle famiglie e a “tutte” le realtà educative che mirano a crescere i bambini in uno spirito di collaborazione e unità di intenti. Ecco l’elenco dei contatti. La Casa delle Meraviglie Progetto Educativo 2-3 anni, 3-6 anni, 6-11 anni Parco della Maddalena, Moncalieri Sito-web Email: casadellemeraviglietorino@gmail.com Tel 39 3285428753 La Vita al Centro Micronido, Giardino d’Infanzia, Istruzione parentale Elementare e Media Strada del Nobile 86/92 Torino    Profilo Che Scuola Email retevitaalcentro@gmail.com Tel 011 450 6456 Tel 373 7161926 Crescendo – Pedagogia Waldorf Progetti educativi a gestione parentale 6-10 anni e 10 – 14 anni Corso Casale 246, 10132 Torino sito web tel 39 3714189356 Scuola San Martino  Infanzia 3-5 anni, ludoteca Via Villar 25, Torino, zona Borgo Vittoria https://www.sanmartino.education/ Email memore.sara@gmail.com Tel 32930028 Una Balena Nel Bosco Progetto di libera immersione in Natura 2-6 anni Rivoli Pagina Facebook Email uabalenanelbosco@gmail.com Tel 389 427 3541 Malacatù Ambiente Educativo Progetto educativo a gestione parentale 6-10 anni, Pavarolo (TO) Educazione diffusa in Torino Pagina Facebook Email malacatu.edu@gmail.com Tel 340 583 5823 L’officina Sul Po Progetti di pedagogia nel bosco 0-2 anni e 3-6 anni Via Diaz 19 San Mauro Torinese Pagina Facebook Email educazione@lofficinasulpo.it Tel 328 549 5472 Il Chicco di Grano, Pedagogia Steiner-Waldorf Progetti educativi a gestione parentale 3-6 anni e 6-10 anni Via Arnaldo da Brescia 22 - 10134 Torino Email: segreteria@chiccodigrano.it Pagina Facebook Tel 011 414 3554 Tel 3315271399 Arcadia Progetto Educativo  Progetto educativi parentale 1-3 anni e 3-6 anni Piossasco Pagina Facebook Email arcadiaprogettoeducativo@gmail.com Tel 340 464 9848 A Modo Mio Progetto Educativo In Outdoor Progetto educativo in outdoor dai 6 -10 anni e 11-13 anni. Strada Gran Turna, Giaveno Pagina Facebook Tel 3357561198 Montessori In Pratica – Val di Susa  Progetto educativi parentale 1-3 anni e 3-6 anni Almese, Druento, San mauro Pagina Facebook Email montessoriinpratica@gmail.com Tel 333 756 1780  Polo Educativo Montessori Progetti educativi 2-6 anni, 6-11 anni, 11- 14 anni Via Vittoria Nenni 90,Rivalta Email info.poloeducativo@gmail.com Tel 331 280 2146 Tel 379 122 2086 La Bottega delle Ranocchie Progetti educativi a gestione parentale 0-3 anni e 3-6 anni  Lungo Po Abellonio 9 Moncalieri  sio web pagina Facebook Tel 373 708 57 64 Gli gnomi dei Kiwi Progetti educativi a gestione parentale 0-3 anni, 3-6 anni, 6-10 anni Via Bassino 27 Abbadia di Pinerolo sito web pagina Facebook Email glignomi.deikiwi@gmail.com Tel 3338950575 Scuoletta Montessori Progetti educativi a gestione parentale 3-6 anni, 6-10 anni, 10-13 anni  Strada Stupinigi 104 – Orbassano sito web pagina Facebook Email associazione@scuolettamontessori.it Tel 0110269835  Il Bosco dei Marmocchi & Natura Nostra Maestra Asilo nel bosco dai 2 ai 5 anni, Scuoletta nel Bosco dai 6 agli 11 anni Strada Trognani 15, Druento sito web Email naturanostramaestra.info@gmail.com Tel 3474009367 Liberi Tutti! Imparare in Natura Laboratori in Natura per crescere ed imparare Tutor e sostegno, Primi Voli 2 – 5 anni, Volpi Primaria 6-10 anni, Superior 11-13 anni Poirino Pagina Facebook Email liberituttiscuolafamigliare@gmail.com Tel 349 435 3159 Santa Clelia Progetto educativo 6-10 anni Regione Rossana 7, Mazzè, Torino Email radicipersognare@virgilio.it Tel 3387022261 La Tana sulla Luna Progetto di Educazione Parentale 2-6 anni Pagina Facebook Strada Galassa 12, Cumiana, Torino Email latanasullaluna@gmail.com Tel 399 6684781 Tel 347 47187286 La casa del Cuore Casa dei Bambini Montessori 3-6 anni  Via Tetti Grella 180 Vinovo (To) Tel. 39 328 971 1380 Email: casadelcuore.montessori@gmail.com La Casa di Ghitin Casa dei Bambini Montessori 3-6 anni Via Rivalta 9 Rivoli (To) Tel. 3519144930 Email: casadighitin.montessori@gmail.com La tana nell’albero Casa dei Bambini Montessori 3-6 anni Via Cascina Romana 66 Rivalta di Torino Email:info.poloeducativo@gmail.com Tel. 3312802146 La Masera  Progetto pedagogia in natura età 4-13 anni. 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28 Giu
2024
Biodiversità negli asili nido: l'impatto sul sistema immunitario

Nuovi Scenari Educativi

Biodiversità negli asili nido: l'impatto sul sistema immunitario

Come rafforzare il sistema immunitario: i benefici della biodiversità nel giardino di un asilo nido. Immaginate un asilo nido dove i bambini giocano ogni giorno tra piante su un suolo ricco di biodiversità, proprio come nel sottobosco di un bosco. Questa suggestiva realtà è stata concretizzata in due città finlandesi, Lahti e Tampere, grazie a un'innovativa ricerca scientifica che ha esplorato i benefici di un ambiente naturale sulla salute dei bambini. I risultati dello studio hanno dimostrato che un ambiente ricco di biodiversità può apportare effetti positivi sul microbioma della pelle e dell'intestino, rafforzando il sistema immunitario dei più piccoli. Perché la biodiversità è importante per la salute? Nelle aree urbane, la perdita di biodiversità ha portato una ridotta esposizione ai microrganismi benefici, aumentando al contempo il contatto con quelli patogeni. Questo squilibrio può aumentare il rischio di sviluppare diverse malattie immunitarie. Lo studio finlandese ha dimostrato che incrementare la biodiversità nei cortili degli asili nido migliora la composizione del microbioma cutaneo e intestinale dei bambini, con effetti positivi sul sistema immunitario. I dettagli dello studio sulla biodiversità nei cortili degli asili nido. Lo studio, durato 28 giorni, ha coinvolto 75 bambini che frequentavano tre tipi di asili nido: asili con cortili standard, asili con cortili arricchiti di elementi di biodiversità del sottobosco e asili orientati alla natura. Nei cortili standard è stato introdotto un sottobosco composto da piante come erica nana, mirtilli e muschi. I risultati hanno evidenziato che i bambini negli asili con biodiversità presentavano una maggiore varietà di microrganismi benefici sulla pelle e nell'intestino, simile a quella dei bambini che trascorrevano quotidianamente del tempo nei boschi. Quali sono i benefici per la salute dei bambini? Questo studio suggerisce come modifiche semplici degli ambienti urbani, come l'introduzione di vegetazione e suolo del sottobosco nei cortili degli asili nido, possono apportare benefici significativi alla salute dei bambini. L'esposizione a una maggiore biodiversità microbica può ridurre il rischio di sviluppare malattie immunitarie, migliorando il benessere generale dei più piccoli. Un futuro più verde per la salute dei bambini. La ricerca dimostra chiaramente come la biodiversità giochi un ruolo fondamentale nello sviluppo di un sistema immunitario sano nei bambini. Crescere in un ambiente ricco di natura, con esposizione a una varietà di microrganismi benefici, aiuta a modulare la risposta immunitaria e a ridurre il rischio di allergie, malattie autoimmuni e altri disturbi. Investire nella creazione di spazi verdi nelle città e promuovere il gioco all'aperto sono azioni cruciali per la salute delle nuove generazioni. La tutela della biodiversità non è dunque solo una questione ambientale, ma anche un'azione concreta per garantire un futuro più sano ai nostri bambini. Alcuni riferimenti bibliografici: Studio dell'articolo Video sugli effetti benefici delle attività outdoor Studio su Asili Nido e Biodiversità https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2841828/ https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1765943/ Effetti del microbioma sulla salute https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9034083/ Wellbeing from Nature - Lahden Yliopistokampus

