Scuole Gentili: cosa sono e perchè sceglierle

6 Ottobre 2022

Scuole gentili: un viaggio alla scoperta della pedagogia della Sensibilità


Alzi la mano chi non ha mai visto un bambino salvare una coccinella, condividere la merenda o consolare un compagno dalla tristezza della sconfitta. A guardarli da vicino, verrebbe da dire che i bambini manifestino fin da piccoli una particolare attenzione per l’Altro, una propensione alla Cura e all’Ascolto.


La Scuole Gentili


Gli educatori delle scuole gentili partono dal presupposto che è importante non solo nutrire ma incoraggiare e salvaguardare questa naturale sensibilità al pari di come si imparano i verbi o a far di conto. Certo, l’arte, la storia e l’italiano sono fondamentali, ma che ne è del riconoscersi felici, del lavorare insieme o del saper chiedere scusa? L’idea di fondo è che esiste un insieme di competenze che ci contraddistingue in quanto essere umani e che una buona educazione dovrebbe poter trasmettere.

Ecco perché ci vorrebbe un’ora di Empatia a scuola, accanto a quella di Geografia, Storia o Ginnastica: per aiutare i bambini a masticare la grammatica delle emozioni, della comunicazione empatica e abituarli ad esplorare con fiducia la relazione con gli altri.


Pedagogia della gentilezza


Questi modelli pedagogici si ispirano a progetti più ampi come il “Movimento Italia Gentile” e “Coltiviamo Gentilezza” che, animati dalla necessità di diffondere una cultura delle emozioni e dell’empatia, si impegnano quotidianamente nel diffondere iniziative di gentilezza sul territorio e trasformarle in progetti concreti ad alto impatto sociale. Ne sono un esempio le cassette del cibo sparse per le città, dove chi può lascia qualcosa e chi non ha prende, o le librerie condivise dove le storie passano di mano in mano, affidandosi alla generosità dei lettori che mettono a disposizione i propri libri.

In un’ottica sistemica, le Scuole Gentili si configurano dunque come piccole officine del cambiamento, luoghi dove i bambini imparano a riconoscere l’impatto delle proprie azioni e si preparano ad essere agenti del cambiamento, cittadini sensibili all’arte di prendersi cura di sé, degli altri e dell’ambiente in cui vivono.


Perché scegliere le scuole gentili


Per insegnare da subito, e in uno spazio sicuro, cose importanti

Sentire cosa si prova, saperlo raccontare, dire di no a quel che non ci piace o discutere vincendo insieme: perché continuare ad affidare l’apprendimento di competenze così fondamentali ai casi della vita se esiste un luogo in cui svilupparle col sorriso?

Per educare non solo la mente, ma anche il cuore dei ragazzi

Abituare i bambini ad ascoltare, accogliere, condividere o ringraziare significa mettere precocemente a disposizione strumenti fondamentali per il benessere di ognuno, per vivere con consapevolezza la relazione con se stessi, gli altri e il mondo.

Perchè fare del bene fa bene a tutti

Le ricerche scientifiche hanno inequivocabilmente dimostrato come le azioni gentili abbiano un impatto benefico non solo in chi le riceve, ma anche in chi le realizza, tanto a livello somatico quanto psicologico.

Ecco alcuni riferimenti per chi vuole approfondire l’argomento:

Repubblica

Biologia della gentilezza

Springer.com


Cosa avviene in una Scuola Gentile


Ciò che rende speciale - e riconoscibile - una Scuola Gentile è la presenza di spazi, pratiche e attività pensate per sperimentare quotidianamente il valore dell’armonia, dove è materia di tutti i giorni imparare a rispettare i propri bisogni e, al contempo, quelli dell’altro. In questo processo, “sperimentare” è la parola chiave: un conto è invitare alla Gentilezza, spiegarla a parole, molto più intuitivo e divertente cimentarsi insieme nell’arte di avvicinarsi senza farsi male. Ecco che disegnare diventa un modo per raccontare cosa si muove dentro la pancia e le storie l nostre migliori amiche quando si tratta di dare un nome alle cose che sentiamo. Giocando, si impara l’importanza delle parole, e la differenza che c’è fra dire “Sei cattivo” e “Quello che hai fatto mi ha fatto soffrire”. Ogni giornata di scuola comincia esplorando il proprio umore, e termina in compagnia del “Gentilometro”, un termometro dei comportamenti che aiuta il gruppo a riflettere su quanto le azioni di ognuno abbiano contribuito al benessere collettivo.

Da questo processo del cuore non è escluso il corpo, e le mani diventano preziose alleate per costruire angoli speciali e imparare l’arte di prendersi cura delle persone e dei luoghi. Fra gli spazi preferiti c’è “L’angolo della Gratitudine”, una cassetta in cui ogni bambino ha la possibilità di ringraziare con un bigliettino chi ha fatto qualcosa di importante, come condividere la merenda o aiutarlo a risolvere un’addizione birichina. A livello pedagogico, in un’ottica di promozione dei comportamenti virtuosi, iniziative di questo tipo hanno un potenziale notevole: ricevere il rinforzo positivo di un “Grazie”, infatti, è più efficace di qualsiasi rimprovero e allena i bambini non solo a rintracciare gli aspetti positivi di una situazione, ma ad adoperarsi materialmente per contribuire al benessere generale.

Uno dei regali più grandi che l’educazione possa offrire a un bambino è quello di guidarlo con gioia alla scoperta della sua vita emotiva e relazionale, aiutandolo a esplorare con fiducia e curiosità la ricchezza insita in sé e nell’incontro con l’Altro.  

E Tu? Sei interessato a far diventare la tua una Scuola Gentile? Ecco come fare...


Raffaella Gagliardi