6 Giugno 2023
Sempre più genitori e insegnanti sono preoccupati e attenti riguardo l’uso delle nuove tecnologie da parte dei giovani.
Uno degli interventi più pratici e concreti che possono essere messi in atto è quello di costituire un patto digitale.
Ne parliamo in questa intervista con la Dott.ssa Silvia Di Paola, Psicologa Scolastica e promotrice del patto digitale per la città di Collegno.
I patti digitali sono accordi informali tra famiglie, istituzioni, associazioni ed educatori che, uniti dal pensiero di promuovere l’uso sicuro e consapevole della tecnologia, scelgono di seguire nella quotidianità delle regole pratiche e condivise.
I patti digitali nascono generalmente da gruppi informali di genitori che confrontandosi cercano le soluzioni per superare la pressione sociale che anticipa l’utilizzo del digitale da parte dei piccoli.
Queste famiglie si supportano a vicenda e stabiliscono regole condivise per l’educazione digitale dei propri figli per fare in modo che l’uso di smartphone, internet e videogiochi siano adatti alla loro età.
Perché i patti digitali portino frutti concreti è tuttavia necessario coinvolgere anche soggetti esterni alle famiglie e coinvolti nell’educazione dei giovani come scuole, pediatri, società sportive e tutti i contesti educativi.
Tra le regole più comuni contenute in patto digitale vi sono:
- l'età di consegna dello smartphone personale
- regole per l’utilizzo dei diversi dispositivi (quando e per quanto tempo, accesso a siti web e social...)
- partecipazione con i figli a momenti di educazione digitale.
Si, lavoro da circa 10 anni nelle scuole di ogni ordine e grado, dall’infanzia alle superiori, gestendo sportelli d’ascolto e progetti di educazione alla salute. Negli ultimi anni però ho potuto constatare come gli schermi siano diventati una presenza costante e sempre più invadente fin dalla tenera età.
Ho imparato a chiedere ai ragazzi quante ore passano al giorno connessi e ho stimato che alle scuole medie ci si aggira sulle 3/4 ore al giorno per arrivare alle 5/6 ore alle superiori e in alcuni casi anche fino a 12!
E sono sempre più frequenti i disturbi dell'attenzione, ansia e attacchi di panico, ritiro sociale, disturbi alimentari e vere e proprie dipendenze da social fino a preoccupanti disturbi dissociativi.
Questo è un tema davvero ampio e complesso che non permette di essere esaustivi con poche righe; tuttavia possiamo ricordare che dai dati scientifici emerge come l’introduzione troppo precoce di queste tecnologie interferisce con il processo di crescita cognitiva, affettiva e relazionale.
Le ricerche scientifiche mostrano che l’utilizzo prolungato dei sistemi digitali ha effetti dannosi di vario genere:
-disturbi del benessere, disturbi dell'alimentazione e del riposo notturno;
-problemi legati all'apprendimento come: difficoltà di concentrazione; disturbi dell'attenzione e diminuzione della creatività;
-conseguenze psicologiche come traumi legati alla visione di contenuti per adulti e ansia;
-rischi concreti di essere vittime di insulti e offese online, cyberbullismo, emulazione di sfide estreme promosse online.
Ho sentito parlare per la prima volta di patti digitali a settembre 2022 durante un seminario per genitori e scoperto come alcuni gruppi di genitori condividono regole comuni e si sostengono con l’obiettivo di creare benessere digitale.
Ho iniziato ad informarmi entrando in contatto con varie realtà già strutturate, come l'Associazione MEC in Friuli, Aspettando lo Smartphone a Milano e il progetto Patti Digitali.
A partire dalle esperienze già consolidate in altri territori ho creato così un gruppo Telegram e chiesto adesione a chi era interessato e in poco tempo si è creato un gruppo di circa 80 persone che comprende prevalentemente genitori ma a cui appartengono anche insegnanti psicologi, educatori e pedagogisti.
Abbiamo iniziato a confrontarci tra di noi, con un pensiero critico, scambiandoci informazioni, materiali, articoli scientifici e link di seminari sul tema del digitale e minori. Abbiamo creato una base di conoscenza comune per poi incontrarci di persona ed iniziare a lavorare concretamente sulle regole che ci sentivamo di poter sostenere ciascuno all’interno delle proprie famiglie.
è nato in questo modo il patto digitale "Famiglie in Rete''.
Tra i nostri obiettivi c’è quello di creare momenti formativi sia per genitori che per ragazzi, organizzando anche gite detox per le famiglie così da creare momenti relazionali tra noi e per i ragazzi affinché possano conoscersi e non sentirsi soli ed esclusi, ma parte attiva del progetto.
Abbiamo deciso di iniziare a proporlo nel comune di Collegno ma l’idea futura è di promuoverlo anche in altri comuni e altre province del Piemonte. In Friuli l’associazione MEC ha portato avanti il progetto “Custodi digitali” che vede la collaborazione di tutta la comunità educante (genitori, insegnanti e pediatri) coesi e alleati per il benessere digitale.
Bisogna collegarsi al seguente link e firmare il patto.
Quali sono i vostri contatti per chi intende seguirvi?
Educazione digitale familiare dalla nascita. Marco Grollo et al.
Too much screen time changes children's brains, study from Cincinnati Children's finds
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