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13 Mag
2024
Educazione Digitale Responsabile: Il Patto dell'Istituto Gino Strada

Nuovi Scenari Educativi

Educazione Digitale Responsabile: Il Patto dell'Istituto Gino Strada

In un mondo sempre più dominato dalla tecnologia, l'Istituto Comprensivo Gino Strada di Torino si impegna a promuovere un uso consapevole e sicuro del digitale tra i suoi studenti con il Patto Digitale. Questa importante iniziativa, nata dalla collaborazione tra scuola e famiglie, mira a stabilire regole condivise e semplici per guidare i ragazzi nella loro esperienza online, tutelando il loro benessere fisico e mentale. Un'Alleanza per un Futuro Digitale Consapevole Il Patto Digitale si inserisce nella rete nazionale dei Patti Digitali di Comunità, sottolineando l'importanza di un'azione educativa congiunta tra scuola, famiglie, educatori e istituzioni locali. L'Istituto Gino Strada, riconoscendo il ruolo centrale della "comunità educante", assume la responsabilità di accompagnare i giovani verso una crescita sana e responsabile, sia nel mondo reale che in quello virtuale. Incontro Pubblico: Dialogo e Informazione per la Cittadinanza Martedì 14 Maggio 2024, alle ore 18.00 presso l'Auditorium Rosselli (Via Ricasoli 15 a Torino), si terrà un incontro pubblico aperto alla cittadinanza, con un focus particolare sui genitori e sugli insegnanti dell'Istituto Comprensivo, dalla scuola dell'infanzia alla secondaria. L'evento sarà un'occasione per riflettere insieme sul benessere e la sicurezza digitale dei minori, affrontando tematiche attuali e di grande interesse. Quali sono le domande a cui si cercherà di rispondere insieme. Qual è l'età giusta per iniziare a utilizzare un dispositivo elettronico? Quanto tempo è consigliabile trascorrere davanti a uno schermo? Come gestire l'accesso a internet e ai social network? Quali sono i dispositivi più adatti ai bambini e ai ragazzi? Quali sono le possibili implicazioni sulla salute fisica e mentale dei minori? L'incontro rappresenta un'importante opportunità per acquisire conoscenze e strategie per accompagnare i più giovani verso un uso consapevole e sicuro delle tecnologie, promuovendo una cittadinanza digitale responsabile. All'evento Interverranno la Dott.ssa Alice Di Leva, Pedagogista, e la Dott.ssa Silvia Di Paola, Psicologa, entrambe esperte dell'Associazione Mec. L'associazione MEC è formato da educatori, formatori, giornalisti, specialisti in media digitali e professionisti del settore della comunicazione. È stato creato con l'obiettivo di favorire lo sviluppo di percorsi che promuovano una consapevolezza critica riguardo ai media." Per Maggiori Informazioni riguardo l'incontro si invita a consultare: Il sito web dell'Istituto Comprensivo Gino Strada e la Pagina Facebook dell'Istituto Comprensivo Gino Strada. Se anche tu sei a favore dell'educazione digitale consapevole divulga l'evento condividendo questo articolo o il video dei genitori dell'IC. Gino Strada Per avere maggiori informazioni puoi scrivere una email a famiglieinrete.pattidigitali@gmail.com  seguire i social delle attività in Piemonte Facebook e Instagram; scoprire le iniziative dei patti digitali in Piemonte Patto digitale Torino, Patto digitale Collegno; scoprire le iniziative dei patti digitali sul territorio nazionale al sito https://pattidigitali.it/ Antonella Giostra

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5 Mar
2024
La Robotica Educativa nelle scuole italiane: un'occasione per sviluppare competenze trasversali

Nuovi Scenari Educativi

La Robotica Educativa nelle scuole italiane: un'occasione per sviluppare competenze trasversali

Cos'è la robotica educativa? La robotica educativa è un approccio didattico innovativo che utilizza i robot per rendere l'apprendimento più efficace, coinvolgente e divertente per bambini e ragazzi. Non si tratta di insegnare la robotica in sé, ma di sfruttare i robot come strumenti per sviluppare diverse competenze trasversali. Quali sono le competenze trasversali sviluppate dalla robotica educativa? Le competenze trasversali, definite anche life skills o soft skills, sono un insieme di abilità e capacità che si applicano in diversi contesti della vita, scolastica, lavorativa e personale. Non si tratta di conoscenze specifiche, ma di abilità flessibili e adattabili che permettono di affrontare sfide diverse con successo. Attività complesse e accattivanti come la progettazione, la costruzione e la programmazione rendono la robotica educativa terreno fertile per lo sviluppo di alcune importanti competenze trasversali. Vediamole insieme! Problem solving Gli studenti imparano a scomporre un problema complesso in piccoli passi e a trovare soluzioni creative. Pensiero computazionale. Gli studenti sviluppano la capacità di analizzare un problema, progettare una soluzione e tradurla in istruzioni comprensibili per il robot. Lavoro di squadra. Studentesse e studenti collaborano per raggiungere un obiettivo comune, imparando a comunicare e a coordinarsi. Creatività Gli studenti e le studentesse possono inventano nuove applicazioni per i robot e personalizzare i propri progetti, l'apprendimento risulta pertanto attivo e non passivo. Competenze STEM nasce in maniera naturale la motivazione che porta ad approfondire conoscenze e competenze in matematica, informatica, fisica e tecnologia. La diffusione della Robotica Educativa in Italia La robotica educativa assume un ruolo sempre più centrale nel panorama didattico italiano. Il Ministero dell'Istruzione l'ha riconosciuta come una delle competenze chiave per il XXI secolo, e i dati MIUR del 2023 confermano questa tendenza: oltre 10.000 scuole primarie e secondarie stanno adottando la robotica educativa, coinvolgendo più di 500.000 studenti. A sostegno di questa crescita, il Ministero ha stanziato 50 milioni di euro per il triennio 2023-2025 per la formazione dei docenti e l'acquisto di kit di robotica educativa. Un esempio concreto di questa evoluzione è stata la recente l'inaugurazione della prima Aula interamente dedicata alla Robotica Educativa presso la scuola primaria Giovanni Pascoli di Cinto Euganeo (PD). A ciò si aggiunge un'offerta formativa in continua crescita, con un numero sempre maggiore di corsi di formazione sulla robotica educativa. Tutti questi dati dimostrano come la robotica educativa stia diventando una componente importante della scuola italiana, offrendo agli studenti un'occasione unica per sviluppare competenze trasversali e prepararli al futuro. Risorse utili per chi vuole approfondire Scuola Futura Indire European Robotics League RoboCup Junior Video Rai Scuola

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22 Gen
2024
Nel cuore di San Salvario a Torino nasce una nuova Scuola Senza Zaino

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Nel cuore di San Salvario a Torino nasce una nuova Scuola Senza Zaino

Ebbene si, è arrivato il momento tanto atteso: l’iscrizione alle scuole primarie. E abbiamo una buona notizia da condividere con voi: il consiglio d’istituto dell’I.C. Manzoni ha deliberato la manifestazione di interesse per l’attivazione di una sezione Senza Zaino. Questo cosa vuol dire? Questa manifestazione di interesse significa che il corpo docente è interessato a seguire la formazione e ad aprire sezioni secondo il modello. Tutto ciò si traduce per i genitori nella possibilità di esprimere la propria preferenza per il modello Senza Zaino in fase di iscrizione online alle scuole primarie. Quindi, in fase di iscrizione online sul portale Unica, selezionando l’IC Manzoni è possibile aggiungere nelle note la richiesta “SCUOLA SENZA ZAINO NELL’ EVENTUALITA’ CHE SI COSTITUISCA”. Questo permetterà all’Istituto di avere un riscontro concreto dell’interesse delle famiglie e di concretizzare l’attivazione delle sezioni Senza Zaino. Il modello di scuole Senza Zaino è già presente all'interno delle scuole pubbliche in Italia con ben 290 istituti e 630 plessi, di cui due a Torino: Istituto Gabelli Primaria Duca degli Abruzzi Primaria Nel caso in cui il numero di iscrizioni alla sezione fosse sufficiente, l'IC Manzoni potrebbe diventare il terzo Istituto Comprensivo della città con una sezione "Senza Zaino". Come è nata questa possibilità? Il lavoro del comitato ''Crescere Felici'' Nel gennaio del 2023 alcuni genitori hanno assistito ad una presentazione del modello Senza Zaino e dei suoi valori da parte di un'insegnante di Torino. A seguito di questo incontro alcuni genitori hanno costituito il comitato " Crescere Felici - Comunità Educante San Salvario "con l'idea di informare più genitori possibili sulle alternative per un'educazione scolastica inclusiva ed empatica. Dalla costituzione del comitato sono stati organizzati diversi momenti di condivisione e di informazione, sono state raccolte firme ed è partito un dialogo costruttivo con il dirigente dell'I.C. Matteotti con l'obiettivo di aprire nuove sezioni "Senza Zaino" nelle scuole pubbliche primarie del quartiere San Salvario. Il pensiero di CheScuola?! Come team del progetto CheScuola?! siamo contenti di constatare che il comitato Crescere Felici stia portando avanti con determinazione e ottimismo i propri obiettivi e speriamo che la partecipazione attiva e consapevole di queste famiglie sia d'esempio per altri genitori. Insieme si può! Antonella Giostra

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5 Ago
2023
Come portare la meditazione in classe

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Come portare la meditazione in classe

Grazia Roncaglia è una formatrice e maestra di scuola primaria di Torino che promuove l'uso delle pratiche meditative in classe e in famiglia. Vista la sua pluriennale esperienza le abbiamo chiesto un'intervista per spiegarci meglio come è nata la sua idea di portare a scuola la meditazione e fornire a insegnanti e genitori alcuni suggerimenti per approfondire l'argomento. Cara Grazia per chi volesse immergersi nella pratica e portare in classe la meditazione c’è la possibilità di partecipare a corsi di formazione?  << Per sostenere gli insegnanti e i genitori in questo appassionante lavoro di “innaffiare i semi dell’umanità”, organizzo corsi intensivi e ritiri di formazione che sono aggiornati sul sito www.meditascuola.it  >> Il prossimo appuntamento di formazione rivolto a genitori, insegnanti , educatori e operatori A scuola con il corpo, la mente, il cuore è programmato per il 1-2-3 settembre 2023 a Verruia Savoia (TO) e potete trovare tutti i dettagli al seguente link Che testo consiglia per chi vuole approfondire l’argomento? << Nel libro “Verso un’educazione risvegliata, coltivare l’arte della meditazione a scuola o in famiglia” invito genitori e insegnanti a porsi alcune domande: cosa desideriamo per i nostri bambini e ragazzi a lungo termine? Cosa vogliamo coltivare in loro? E come lo facciamo? L'educazione "risvegliata" cerca di essere libera dai condizionamenti, si fonda sulla presenza empatica dell'insegnante/genitore/educatore che non presume di sapere cosa è bene per il bambino/a, ma rimane in ascolto dei suoi bisogni per orientare la sua azione educativa con saggezza momento per momento, pur avendo ben chiara la direzione in cui andare.  Il libro offre molteplici spunti metodologici e pratici che ciascuno può declinare ai propri contesti educativi. In educazione, le ricette non esistono! Per questo consiglio di cominciare da questo testo per sentire dove siamo come genitori e insegnanti, e se qualcosa risuona in noi, come educatori, dobbiamo allora scegliere di metterci in gioco. Non possiamo accompagnare qualcuno in un territorio che non conosciamo in prima persona: ecco che tocca a noi “scendere in campo” cominciando a mettere in pratica e a integrare nella nostra vita ciò che vogliamo passare. Noi siamo il modello. >> Di cosa parla il suo ultimo libro?  << Il mio ultimo libro “Aiutami a stare attento! Attività, giochi e meditazioni per allenare attenzione e consapevolezza nei bambini in età scolare” è una guida pratica per genitori e insegnanti che vogliono condurre i propri figli e alunni nel meraviglioso mondo della meta-cognizione: imparare come funziona la nostra mente per farci amicizia e imparare a regolarla con gentilezza. Contattare sé stessi, riconoscerne le proprie tendenze abituali, imparare a gestire l’energia e le informazioni che si manifestano nel corpo e le produzioni mentali che si manifestano nella mente, come i pensieri e le emozioni, sono i meravigliosi “effetti collaterali desiderati” che seguono il lavoro sull’attenzione, quando impariamo a dirigerla dentro di noi.   Queste attività di osservazione allenano infatti i bambini a diventarne testimoni e osservatori, aiutandoli a creare quello spazio che permette di non restare identificati con le emozioni. Cogliere la transitorietà e l’inconsistenza di pensieri e emozioni ci è d’aiuto nei momenti di difficoltà, in cui ne rimaniamo intrappolati: con l’autoregolazione emotiva impariamo a sentirci al sicuro, e questo ha un impatto positivo nelle relazioni con gli altri e sulle risposte dei comportamenti alle stimolazioni. Imparare consapevolmente a mantenere l’attenzione durante alcune attività quotidiane come camminare, ascoltare o mangiare si può proporre come un’esperienza giocosa che può facilitare il ritorno alla calma e alla tranquillità, oltreché a sostenere attenzione e presenza mentale in ciò che di solito compiamo distrattamente, senza consapevolezza. >> Che argomenti ritroviamo nel testo ‘’Felicemente’’ ?   << "Felicemente" è un libro adatto ai bambini a partire dall’età dei 5/6 anni, fino ai 12 /14. Propone un viaggio alla ricerca di un tesoro che sta dentro ciascuno di noi, ma per trovarlo dobbiamo prima conquistare il segreto di alcune isole, che costituiscono proprio le tappe del viaggio.  La prima è quella dell’appagamento, ovvero imparare ad apprezzare ciò che abbiamo piuttosto che recriminare e lamentarci per ciò che ci manca.  Il segreto della seconda e della terza isola riguarda le nostre relazioni, con noi stessi, con gli altri con l’ambiente: ci aiuta a riconoscere come ci sentiamo quando facciamo del bene o quando ci asteniamo dal fare del male… questa felicità profonda e duratura è quella che chiamiamo ”felicità durevole” o del “buon cuore”, una piantina che possiamo coltivare dentro di noi attraverso i giochi, gli esercizi, le meditazioni proposte nel libro.  L’ultima isola ci svela il segreto dell’auto conoscenza: si tratta di conoscere e fare amicizia con la nostra stessa mente e il modo in cui funziona… Impariamo a farlo attraverso il respiro, che è anche il ponte che ci conduce alla mente silenziosa, al posto sicuro dentro di noi dove possiamo ritirarci per tornare a casa, in contatto con noi stessi, generando autocompassione e benessere.  Posso assicurare che i bambini che imparano la strada per tornare a sé la intraprendono anche quando non c’è un adulto a ricordargli di farlo! >> E dei link da suggerire a chi fosse interessato ai sui testi? https://www.ilgiardinodeilibri.it/autori/_grazia-roncaglia.php, https://www.macrolibrarsi.it/autori/_grazia-roncaglia.php Per chiudere questo argomento vi suggeriamo la lettura di alcuni studi scientifici che dimostrano i benefici della meditazione in età evolutiva. Progetto Gaia e prove scientifiche Meditazione orientata alla consapevolezza per i bambini delle scuole primarie: effetti sull'attenzione e sul benessere psicologico Studio Pilota su studenti adolescenti La mindfulness per l’ADHD e i disturbi del neurosviluppo Antonella Giostra

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9 Lug
2023
"Permacultura": Educare i Bambini alla Cura della Terra e della Creatività

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"Permacultura": Educare i Bambini alla Cura della Terra e della Creatività

La permacultura è un metodo di progettazione originario dell'Australia negli anni '80 grazie a Bill Morrison. Questo approccio si basa su tre principi etici fondamentali che trovano applicazione in ambito pedagogico per stimolare la trasformazione positiva attraverso le pratiche di cura e la collaborazione con i bambini. Etica della cura della terra e delle persone La permacultura è guidata da tre etiche fondamentali: cura della terra, cura delle persone e condivisione del surplus. Queste etiche vengono trasferite anche nell'ambito pedagogico, dove la cura della natura e delle persone diventa centrale nell'educazione dei bambini. L'approccio incoraggia la connessione con la terra e la natura, facilitando un ritorno alla semplicità e all'entusiasmo dell'infanzia. Un'approccio olistico e sostenibile La permacultura è un universo vasto e integrato, che coinvolge diverse tecniche e discipline, tra cui l'agricoltura sinergica e la pratica agricola. Oltre all'aspetto agricolo, si estende alla didattica, alla finanza e all'approccio olistico al mondo, mirando a ottenere risultati ottimali con un minimo dispendio di energie attraverso una progettazione funzionale nel tempo. Cooperazione con l'ecosistema Nell'approccio della permacultura, l'uomo è considerato parte di un ecosistema interconnesso, dove piante, insetti, aromi, fiori e esseri umani convivono in cooperazione. Evitando l'uso di agenti esterni come pesticidi, si promuove un ambiente sostenibile e si ottengono rendimenti comparabili, se non superiori, all'agricoltura industriale o chimica. Rispetto per la terra e il tempo La permacultura abbraccia il rispetto per la terra, evitando di disturbare il suo equilibrio naturale. Si dà il tempo alla terra per rigenerare la sua fertilità intrinseca, insegnando ai bambini il valore dell'attesa e l'importanza di comprendere che il processo di coltivazione richiede tempo e dedizione. Progettazione creativa e trasformativa La permacultura offre un'opportunità di progettazione creativa e trasformativa, dove ogni problema può diventare una soluzione. Coinvolgendo i bambini nella progettazione di un orto, si impara a prendere spunto dai modelli unici presenti nella natura, trasferendoli in strutture stabili e artistiche, come spirali, archi e terrazze. Conclusione La permacultura rappresenta un modo significativo di educare i bambini, promuovendo l'importanza della cura per la terra e delle persone. Questo approccio olistico e sostenibile stimola una connessione più profonda con la natura e insegna ai bambini l'arte della progettazione creativa e dell'attesa. Attraverso la permacultura, i bambini possono sperimentare il potere trasformativo della cura e della cooperazione con l'ecosistema, apprendendo le lezioni della natura per un futuro più sostenibile. Per Conoscere tutti i benefici delle attività outdoor guarda il Video Annalisa Rolfo, Educatrice ed esperta di Permacultura

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17 Giu
2023
Quando la musica sostiene una Pedagogia del Cuore

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Quando la musica sostiene una Pedagogia del Cuore

Una pedagogia del Cuore In un mondo dove tutto corre veloce e si digitalizza è importante ritrovare un tempo per incontrare i bambini con uno sguardo pulito e aperto e portare loro incontro l'immagine di un mondo buono, bello e vero. In un bosco circondato da un piccolo fiume c'è una casa che si racconta fosse un mulino. Qui bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni si incontrano, vivono esperienze di senso, si possono immergere nella bellezza del lavoro fatto a mano. Nel fare a mano sono racchiusi il valore della cura, del calore, dell'attenzione, che i bambini e i ragazzi potranno portarsi con sé durante la loro vita. Le esperienze educative sono organizzate e proposte dall' "Associazione A Testa in Giù" di Coriano (RN). E' un grande tesoro dell'educazione che a seguito della recente alluvione in Romagna ha subito gravi danni ai meravigliosi spazi che ospitano i laboratori. Abbiamo chiesto ai coordinatori di raccontarci a quali valori si ispirano e la storia dell'associazione. Potete descrivere brevemente la storia della vostra associazione?  "A Testa in Giù" è un'associazione nata nel 2016, situata in provincia di Rimini, che propone come attività principali il sostegno all'istruzione parentale e alla genitorialità. Si dedica con passione alla divulgazione delle arti e degli antichi mestieri, alla ricerca pedagogica. Quali sono i valori che guidano le esperienze educative che proponete?  Crediamo in uno spazio dove possa avvenire l'incontro con l'altro, dove la parte sacra di ogni essere umano possa essere preservata, dove si possa fare l'esperienza di essere visti, accolti, amati per ciò che si è. Uno spazio per incontrare l'umano che vive in ciascuno di noi, di farlo emergere, per fare esperienze di calore e di volontà, per continuare a vivere nella reciprocità e nella speranza del bene. I principali riferimenti pedagogici sono Rudolf Steiner, Henning Köhler, Janusz Korczak e... i bambini e i ragazzi che ogni giorno arrivano con le loro domande, le loro storie, la loro unicità e rendono "A testa in giù" un posto brulicante di vita e di possibilità. Al mondo che digitalizza, corre e crea distanze noi rispondiamo facendo scoprire ai bambini la meraviglia di un tempo lento, il tempo della processualità e della verità delle cose semplici. Avete subito danni a causa dell'alluvione?  Lo scorso maggio l'acqua ha allagato il piano terra. Dopo un primo momento di smarrimento abbiamo messo in salvo tutto ciò che era possibile al piano superiore.  Pensare di riprendere le attività sembrava impossibile e invece molte persone di buona volontà hanno lavorato ininterrottamente per poter ripartire: ce l'abbiamo fatta, grazie all'aiuto di tanti. Avete fatto richieste di sostegno economico. Che tipo di risposta avete avuto? Abbiamo attivato una raccolta fondi che ha avuto un buon riscontro e che ci permetterà durante l'estate di rifare i pavimenti in legno, l'impianto elettrico e sistemare con cura lo spazio esterno. Ma ben più duramente l'acqua ha colpito cittadine a noi vicine e per questo la raccolta fondi non si ferma. A testa in giù ha un progetto parallelo: quello di arrivare ai bambini e ai ragazzi di Faenza. Già il 19, 20, 21 giugno i maestri dell'associazione saranno a Faenza per un intervento pedagogico. Il gruppo mandolinistico torinese ha deciso di organizzare un concerto per sostenervi e devolvere il ricavato alla vostra scuola. Sapete già come sarà utilizzato? Tutto il denaro che raccoglieremo ci permetterà di portare avanti questi due progetti paralleli: non solo sistemare i nostri spazi, ma anche intervenire concretamente e con continuità sul lungo periodo nella città di Faenza, anche quando in molti ritorneranno alla loro vita, senza ricordarsi della potenza dell'acqua e del fango che ha travolto questa città. Che cosa vi unisce al gruppo di mandolinistico? I vostri bambini seguono in particolare percorso musicale? Al gruppo mandolinistico ci unisce l'umanità che vive dietro il coraggio della domanda e della risposta. Alla nostra richiesta di aiuto, il passaparola tra amici e conoscenti ci ha permesso di attivare atti di solidarietà lontano da noi e interessare coloro che non erano coinvolti in prima persona. Ci sono persone come Matteo Scovazzo, Direttore dell'Orchestra, che si sono attivate fin da subito per sostenerci pur non conoscendoci.  Questa esperienza di vicinanza è fondamentale per superare i momenti di grande difficoltà e siamo profondamente grati a tutti coloro che ci hanno sostenuto con azioni e pensieri. Nelle vostre esperienze educative seguite un particolare percorso musicale? Che cosa vi unisce al gruppo di mandolinistico?  La musica per noi è una risorsa preziosa: canto e ritmi fanno da cornice alle nostre proposte. Al gruppo mandolinistico ci unisce l'umanità che vive dietro il coraggio della domanda e della risposta. Alla nostra richiesta di aiuto, il passaparola tra amici e conoscenti ci ha permesso di attivare atti di solidarietà lontano da noi e interessare coloro che non erano coinvolti in prima persona.  Al gruppo mandolinistico torinese abbiamo chiesto: "Come mai avete deciso di sostenere l'Associazione a testa in giù? "   Noi crediamo fortemente che la musica abbia un valore che va oltre le parole e può essere un valido aiuto in momenti di difficoltà e di emergenza. La musica non è solo note e vibrazioni, ma è soprattutto pensieri ed emozioni che vengono trasportati dal suono; e allora suonare con il proposito di buoni pensieri per alcune famiglie in difficoltà crea un suono del cuore molto profondo. Avete deciso di organizzare per martedì 20 giugno un concerto di beneficienza per l'associazione. Potete descriverci il concerto? Il concerto che proporremo martedì 20 giugno vuole far riscoprire lo strumento del mandolino facendo ascoltare un repertorio originale per mandolino solo, voce e mandolino e orchestra a plettro. Il mandolino è uno strumento musicale del tutto italiano ma purtroppo ad oggi poco conosciuto. Fino a cento anni fa era suonato da molte persone, animava concerti, feste, balli popolari e, inoltre, aveva anche un repertorio di prim'ordine, virtuosistico e per sale da concerto. Cosa aspettarsi dalla serata e perché partecipare? Dalla serata ci si può aspettare della buona musica e un'occasione per creare socialità: Il modo migliore per partecipare e sostenere le attività dell'Associazione a Testa in Giù. L'appuntamento Martedì 20 Giugno alle 20:30 Presso il Teatro San Giuseppe via B. Luini 90 a Torino Contributo minimo di 5 euro a persona, e 3 euro per gli altri componenti della famiglia.

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23 Mag
2023
Portare Innovazione Scolastica: a Torino nasce il comitato Crescere Felici

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Portare Innovazione Scolastica: a Torino nasce il comitato Crescere Felici

Portare Innovazione Scolastica: a Torino nasce il comitato Crescere Felici E’ possibile portare l’innovazione educativa all’interno della scuola pubblica? Certo che SI: lo dimostrano i tanti progetti in atto e i diversi modelli che vengono integrati nelle scuole come l’approccio Montessori, Le Scuole della Felicità, il modello di Scuole Senza Zaino. La possibilità di portare all’interno delle nostre aule nuovi approcci e modelli è quindi concreta se vi è volontà da parte di dirigenti e insegnanti. Forti di ciò, alcuni genitori di Torino hanno costituito il comitato spontaneo ‘’Crescere Felici’’ con obiettivo ultimo quello di aprire nuove sezioni "Senza Zaino" nelle scuole pubbliche primarie del quartiere San Salvario. Il modello di scuole Senza Zaino è già presente all'interno delle scuole pubbliche in Italia con ben 290 istituti e 630 plessi, di cui due e a Torino: Istituto Gabelli Primaria Duca degli Abruzzi Primaria Per raggiungere l’obiettivo di aprire nuove sezioni Senza Zaino a Torino il comitato organizza incontri volti a creare rete e confronto sui temi dell'innovazione scolastica. Abbiamo chiesto ai genitori del comitato Crescere Felici di raccontare la loro storia e i prossimi passi. Quando è nata la vostra idea e una breve storia del vostro comitato? Il 21 Gennaio 2023 Elena Scarrone, Anna Gentile e Elena Di Majo hanno organizzato un incontro presso la Casa del Quartiere di San Salvario con la maestra Lucia Sciascia dell'istituto comprensivo Pertini che ha presentato il modello Senza Zaino ed i suoi valori ad un gruppo di genitori. A seguito di questo incontro è stato costituito il comitato “Crescere Felici - Comunità Educante San Salvario” con l'idea di informare più genitori possibili sulle alternative per un'educazione scolastica inclusiva ed empatica. Dalla nostra costituzione abbiamo organizzato diversi momenti di condivisione e di informazione. State organizzando eventi nel vostro quartiere per far conoscere questo modello, che riscontro avete da questi eventi? I genitori sono interessati? E gli insegnanti? Il riscontro da parte dei genitori è stato positivo: c'è voglia di partecipare e dare voce al desiderio (e bisogno) di una scuola basata su valori come il rispetto dell’individualità, la cooperazione e l’empatia. I genitori arrivano agli incontri spesso "spaventati" per l'imminente scelta della scuola primaria per i propri bambini, hanno paura di non riuscire a trovare un luogo che concordi con il loro approccio educativo e genitoriale; i genitori sentono la necessità di sentirsi benvenuti come famiglia e accolti nelle loro aspettative, alcuni esprimono il desiderio di partecipare attivamente all’interno della Scuola. Capita che le famiglie manifestino scetticismo rispetto ad una scuola “differente” da quella tradizionale ma gli studi sulle neuroscienze confermano le nostre idee sulla necessità di un rinnovamento scolastico e anche le linee guida ministeriali di fatto spingono nella stessa direzione. Dopo avere esposto le nostre idee sulla scuola, a fine incontro, riusciamo a rassicurare anche i più insicuri che sposano i nostri intenti e si associano al gruppo di lavoro. Questo per noi è il motivo trainante del nostro agire: incontrare genitori e insegnanti appassionati, che credono che una scuola diversa non sia solo possibile ma necessaria. Gli insegnanti partecipano con interesse, ritrovandosi nei valori e modus operandi che Senza Zaino ha reso un modello. I Maestri e gli insegnanti che avete incontrato conoscevano già il modello Senza Zaino?  Molti educatori e insegnanti avevano già sentito parlare del modello Senza Zaino, ma non lo conoscevano in modo approfondito.   Altri mettono già in pratica delle buone prassi che si ritrovano nel modello ma, talvolta, si sentono soli nel loro agire e sentono bisogno di una rete di supporto. Come comitato facciamo da ponte fra gli insegnanti, le scuole interessate e i formatori della rete Senza Zaino: forniamo informazioni, materiale di approfondimento sulla procedura di adesione e applicazione del modello nella propria classe, diffondiamo articoli sulla validità di questo modello Quali sono i vostri prossimi passi e obiettivi?       Stiamo continuando a promuovere il modello di scuola Senza Zaino per diffondere quei valori che dovrebbero essere alla base dell'educazione. Continuiamo a raccogliere adesioni volontarie al comitato, così da crescere e essere un gruppo sempre più nutrito. Intanto stiamo cercando di attivare richieste di adesione al modello Senza Zaino nelle scuole del quartiere...insomma stiamo facendo tanto e speriamo di continuare a farlo! Avete altri eventi pubblici in programma? Dove e quando? Certamente! Ecco i prossimi: Mercoledì 24 Maggio in Casa Maternità Prima Luce, in Via San Massimo 17 a Torino - dalle ore 16:30 Per presentare il nostro comitato e il modello Senza Zaino grazie alle maestre ed il dirigente dell'Istituto comprensivo di Busca. A seguire ci sposteremo all'aiuola Balbo per un pic nic sociale: un momento di gioco, chiacchiere e confronto. I bambini sono i benvenuti! Per maggiori informazioni collegarsi al LINK  Sabato 27 Maggio - edizione speciale del San Salvario Emporium alla Casa del Quartiere di San Salvario - dalle ore 16:30 Saremo presenti con un piccolo stand informativo sulle nostre attività e terremo una talk pubblica nel palco allestito nel cortile interno della Casa del Quartiere. Come possono restare in contatto con voi i genitori e gli insegnanti interessati? Per le nostre iniziative: -      Raccolta Firme per far sentire la nostra voce -      Modulo di adesione e partecipazione al comitato Per restare in contatto diretto con noi e rimanere informati sulle nostre iniziative · INSTAGRAM · FACEBOOK  Inoltre dal nostro sito è possibile vedere altri link rapidi a eventi e documentazione sul modello Senza Zaino. Speriamo di incontrarvi ai nostri incontri! Antonella Giostra

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17 Mag
2023
Perché insegnare musica nelle scuole?

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Perché insegnare musica nelle scuole?

Perché insegnare musica nelle scuole? La musica insegnata sin dalla scuola può avere numerosi benefici. Sono sempre più numerose le scuole che propongono un approccio alla musica più strutturato e profondo rispetto alla classica ora di educazione musicale. Niente di più positivo: imparare la musica sin da bambini, e soprattutto in ambito scolastico, può avere moltissimi benefici sulla persona e sull’apprendimento. Cosa è “musica”? La musica è un’attività sia fisica, sia spirituale, sia intellettuale, e può avere benefici sia studiandone la teoria che praticandola concretamente. Tutti siamo immersi nella musica, la ascoltiamo ovunque, essa permea ogni nostro momento della vita: il suono, il rumore, ma anche il silenzio fanno parte del nostro ritmo vitale. Essi ci cullano in un’alternanza tra il sonno e la veglia e ci accompagnano nelle nostre attività quotidiane. Anche per questo motivo, la musica viene intesa come un “linguaggio” (spesso definito universale). Eppure la musica non ha “parole” nel senso comune. Essa utilizza suoni, e anche quando le parole vengono inserite nel suo flusso, esse vengono cantate, ovvero immerse in un contesto sonoro. Questa è la sua qualità unica. L’ascolto musicale   Il processo dell’ascolto è molto delicato e coinvolge tutti gli aspetti più profondi dell’interiorità e del sostrato fisico del nostro corpo. La musica ci ricollega alla nostra interiorità più profonda, ci ricorda che abbiamo dei sentimenti, che siamo esseri “senzienti”. Ci porta infatti a “sentire” e ad “ascoltare”. La musica vive in noi quando ascoltiamo. L’ascolto è qualcosa che avviene con tutto il corpo, così come il sentire. Una vibrazione giunge attraverso la pelle, così come attraverso le orecchie. Il ritmo viene vissuto dal corpo e può essere per esempio sonorizzato su un tamburo. Questo duplice aspetto interiore/esteriore caratterizza la musica in tutte le sue manifestazioni. Un filosofo del XIX secolo, Arthur Schopenhauer, indica che la musica è “una metafisica” delle cose, ovvero mette in comunione con l’essenza stesse delle cose, con la loro qualità più interiore. Se applicata all’essere umano, questa idea porta all’essenza stessa: l’anima, che è il sentire più profondo, che non può essere compreso da un’intelligenza astratta e fredda. Musica e benessere Questa è anche la ragione per cui la musica fa stare bene: essa ricollega a sentimenti e a emozioni che spesso, troppo spesso, nella società frenetica e nevrotica vengono relegati nell’angolo, come “cose belle, ma da dimenticare”, perché non hanno posto nel commercio, nell’economia, nell’industria, nell’intellettualizzazione generale verso cui la società contemporanea occidentale tende. La musica può anche dunque essere un bel tramonto? Certo che sì. Può essere anche un sogno, un amore, una vacanza, un libro. Tutto può diventare musica se lasciamo libera la nostra immaginazione e creatività, sentendo la musica dell’anima, una musica interiore che viene incontro da “dentro” mentre il suono fisico, la vibrazione, viene incontro da “fuori”. La nostra anima risuona con la musica esteriore e vibra con essa. Per questo motivo è tanto importante insegnare la pratica musicale ai bambini e alle bambine, perché essa è creatività pura e semplice. Parla direttamente alla loro anima. Attraverso il canto bambine e bambini sperimentano le note e le armonie, i ritmi e le melodie in modo immediato. In tutto questo, il canto coinvolge tutto il loro essere, sia nell’ascolto che nell’emissione vocale. La musica e i bambini La musica è un’attività completa. Ma come si insegna? Come si devono approcciare bambini e bambine ad essa? A tale scopo esiste un’infinità di metodi, di corsi, di approcci diversi, alcuni più razionali, altri basati sul movimento e la creatività. Alcuni si rondano sulla lettura delle note, altri sul canto. Tutti hanno in comune la volontà di portare un contenuto musicale al bambino. Non esiste “un metodo” giusto: tutti si completano l’uno con l’altro. Sta all’insegnante essere il vero cultore della musica, decidendo quale approccio utilizzare a seconda della situazione. Certamente sarebbe molto facile e conveniente avere un prontuario fisso e schematico da seguire per insegnare la musica ai bambini, ma questo non risponderebbe alle esigenze della loro essenza, a ciò che essi interiormente anelano. Si potrebbero insegnare le note in modo schematico e letterale, ma mancherebbe la parte creativa. Si potrebbe fare esperienza del movimento, ma dopo un po’ mancherebbe la parte più teorica. La musica in diverse lingue del mondo indica sia “gioco” che “suono”. Basti pensare all’inglese: “to play” indica sia “giocare” che “suonare”. Lo stesso accade nel tedesco o nel francese. Questo indica molto bene un’altra caratteristica della musica: la sua essenza creativa. La musica permette infatti di apprendere attraverso il gioco, ovvero attraverso l’immaginazione. Per un bambino o una bambina una fiaba è una cosa molto seria. Le vicende che il protagonista attraversa lo muovono profondamente nell’anima. Egli fa un’esperienza interiore quando ascolta una storia. Questo approccio creativo-immaginativo è ciò che viene definito “creatività musicale” perché è da questo contenuto che la musica trae vita e porta la vitalità stessa. Giocare è dunque una cosa seria! In questo paradosso sta tutta la pratica musicale del docente e la sua formazione. Egli deve aver sperimentato diversi approcci musicali, per poter insegnare a ogni bambino e a ogni classe ciò che la musica è. Un metodo sarà dunque tanto più valente, quanto più porterà il docente a far esperienza interiore della musica. Conclusione Un grande musicista lombardo, Claudio Gregorat, ha dedicato un libro proprio a questo sentire interiore musicale, L’esperienza Spirituale della Musica. Poter incontrare l’anima del bambino e della bambina attraverso la musica è dunque l’ideale di ogni approccio educativo che porti la musica alla prima infanzia. Tanto più si conoscerà l’aspetto interiore del bambino, tanto più la musica troverà la sua strada per stabilire una relazione sonora. L’educazione di questo tratta: "stabilire una relazione educativa attraverso la materia insegnata". E non si può che ripetere come adagio la frase di Jean Léon Jaurès: “Non si insegna quello che si sa o quello che si crede di sapere; si insegna e si può insegnare solo quello che si è”.  Matteo Scovazzo (Insegnante di Musica)

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27 Feb
2023
La Meditazione a Scuola: intervista a Grazia Roncaglia

Nuovi Scenari Educativi

La Meditazione a Scuola: intervista a Grazia Roncaglia

La letteratura oggi è piena di studi sugli effetti benefici della meditazione nella popolazione adulta. La produzione di studi sui benefici della meditazione in età evolutiva è, invece, limitata probabilmente perché ancora non sono molte le realtà che introducono sistematicamente percorsi introspettivi nella scuola. Per questa ragione abbiamo chiesto un'intervista per farci raccontare la sua personale esperienza a Grazia Roncaglia: un’insegnante di Torino che da circa vent’anni usa la pratica meditativa nella routine scolastica. Buongiorno Grazia, vuol parlarci di come è nata l’idea di portare la meditazione in classe? << La mia esperienza nasce a scuola, mettendo insieme due grandi passioni della mia vita: la meditazione di consapevolezza come pratica personale e i bambini.  Sono insegnante di scuola primaria da trent’anni, e guardo i bambini con una visione ampia: in loro vedo esseri umani che ho l’onore e la responsabilità di educare in senso olistico e armonico.  Curo allora gli aspetti corporei, emotivi, cognitivi e spirituali mettendo tutto sullo stesso piano di importanza. >> Perché crede sia importante la meditazione già alla scuola primaria? << La meditazione e le pratiche riflessive sono uno strumento prezioso per mettere i bambini e i ragazzi in contatto con sé stessi: l'auto-conoscenza e la consapevolezza di sé vanno di pari passo con il senso di responsabilità e il comportamento etico, che si esprime nei comportamenti e nei linguaggi, e persino... nei pensieri! >>   Qual è a suo avviso la relazione tra educazione e meditazione? << Una saggia educazione va oltre l’ambito personale, che è sempre il nostro punto di partenza, per coinvolgere anche quello sociale e quello sistemico, in modo interconnesso e inscindibile. Educhiamo bambini a stare bene con sé stessi, con gli altri, con le diverse comunità e ambienti a cui appartengono e con cui interagiscono, quindi con il Pianeta.>> Ci racconta che benefici ha osservato nelle tue classi? << Io pratico la meditazione in classe da 20 anni, e anche se non sono uno scienziato, posso condividere cosa ho osservato. Il mio sguardo è duplice, individuale e collettivo: mi metto in ascolto dei bambini come individui, e poi mi metto in ascolto del gruppo nel suo insieme.    I miei alunni sono vivacissimi, ma hanno imparato a fermarsi per tornare a sé stessi, con grande dedizione e impegno, ogni volta che ne sentono il bisogno o che sono invitati a farlo da me. E lo facciamo insieme. Il “gioco del fermarsi” è diventato “ascolto del silenzio”, e poi pura presenza consapevole.  Quando ho cominciato questo tipo di educazione, la parola “mindfulness” non era ancora sdoganata, e io nella scuola pubblica facevo le cose quasi di nascosto. Non potevo fare a meno di spiegare ai miei alunni come funziona la nostra mente, e invece che semplicemente dir loro di “stare attenti”, ho iniziato a cercare modi per condurli nell’esperienza diretta dell’attenzione. Introdurre a scuola momenti strutturati di pratiche riflessive, durante i quali gli studenti imparano a raccogliere l’attenzione dispersa all’esterno per dirigerla all’interno di sé, diventando gli osservatori delle sensazioni corporee, del respiro, dei loro stessi pensieri e delle emozioni, implica molto di più che il semplice potenziamento delle capacità attentive da cui sono partita.  Significa intraprendere un prezioso viaggio di autoconoscenza che include un’alfabetizzazione corporea e emotiva, che sono alla base della regolazione cognitiva. >> E per chi volesse immergersi nella pratica e portare in classe la meditazione potrebbe approfondire in questo articolo. Antonella Giostra

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15 Ott
2022
Scuole Gentili: quando sono nate, dove trovarle e come diventarlo

Nuovi Scenari Educativi

Scuole Gentili: quando sono nate, dove trovarle e come diventarlo

Scuole Gentili: quando sono nate, dove trovarle e come diventarlo. La Pedagogia della Gentilezza è entrata in diverse realtà educative dette Scuole Gentili. Qui, attraverso strategie dedicate, si vogliono sviluppare competenze socio emotive importanti nei bambini come l'empatia. Ma quali sono le realtà educative che portano avanti questa rivoluzione silenziosa? Scopriamo insieme la loro storia, dove trovarle e come entrare a far parte della Rete. Quando nascono le Scuole Gentili  E’ il 2020 quando, nel disorientamento generale del primo lockdown, prende spontaneamente forma un movimento che mette al centro la Gentilezza e si impegna in numerose azioni a sfondo sociale per contribuire al benessere collettivo. C’è chi canta dal balcone e fa sorridere il quartiere, chi fa la spesa per sé e per il vicino, chi impara l’arte di esserci per l’Altro. A ispirare tutto questo è un libro, “La biologia della Gentilezza”, in cui Daniel Lumera e Immaculata de Vito raccontano come rabbia, stress e sofferenza mettano a dura prova il benessere e la qualità di vita di ognuno. La cura a tutto questo? Sorridere, ringraziare, perdonare. Esaminando i risultati di numerose ricerche scientifiche, infatti, gli autori dimostrano come ottimismo, gratitudine e perdono abbiano un’influenza diretta e misurabile sulla salute della mente, del corpo e delle cellule stesse. Un’aspettativa di vita più lunga, una salute più robusta, cellule che si consumano più lentamente: chi l’avrebbe mai detto che una gentilezza qualunque potesse fare così bene? In breve a questa “solidarietà a cascata” che prende il nome di “Italia Gentile” si uniscono privati, imprese, associazioni e istituzioni, tutti accomunati dal desiderio e dalla fiducia di poter fare qualcosa di più. Scuola Gentile è uno dei progetti frutto di questo Movimento: un progetto di innovazione rivolto specificatamente all’educazione che si impegna a portare la Gentilezza nelle scuole. A renderlo possibile è la My Life Design ONLUS, associazione di volontariato che promuove una radicale trasformazione sociale attraverso un’educazione più consapevole ed empatica.  Nella sua realizzazione, dunque, questa iniziativa rappresenta non solo la possibilità di portare la Gentilezza come materia nelle scuole, ma l’occasione per bambini e ragazzi di esplorare con maggiore consapevolezza la propria vita, imparando a conoscere profondamente se stessi e fare di quella conoscenza e comprensione una risorsa per sé e per gli altri attraverso un'attitudine di vita gentile. Per promuovere questa Rivoluzione educativa c’è bisogno di una rete e il Movimento “Scuola Gentile” si impegna quotidianamente per interconnettere le realtà scolastiche che hanno scelto di cambiare, supportandole nella realizzazione delle iniziative e mettendo a disposizione esperienze e metodi. Di scuola in scuola, di classe in classe, un bambino alla volta, per seminare un modo più compassionevole di stare al mondo. Dove trovare le Scuole Gentili A partire da settembre 2021, 16 sono già gli Istituti che hanno scelto di proclamarsi “Scuole Gentili”, portando avanti coi propri ragazzi questa rivoluzione silenziosa. Ecco un elenco completo delle città e delle realtà educative protagoniste del cambiamento: Senigallia (AN) Nido “Il Chicco” Cagliari (CA) Liceo delle scienze umane Eleonora d’Arborea Lamezia Terme (CZ) Liceo Tommaso Campanella Firenze (FI) Scuola primaria Rossini Grosseto (GR) Scuola primaria "Andrea da Grosseto" Casargo (LC) Istituto Alberghiero  Cervia (RA) Scuola Primaria M. Buonarroti Palestrina (Roma) Scuola secondaria di primo grado Istituto Pierluigi                Massafra (TA) Istituto Comprensivo "San Giovanni Bosco" Mazara del Vallo (TP) Istituto Comprensivo Borsellino-Ajello Mazara                   Mazara del Vallo (TP) Liceo Adria-Ballatore Mazara del Vallo (TP) “Piccoli Semi” Mazara del Vallo (TP) I.I.S.S. Ruggiero D’Altavilla Arco (TN) Scuola Secondaria di primo grado Nicolò d’Arco Arco (TN) Centro di formazione Professionale Enaip di Riva del Garda Cerro Veronese (VR) Scuola primaria Cerro Veronese Come unirsi alla Rete Scuole Gentili Entrare nella rete è facile, come un sorriso a chi vogliamo bene. Per approfondire e conoscere il Manifesto della “Scuola Gentile” basta scrivere una mail a: edu@mylifedesign.org e mettersi in contatto con Valeria Pompili, la Responsabile area educazione della My Life Design ODV. E dopo che succede? A quel primo contatto via mail, seguono: • un incontro online formativo rivolta a insegnanti, dirigenti e genitori per esplorare insieme il progetto e i cambiamenti che mira a promuovere; • un successivo incontro in presenza con i bambini e i ragazzi, per dialogare insieme sulla Gentilezza e procedere ufficialmente alla firma del Manifesto.  Da quel momento, ogni istituto può realizzare autonomamente iniziative in linea con il Manifesto, ricorrendo al supporto di My Life Design ODV, partner di riferimento nella rete dei progetti gentili, che mette a disposizione della rete il metodo in ambito educativo affinché si possa realizzare/diffondere un nuovo paradigma educativo di conoscenza e benessere/consapevolezza e benessere/sapere, fare ed essere.

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27 Mar
2022
Intervista a Sonia Coluccelli

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Intervista a Sonia Coluccelli

 Sonia Coluccelli: l'intervista di Che Scuola  La scorsa settimana abbiamo avuto il privilegio di intervistare Sonia Coluccelli insegnante di scuola primaria da 25 anni e punto di riferimento nazionale del mondo Montessori (insegnante e responsabile della formazione per la Fondazione Montessori Italia). Quando abbiamo presentato Sonia con queste parole la sua osservazione è stata ‘’nel CV avete dimenticato di dire che sono mamma di 4 figli’’. Sonia ci racconta, dunque, di come il suo ruolo di protagonista e instancabile ricercatrice del cambiamento nel mondo della scuola pubblica, sia nato proprio dal suo essere mamma, e dalla scoperta di quanto il rinnovamento della scuola fosse urgente. Durante un appassionante dialogo Sonia ci ha raccontato dell'apprendimento del bambino e il ruolo dell' insegnante nella visione di Maria Montessori e di come l’osservazione del bambino e la fiducia nel suo naturale istinto all’apprendimento abbia suggerito gli strumenti pedagogici che troviamo ancora oggi nelle aule montessoriane. Il fatto che sia stata l'attenta osservazione del bambino a guidare Maria Montessori nello sviluppo di un pensiero pedagogico e di un metodo spiega perché, con il passare dei decenni, il metodo risulti sempre attuale e strumenti pedagogici molto simili siano stati individuati e proposti da altri Pedagogisti. L’intervista è stata ricca di spunti di riflessione e per qualche genitore di commozione. La Casa delle Meraviglie di Revigliasco (TO) ospiterà a breve un corso speciale tenuto da Sonia Coluccelli dal titolo ‘’Metodo Montessori e contaminazioni passate, presenti e future’’. OBIETTIVI DEL CORSO Il corso proposto da Sonia Coluccelli è un concentrato di formazione della durata di 100 ore rivolto a insegnanti, educatori e genitori interessati ad amalgamare i fondamenti dell'educazione Montessori con le variopinte contaminazioni pedagogiche che hanno lasciato un segno importante nel Novecento: il Giornale dei Bambini di Mario Lodi, la scrittura collettiva di Don Milani, le tecniche dell’apprendimento cooperativo e del consiglio di cooperazione, la comunicazione nonviolenta di Rosenberg, i giochi linguistici di Rodari, solo per citarne alcune. L’obiettivo del corso è quello di fornire competenze formative sfruttabili sia da insegnanti che da genitori che scelgono l'istruzione familiare per i loro figli. Il corso sarà orientato principalmente alla fascia 6-11 anni ma i fondamenti del metodo Montessori che verranno acquisiti saranno utili anche a chi si occupa dei bambini della fascia 3-6 anni. PROPOSTA  Alcuni temi, per esempio le riflessioni sugli aspetti pedagogici, le emozioni e le relazioni, l'autocorrezione, le nomenclature e l'approccio alle lettere e ai numeri... interesseranno un pubblico più vario, coinvolgendo anche insegnanti e genitori della fascia "materna". Altri temi, come il lavoro sulla lingua e la costruzione narrativa, come l'apprendimento cooperativo e tutte le altre contaminazioni già citate, interesseranno un pubblico più orientato ai bambini della fascia primaria. L'aspetto molto pratico delle lezioni permetterà a insegnanti e genitori di trovare in ogni esperienza vissuta nel corso uno stimolo rispetto al proprio interesse. Le giornate avranno un primo momento teorico di introduzione del tema, seguito da pratiche di gruppo per sperimentare in prima persona le attività da proporre ai bambini. QUANDO Il corso è composto da due "seminari residenziali" di 5 giorni consecutivi (uno prima e uno dopo l'estate) e da un'ultima parte da 20 ore a settembre. Tre moduli: - il primo è costituito da 40 ore di lezione in 5 giorni continuativi a fine giugno (25-29 giugno), - il secondo, da altre 40 ore a fine agosto (25-29 agosto) - terzo, da due incontri dopo l'estate (20 ore in date ancora da definire). DOVE Le lezioni si terranno presso gli spazi aperti della Casa delle Meraviglie di Revigliasco, sulla collina di Torino fra giardino e bosco. ATTESTATO Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione firmato da Sonia Coluccelli. . PER I BAMBINI Mentre gli adulti saranno impegnati con il corso Montessori, la casa delle meraviglie darà la possibilità, per chi ne avesse bisogno, di iscrivere i propri bimbi a un'emozionante esperienza di Outdoor Education nel Bosco delle Meraviglie organizzato rispettando le disposizioni di legge che saranno in vigore in quel momento. ISCRIZIONE Per iscriversi è necessario scrivere una mail a casadellemeraviglietorino@gmail.com con oggetto "Iscrizione corso Montessori". Per informazioni e prenotazioni: La Casa delle Meraviglie Associazione Culturale,  casadellemeraviglietorino@gmail.com Strada Maddalena 102/9, Moncalieri (TO) Chi è Sonia Coluccelli Sonia Coluccelli è mamma di quattro figli, laureata in Filosofia, insegnante di scuola primaria a indirizzo montessoriano, formatrice e responsabile per la formazione presso la Fondazione Montessori Italia. Si occupa di ricerca educativa e valorizzazione dei percorsi di didattica non tradizionale e dal 2013 è coordinatrice della Rete Scuole Montessori Alto Piemonte. Come autrice collabora con siti e riviste e ha pubblicato vari libri: Un’altra scuola è possibile? (Il leone Verde);  Il metodo Montessori oggi (Erickson); Montessori incontra... (Erickson) ed Educare e crescere tuo figlio con il metodo Montessori (Ed. Newton Compton).

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